20 - «Come stai?»

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Jungkook pov

Venni dimesso dall'ospedale il giorno seguente. Ero ancora un po' indolenzito ma gli antidolorifici mi aiutarono a non patire troppo. Quello che mi interessava prima di ogni cosa era di vedere Taehyung e di dirgli tutto: che mi dispiaceva per come lo avevo trattato e che quel Joowon non significava niente per me. La cosa che mi fece più male fu che aveva visto il bacio che mi diede. Non oso immaginare il dolore che provò in quel momento, soprattutto dopo che aveva esternato i suoi sentimenti nei miei confronti.
Sapevo di averlo ferito, un'altra volta. Ma avrei fatto di tutto pur di riconciliare il nostro rapporto.

"Hai preso tutto?" - mi domandò Jimin.

"Sì, credo di sì" - replicai.

Sì era offerto di accompagnarmi a casa e dopo aver raccolto le mie cose uscimmo dall'edificio incamminandoci verso la macchina.
Così salimmo sul veicolo e il mio amico mise in moto.

"Sei pronto a rientrare?" - mi chiese.

"Non lo so" - risposi sinceramente - "sono un po' in ansia"

"Per cosa? Anche se penso di sapere già la risposta"

"Spero che sia ancora a casa, ho troppe cose da dirgli"

"E cosa gli vuoi dire? Oltre che scusarti intendo"

"Non lo so. Io..."

"Posso farti una domanda che già ti avevo posto tempo fa?" - mi interruppe.

"Vai"

"Taehyung ti piace?"

Deglutii e poggiai la testa sul sedile pensando alla risposta. Poi arrivò da sola, con naturalezza.

"Sì, mi piace"

E un sorriso si installò sul volto di Jimin e, a mia volta, sorrisi anche io.

"Stai diventando rosso" - mi disse ridendo.

"Ma smettila" - dissi dandogli una spintarella sul braccio.

"Comunque torno serio per un attimo Kookie. In ospedale ti stavo per dire una cosa ma poi è arrivata tua madre"

"Dimmi"

"La mia è più che altro una domanda. Cosa hai intenzione di fare col lavoro?"

Lo guardai dubbioso. "Col lavoro?" - ripetei.

"Jungkook voglio essere sincero con te. Penso che tu debba smettere e cercare altro"

Fui sorpreso della sua affermazione. "Perché mi dici così?"

"Perché è una mansione che porta solo problematiche. Almeno, per quanto mi riguarda è stato così"

"Come mai? Che è successo?"

Fece un lungo sospiro e poi rispose.
"Ho avuto a che fare con uno stalker"

Lo guardai incredulo e continuò. "Uno dei clienti diventò insistente. All'inizio si dimostrò gentile e rispettabile, tra noi si era instaurata una bella chimica e come cliente era davvero il numero uno, mi chiamava praticamente ogni sera e oltre che fornirgli la prestazione parlavamo anche di altro. Si può dire che la nostra conoscenza si ampliò"

"E poi cosa è accaduto?"

"Mi diede il suo contatto telefonico, nonostante gli avessi detto più volte di no, che non era professionale, ma una parte di me desiderava approfondire quel rapporto e così dopo un po' di titubanza gli scrissi. Al principio furono conversazioni piacevoli. Mi mandava il buongiorno e la buonanotte, mi chiedeva come stavo e mi disse che gli sarebbe piaciuto incontrarci. Io gli dissi di no, che non volevo spingermi oltre ma lui continuava ad insistere finché non me lo ritrovai praticamente ovunque"

From sunset to eternity | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora