Capitolo 7.

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Un altro dannato Lunedì era passato per Gerard, anzi, oserei dire un altro dannatissimo Lunedì; li ha sempre odiati, anche da semplice studente! Ed ora si era aggiunta anche la situazione con Frank, di cui avrebbe sicuramente parlato con suo fratello minore Mikey.
Una volta dopo essere entrato dentro casa, sentì due forti braccia abbracciarlo da dietro; pensò seriamente che potesse essere Frank, ma poi ricordò tutto quello che era successo nei giorni precedenti, quindi capì automaticamente che era Mikey.
-Ehi, ciao piccoletto.- lo salutò affettuosamente Gerard.
-Gee! Mi sei mancato in questi giorni, Julie non ha fatto altro che rompere i coglioni, col cazzo che faccio di nuovo da babysitter a quel mostriciattolo con i capelli biondi.- si lamentò Mikey, sciogliendo quella sottospecie di abbraccio che si era formato tra lui e suo fratello maggiore.
-Mikey... possiamo parlare?- domandò Gerard posando la giacca di pelle sull'appendi-abiti.
-Certo, prendo due birre e ne parliamo sul divano!- rispose allegramente il fratello, dirigendosi velocemente in cucina.
Nel frattempo Gee si era leralemente gettato sul divano, molto probabilmente preferiva rimanere lì fino alla fine dei suoi giorni pur di non parlare di quell'argomento con suo fratello! Attenzione però, non è che non voleva parlarne, semplicemente aveva paura della reazione che avrebbe potuto avere il minore, dopotutto Frank era più piccolo di sette anni. Ed era un maschio.
-Dimmi tutto Gee! E specialmente fammi posto sul divano che non sento più le mie dannate gambe.- disse Mikey avvicinandosi al divano con le due birre in mano.
Dopodiché il maggiore gli fece posto sul diavano e il lui si sedette, voglioso di sapere cosa volesse dirgli suo fratello.
-Uhm... io, ecco... mi sono innamorato, forse.-disse quasi in maniera angosciata, aprendo la birra con lo spigolo del tavolino in legno.
-Beh, è una cosa fantastica, no?- disse di rimando Mikey, inarcando le sopracciglia.
-No, assolutamente no. E' una persona della scuola, ed intendo qualcuno che la frequenta.- sbottò Gerard, bevendo un piccolo sorso di birra.
-Oh... beh, alla fine è fattibile! Dopotutto le ragazze maturano prima dei ragazzi, no?- chiese retoricamente Mikey, bevendo anche lui un sorso di quel liquido giallo.
-M-Mikey... è questo il problema: è u-un r-ragazzo...- confessò Gerard intimorito dalla possibile reazione del fratello minore.
-Un ragazzo dici, uhm...? Beh, almeno quando dirà 'si' non dovrai scervellarti per capire cosa intende e viceversa quando dice 'no'.- ironizzò Mikey dandogli una pacca sulla spalla.
-Mikey, apprezzo questo tuo commento per sdrammatizzare, ma la cosa... è seria. Forse me ne sto realmente innamorando, ed ho paura, paura di soffrire di nuovo come quando ero più piccolo. E poi... non so nemmeno cosa ne pensa lui, dopotutto sono sempre il suo professore di matematica, non uno qualunque.- ribatteé Gerard con tono serio.
Quando, da piccolo, sua madre gli impose di lasciare quel ragazzino, Robert, sentì il cuore spezzarsi il mille pezzi; non avrebbe mai voluto lasciarlo, e infatti non lo fece per un periodo, ma sua madre, dato che Gerard se n'era fottuto di quello che gli aveva imposto, obbligò Robert a lasciare suo figlio, in modo che potesse "guarire da quella malattia". Quello sì fù un periodo di merda.
-Gerard, non so esattamente cosa consigliarti, anche perché non mi sono mai trovato in questa situazione, ma comunque. Penso che tu debba parlargli, è l'unica soluzione possibile dato che i rapimenti sono ancora vietati dalla legge.- gli consiglio Mikey, continuando a sorseggiare la birra.
-Non lo so... domani se ne trovo il coraggio lo chiamo con la scusa del ballo che ci sarà ad Halloween e magari ne discuto meglio.- si limitò a dire Gerard, per poi fiondarsi sulla bottiglia di birra ancora piena.
A volte bere lo rilassava, era come se partisse per un'altra dimensione, lontano da problemi come quello, anche se più che problema era più un rebus con quel ragazzo. Certo, Frank gli aveva raccontato tutto il suo passato, in ogni singola sfumatura, e Gerard era davvero felice di questo, in senso positivo ovviamente! Però... avrebbe voluto fare di più per quel nanetto, avrebbe voluto stringerlo davanti uno di quei film horror-splatter per rassicurarlo, avrebbe voluto baciarlo sotto la pioggia, avrebbe voluto fare l'amore con lui davanti il camino scoppiettante, ma tuttò ciò era destinato a rimanere un semplice film bloccato nella testa di Gee, anche se, onestamente, sperava proprio che tutto ciò accadesse sul serio e che non restasse un semplice film mentale.


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Mama, We All Go To Hell ~ FrerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora