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"Dai muoviti" mi disse Davide andando nell'angolo di un negozio a me sconosciuto, la sbornia non se ne era ancora andata.
"Dove siamo?" dissi continuando a ridere
"Siamo dove ci siamo dati il nostro primo bacio". È stato in prima superiore, ci eravamo ripromessi che non sarebbe più accaduto. Ci eravamo accovacciati per terra, a guardare il panorama dinanzi a noi.
"Lo sai qual è stato il giorno in cui mi sentivo morire?" mi chiese passandomi la cicca che aveva in mano
"No, quale?"
"Mi avevi chiamato, eri strafatta. Mi avevi detto che ero uno stronzo, figlio di puttana senza sentimenti. Mi avevi detto anche che mi ami e che mi hai amato per tutta la vita. Stavo malissimo, avevo fumato più di cinque blunt fino a sboccare. Avevo gli occhi viola e pensavo fossi morto" disse lui. Lo guardai intensamente e aspettai che il fumo dalla sua bocca uscì completamente. Appena uscì mi fiondai su di lui, assaporando nuovamente le sue labbra. Lui mi prese per i fianchi, mise le gambe per terra e mi fece mettere a cavalcioni su di lui. Mi staccai lentamente scrutandolo.
"A me è stato quando me ne sono dovuta andare" dissi con il fiato corto per via del bacio e le mani a coppa sulle sue guance. Prese un tiro abbondante e mi baciò di nuovo, sta volta passandomi il fumo. Blunt e le sue labbra sono la cosa più buona che io avessi mai assaggiato. Sentivo la sua presenza pulsare sotto di me, per provocarlo misi una mano sotto la felpa prendendo poi l'elastico dei boxer. Lui ansimò sulle mie labbra e io mi fermai.
"Mi stai torturando Bianca"
"Quindi o mi fai un bocchino in quest'istante oppure dovrò arrangiarmi da solo" continuò lui.
"Forza andiamo" dissi alzandomi a malincuore dalle sue gambe
"E dove andiamo?"
"In un posto sicuro, così tu non vieni arrestato per stupramento minorile e così il bambino la smette di frignare" dissi io. Davide sbarrò gli occhi, se avesse avuto la birra in bocca l'avrebbe sputata. Ci ritrovammo a camminare a passo svelto alla ricerca di un posto sicuro. Io, ovviamente, seguii Davide e ci trovammo davanti ad un qualcosa che poteva sembrare niente proprio di meno che un bagno pubblico
"Fai sul serio" chiesi io entrando
"Senti è l'unico posto che c'è"
Ce ne stammo in silenzio per svariati minuti ma poi io rompi il ghiaccio
"Ti muovi? Non posso mica farlo da sola".
Lui, finalmente, arrivò a passo deciso verso di me, prese le mie guance morbide e mi baciò molto più appassionatamente di prima. Camminai all'indietro senza staccarmi da lui cercando il lavandino, lui mi prese dalle cosce e mi fece sedere sul lavandino stranamente pulito. Mi tolse velocemente la felpa che avevo addosso e sotto indossavo una canotta striminzita. Dalle labbra scese al collo facendo un'altro segno violaceo su di esso, io ansimai e misi la testa all'indietro godendo. Mi tolse pure la canotta e i pantaloni che avevo addosso lasciandomi in intimo, feci la stessa cosa su di lui. Ritornò a mordicchiarmi le labbra. Presi il durex che aveva tra il medio e l'indice e senza neanche accorgermene glielo stavo già indossando. Ritornai nella posizione di prima, mi divaricò un po' le gambe e mi tolse lentamente gli slip, entrò dentro di me molto lentamente. Io mi morsi il labbro inferiore per il dolore leggero, non mi importava della faccia da cazzo che avrei potuto avere in quel momento, mi importava solo di avere Davide. Andò un più veloce il il dolore si trasformò in piacere.
"Oh....Davide..." gemetti io
"Sto per...." disse lui. Venimmo insieme, l'orgasmo più bello della mia vita. Ci rivestimmo e lui mi aiutò a scendere dall'lavandino, visto che era abbastanza alto.
"Come stai?" mi chiese lui
"Mai stata meglio" dissi baciandolo. Ritornammo a casa mano nella mano sfiniti e felici, ma anche un po' malinconici perché pensavamo che tra due settimane sarà già finito tutto il divertimento.

Si è presa tutto💜 ~davide mattei~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora