1. L'avanguardia

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I RAGAZZI IN QUESTA STORIA SONO TUTTI MAGGIORENNI!!

🌻

«Scommetto che non ci riesci» gli aveva detto Mikey con un sorrisetto beffardo sulle labbra rosse.

Lo aveva scrutato, una smorfia ad increspargli il bel viso alabastro, gli occhi fissi su di lui. Non ci riesci, era il fottuto Baji Keisuke ovvio che ci sarebbe riuscito.

«Baji-san…» mormorò Chifuyu, seduto accanto a lui, le sue lunghe dita si erano serrate attorno al suo polso.

Keisuke aveva sbuffato una risatina, scoprendo i canini bianchissimi.

«Non preoccuparti, piccolo» asserì il maggiore, senza guardare il suo ragazzo. Aveva quella solita aria sicura, quasi strafottente. Continuava a guardare Mikey senza il benché minimo dubbio; avrebbe vinto.

«Be' in caso perdessi, ma non lo farò» sentenziò, arcuendo la voce. Puntellò i gomiti sulle ginocchia, sporgendosi verso di lui come se gli stesse rivelando un segreto. «Cosa vorresti come premio?».

Mikey aveva fatto sfarfallare le sue lunghe ciglia inchiostrate.

«Cosa…voglio?» aveva ripetuto come un automa, un cipiglio confuso stampato sul viso dalle fattezze efebiche. I suoi occhioni blu parevano sul punto di traboccare acqua, come fosse stato fatto di vetro.

Baji aveva annuito.
Gli occhi scuri lo inchiodavano contro la sedia, la sua caparbietà era tale che entrambi erano incollati a quelle sedie da un'ora buona. Accanto a loro, Chifuyu e Mitsuya li osservavano di sottecchi; il primo preoccupato, con le linee morbide delle guance infossate e le iridi blu sofferme su Baji, l'altro intento a massaggiare le spalle del suo Hakkai.

«, cosa vuoi» redarguì ancora Baji, spianando le carte da gioco sul tavolino del pub.
Si era fatta sera, giocavano dall'ora di pranzo, tutti riuniti assieme con i principali membri della Toman.
Si era divertiti tutti, chi giocando a carte, chi giocando a poker, chi giocando a biliardino.
Quando lui e Mikey avevano iniziato quella partita però, non si aspettavano certo di fare punteggio pari e di non avere un vincitore.

A quel punto, i loro amici avevano capito che non ci sarebbe stato modo di farli schiodare di lì finché uno dei due non avrebbe prevalso sull'altro, a meno che ovviamente non arrivassero alle mani, - come erano soliti fare. -

«Non lo so» ammise Mikey, guardando pensierioso il suo orologio. Draken era andato via per qualche tempo e non lo vedeva da un po'. Gli mancava in ogni secondo, ma evitava di renderlo evidente. Temeva però che Mitsuya lo avesse intuito, perché ogni cinque minuti gli gettava occhiate sempre più torve e timorose e aveva stampata in viso l'espressione seria, quella che assumeva quando doveva combattere o era preoccupato per qualcuno.

Cercava di non darci peso, d'altronde i suoi amici erano sempre stati molto premurosi nei suoi confronti, non c'era motivo di essere così paranoico.

«Dio, quanto sei idiota!» si era lamentato Baji mentre giocava la sua carta, sfoderando il suo asso di bastoni.

Mikey gli gettò un'occhiataccia. «Disse il coglione».

Metà sala sbuffò, per niente pronti a sobirsi un'altra delle loro scenate. Anche Chifuyu provò ad intervenire, ma il suo ragazzo gli pose una mano sulla coscia, lasciandolo risalire. Gli mozzò il fiato al biondino, le dita che toccavano la stoffa ruvida dei suoi jeans, soffermandosi nella parte superiore.

«Ohi! Guarda che non abbiamo tutta la notte! Io avrei di meglio da fare con il mio piccolo» arrischiò Keisuke, roteando gli occhi al soffitto bianco. Le luci del locale erano più fievoli, smorzate quasi.
Creavano sui loro visi strane ombre e contrasti scuri. Gli occhi del corvino erano persino più neri, scuri come inchiostro e profondi come petrolio liquido.

Sex Lessons, Baji x Chifuyu x MikeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora