Capitolo 3

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Sto andando a lavorare. Dopo quello che è successo due giorni fa non mangio da un ventiquattro ore. I miei non mi hanno fatto scendere, non mi hanno fatto uscire dalla mia camera, chiudendomi dentro. Oggi finalmente sono uscita ma lo stesso non ho mangiato nulla. Me lo merito, perchè non seguo mai le regole, sbaglio sempre tutto.
"Atena! Hey!" Mi volto, trovando Tom al mio fianco "ciao" rispondo fredda "come stai? Ti ho mandato una marea di messaggi, ho pensato che volessi ignorarmi" ridacchia "hai pensato bene" "cosa?" Domanda scioccato, quasi per chiedere una conferma sulle mie parole "hai sentito Tom, io e te non abbiamo nulla in comune" "hey hey ma che ti prende?" si mette da vanti a me bloccandomi la via, quindi facendomi fermare, "ho fatto qualcosa di sbagliato? Ho detto o fatto qualcosa che ti ha ferita forse?"
No! Tu sei perfetto diamine!
"Levati di torno, l'unico problema qui è il mio cognome e il tuo cognome" cerco di passare ma mi blocca nuovamente "quindi mi scarichi per questo?" "Ma che hai capito? Io non ti devo scaricare perchè non c'è mai stato nulla, ti conosco da soli tre giorni" "si ma voglio capire perchè dici queste cose- aspetta? Ma cos'è? Questa cosa che esce dai tuoi occhiali?" Me li sfila velocemente non dandomi neanche il tempo di ribattere "chi ti ha fatto questo?" Chiede guardando il mio occhio nero parlandomi con un tono che non ho mai sentito uscire dalla sua bocca "non ti importa-" "Atena chi è stato?!" "Lasciami! Sicurezza!" Urlo. Subito due uomini robusti lo prendono per portarlo via "no! Atena! Se qualcuno ti fa male posso aiutarti" "nessuno può aiutarmi Tom" sussurro indossando nuovamente gli occhiali per dirigermi nell'ufficio di mio padre.

~~~
"Lasciatemi!" Continuo a dimenarmi "ma che fate?! Lasciatelo!" Viene Zeus in mio aiuto "ma sua sorella ci ha chiesto di portarlo via" "lasciatelo" sospira, fanno come dice, lasciandoci soli "mi dispiace Tom" "Atena! Ha un'occhio nero, devi scoprire chi è stato" "seguimi nel mio uffucio perfavore".
Mi siedo dietro la scrivania mentre lo ascolto attentamente. "Allora? Che si fa?" "Tom, non si fa assolutamente nulla" "cosa?! È così che gestisci la situazione? Fanno del male a tua sorella" "dio Atena mi ucciderà" sussurra prima di alzare lo sguardo verso di me "devi promettermi che non dirai ad Atena che te lo sto dicendo, il mio rapporto con lei potrebbe collassare" "ok..ok" annuisco "vedi... per qualche strana ragione i miei genitori odiano Atena, la trattano male, non la fanno mangiare per giorni, la insultano... e qualche volta la picchiano.." "a farle quell'occhio nero sono stati i vostri genitori?" Sussurro incredulo "si.. io e Apollo cerchiamo di ribellarci, cerchiamo di proteggerla... quando eravamo bambini.. Atena rovesciò un bicchiere di latte, la chiusero in camera per tutta la sera, senza farla mangiare, e lasciandola piangere a dirotto, così io e Apollo le portavamo qualcosa di mangiare di nascosto, ma nostro padre ci scoprì, incolparono lei, e la chiusero lì per altri due giorni, senza cibo... le hanno sempre dato delle regole da seguire, per portare onore al nostro cognome, le dicevano che doveva comporsi da Green, così ora ha deciso di spegnere i sentimenti, ha premuto il tasto off, ma ti prego, ti prego Tom non ti abbattere anche tu, promettimi che qualunque cosa ti dica o faccia, perfavore stalle vicino, perchè si vede che ti piace" "lo farò, ma non posso davvero pensarci, come hanno potuto farle una cosa del genere" "ho in mente di comprarle una casa tutta sua, per stare lontano da loro, magari in Europa, il più lontano da loro.. Tom ti sto dicendo questo perchè mi fido di te capito?" "Si.." annuisco "Zeus ho dei documenti che devi-" la vediamo entrare in tutta la sua bellezza con dei fascicoli in mano "che ci fa lui qui?" "Parlavamo della sponsorizzazione" gli porge i documenti che lui velocemente firma "stasera starai a casa da sola, piccola, perchè non inviti qualcuno per tenerti compagnia?" "E chi dovrei invitare?" "Io sono disponibile" alzo la mano "non sono stata chiara prima?" "Dammi un ultima possibilità ti prego.." le prendo la mano "lasciami in pace" esce dall'ufficio sbattendo la porta "stasera sei davvero disponibile?" Mi domanda Zeus "si" "allora alle 19:00 lei finisce di lavorare, ti farò entrare io in casa, e qualunque cosa dice resta lì, chiaro?" "Va bene, grazie" "ma, ti proibisco di toccarla, è pur sempre la mia sorellina, quindi niente di sporco Holland, Capito?" "Afferrato".

~~~
Poso la borsa insieme alle chiavi sul mobile. Ma sento qualche rumore dalla cucina. Dovrei essere a casa da sola.. no?
Prendo un vaso che stava sul bancone. Come mi sarei difesa con un vaso? Non lo so.
Ma ci provo.
Mi avvicino lentamente nascondendomi dietro la colonna. Sento una voce familiare caticchiare ma non capisco chi sia.
Aspetta-
"Tom!" Urlo, si gira di scatto chiudendo una mano in un pugno "dio! Atena! Mi hai fatto spaventare!" "Io?! Ti sei intrufolato in casa mia!" "Tuo fratello mi ha fatto entrare" "ma che cazzo?! Ora vai a braccetto con mio fratello!" "Volevo solo farti compania, ti ho preparato una frittata" indica con un cenno della testa la padella sul fuoco "ed è quasi pronta" "va via!" Poso il vaso sul tavolo "No, voglio sapere perchè ti comporti così" "Tom chiamo la polizia!" "Fa pure, io non mi muovo" "ma perchè siete tutti contro di me!" Mi siedo al posto dove solitamente si sedeva Zeus "io non sono contro di te, voglio solo capire" "io voglio capire!" Sbotto "perchè sei così gentile?! Cosa vuoi da me?! Soldi?! Favori?! Sesso?! Bhe non avrai nessuna di queste cose!" "Mi hai preso davvero per quel tipo di persona? Io da te non voglio nulla, vorrei solo esserti amico" "si ma perchè?!" "Non lo so! Ok?! Mi sento attattato da te! Ti da tanto fastidio!?" "Si!" "Allora abituati perchè io non me ne vado, e non ti lascio sola" "ci conosciamo da soli tre giorni" sussurro "infatti, ce ne sta di tempo per conoscerci... ti prego, fammi restare, ti prometto che seguirò tutte le regole dei Green" si porta una mano al cuore alzando l'altra a mezz'aria. Sospiro guardando il vaso sulla tavola di fronte a me "va bene.." "si! Grazie Dea" "ma non chiamarmi così" ridacchio.
Stranamente riesco a mangiare la frittata, senza sensi di colpa o nulla. Mentre parlo con Tom della mia infanzia, escludendo, ovviamente, tutti gli episodi sgradevoli.
"E mangiammo il gelato tutti e tre!" "Nello sgabuzzino?" "Si! Nostra madre non voleva che mangiassimo il gelato, perchè diceva che ci faceva male, e l'abbiamo rubato" "ladra che non sei altro" ride. Sospiro posando il mento sul palmo della mano, guardandolo. "Cosa c'è?" Domanda ricambiando lo sguardo "sai ascoltare... non ho mai incontrato nessuno che dimostrasse così interesse nei miei discorsi" "io adoro ascoltarti" sorrido continuando a fissarlo come un'ebete. "Dai, sparecchiamo, poi ti va di guardare qualcosa?" Propone "hai visto the house of gucci?" "No" scuote la testa "allora guarderemo quella!".
Ci sdraiamo sul mio letto. Dove ci andavamo entrambi perchè è un letto matrimoniale. Metto il film e cominciamo a vederlo. Tra risate e qualche buffetto scherzoso, ci addormentiamo. Il con la testa sulla sua spalla, e la sua testa sulla mia.
Forse davvero non vuole nulla da me... lo spero, perché credo che mi sto affezionando.

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