41. Pattinerò per te, amore mio.

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"And now, from the repuplic of Corea: Sunghoon Park!"

La folla stava impazzendo, non si sentivano altro che urla. I flash delle fotocamere erano accecanti.

Il principe del ghiaccio fece il suo ingresso, così elegante e slanciato! Le lame dei suoi pattini sembravano quasi non toccare nemmeno la superficie gelata... Così leggero!

***

Le temperature si stavano abbassando, ma il ragazzo non se ne rese nemmeno conto, correva a perdifiato tra le strade trafficate.

"Aspettami, ti prego." Pensò.

***

"Ma dov'è?!" Sussurrò Sunghoon mentre entrava.

Si fermò al centro della pista e lo cercò con lo sguardo. Ci dovevano essere almeno un centinaio di persone e molto di più, era veramente difficile trovarlo.

Si ammutolirono tutti, quando passarono troppi secondi senza che lui facesse niente. Avrebbe già dovuto partire, iniziare la sua danza, invece stava fermo, aspettando qualcuno che non era certo che arrivasse.

Quando si rese conto che doveva incominciare anche senza di lui, sospirò.

***

I capelli di Heeseung si stavano bagnando sotto la pioggia, ma questo non lo fermava, ormai la pista di pattinaggio era vicina.

Svoltò l'angolo troppo velocemente, scivolò e cadde sul marciapiede. Il suo viso si inzuppò ancora di più, la guancia si tagliò con una mattonella in pietra scheggiata. Il sangue sporcava l'acqua e scorreva sulla pelle.

Ansimava, le gocce lo colpivano sempre più insistentemente.

Si alzò lentamente e dolorante, gli facevano male braccia e gambe, ma ricominciò a correre a perdifiato.

"Aspetta, principino, ci sono quasi."

***

La musica partì e Sunghoon iniziò la sua dolce danza.

"Pattinerò per te, amore mio... Come quando cercavo di conquistarti." Disse in cuor suo, come se in qualche modo la sua anima volesse sussurrarlo a quella del suo amato cerbiatto.

E fu così che pattinò come mai aveva fatto prima ad ora. Il suo corpo parlava per lui, in una danza d'amore tormentata e malinconica.

In quel momento quanto avrebbe voluto avere Heeseung tra le sue braccia, volteggiare con lui come in quella notte!

Ad un certo punto, lo sentì estremamente vicino e aveva la certezza che lo stava guardando proprio in quel momento... Perché? Beh, le anime gemelle si riconoscono al volo, basta solo la presenza, un breve incrocio di sguardi.

Una lacrima di gioia gli bagnò il viso, un gaudio immenso lo colse.

Non l'ho nemmeno visto, ma dentro di me sapevo che era lì e che mi stava guardando.

Pattinatore si muoveva con una tale grazia e destrezza, da sembrare quasi inumano. Il suo ballo si fece sempre più dolce, come il suono di un koto e i pattini si appoggiavano sul ghiaccio come le dita che lo pizzicavano dolcemente.

Il suo corpo volteggiava leggero come i petali dei fiori di ciliegio che danzavano liberi nel vento e il suo sorriso splendeva come le stelle della volta celeste.

I suoi capelli scuri si muovevano delicatamente sul capo, come fatti di seta.

Certo che il nero gli donava particolarmente, gli faceva risaltare la sua corporatura snella e perfetta.

Delle ragazze si commossero, altre rimasero incantate, non riuscivano più a distogliere lo sguardo.

"Ma come cazzo fai a essere così perfetto?!" Pensò Heeseung che lo ammirava, appoggiato al bordo. Era la cosa più meravigliosa che avesse mai visto e aveva atteso sei interminabili mesi per poter avere il privilegio di vedere quella danza.

Il suo sguardo si fece sognante, il ghiaccio del suo cuore si frantumò alla frenesia di quei battiti.

I suoi occhi... Lo specchio della sua anima infelice ma innamorata persa! Le pupille si dilatarono, sbatté le palpebre, lasciando scappare una lacrimuccia. Sorrise.

Chissà se era stato lui a scrivere quel messaggio sulla lavagna qualche settimana prima! Potrebbe o forse no, dopotutto era veramente imprevedibile.

Lentamente la musica si fermò, come l'esibizione con un'ultima piroetta conclusiva che andava a rallentare piano piano.

Il pubblico applaudì e Sunghoon fece un inchino, poi il suo sguardo si bloccò sugli occhi di Heeseung e il respiro gli si arrestò.

Il ragazzo, quando fu certo che lo avesse visto, si mise dritto, pronto a scattare istintivamente verso di lui.

Tutti si ammutolirono e anche i giudici che, fino a qualche momento prima, stavano discutendo sulla sua valutazione.

Il pattinatore non fece a meno che nascondere le lacrime, era così felice e desideroso di abbracciarlo.

"Heeseung!" Esclamò.

Parte del pubblico, formato quasi esclusivamente dai ragazzi che lo conoscevano e che lo avevano preso in giro la settimana prima, si girò verso di lui. Le ragazze diventarono verdi d'invidia, soprattutto colei che lo aveva deriso tutto il tempo.

"Mi sei mancato tantissimo!" Fece il cerbiatto con voce rotta.

Infine Sunghoon non ce la fece più, scattò e si affrettò per raggiungere l'uscita, anche Heeseung gli corse incontro.

Si abbracciarono nuovamente dopo tanto tempo, uno consolato nelle braccia dell'altro.

I fili dei loro destini si erano rincronciati, come se qualcuno si stesse divertendo a tesserli, unirli, strapparli e ricucirli insieme.

Sunghoon strinse il suo ragazzo a sé, come per evitare che gli scappasse, e lo fece volteggiare vorticosamente, non appena si erano riuniti. Il cerbiatto gli affondò la faccia nel collo e chiuse gli occhi e scoppiò in singhiozzi.

Non si accorse nemmeno che era entrato nella pista con le scarpe, era troppo impegnato a piangere tra le braccia del suo principe del ghiaccio, il quale faticava anche lui a trattenere le emozioni; gli accarezzava i capelli con una mano e con l'altra lo teneva per fare in modo che non scivolasse.

"S-Sunghoon..."

"Shh... So quello che stai per dire, amore mio, non sforzarti e piangi pure." Mormorò dolcemente.

"Ma la gara?"

"Non preoccuparti di quella. Averti qui con me è più importante."

Tra il pubblico regnò la confusione: bisbigli, urla e applausi. Il gruppo di ragazze che soleva a prendere in giro Heeseung si ammutolì e rimasero a bocca aperta, ora avevano la prova inconfutabile che non stava mentendo.

Un giudice si asciugò gli occhi con un fazzoletto.

"Che stai facendo?" Gli chiese il collega.

"Niente..."

"Stai piangendo?!"

"No... Forse... Sono così carinii!"

"Mantieni un po' di professionalità, per favore!" Lo ammonì, prima di prendere anche lui qualcosa per asciugare le lacrime.

"Io gli do un 10 su 10." Fece un terzo giudice.

"Anch'io 10."

Ci pensò un attimo.

"9 su 10, più di così non salgo."

Poi buttò un'altra occhiata sui due.

"9 emmezzo perché mi fanno tenerezza." Disse freddamente, ma con un leggero sorriso.

"Ci sono altri partecipanti?"

"No."

Il rumore del microfono distrasse i due e catturò la loro attenzione.

"Le gare si sono concluse e siamo lieti di annunciarvi il vincitore..."

La voce cambiò.

"Con due 10 e un 9 emmezzo, gara quasi perfetta..."

"Sunghoon Park!"

❄️Heart of ice❄️- HeehoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora