«E questa è una storia vera?» Chiese Benedetta
«Verissima» le assicurò il ragno, ritirando i fili di seta che aveva usato per inscenare il racconto con grande calma
«Sarà che è un racconto di ragni, ma gli esseri umani non ci fanno una bella figura nella storia»
«Purtroppo è una storia vera. Molti umani non avrebbero agito diversamente»
«Io però non avrei minacciato quel povero ragnetto! È una cosa stupida»
«È vero» concesse l'argiope, mentre la bambina svitava il tappo del suo barattolino «È una cosa stupida che tu non avresti fatto»
«Certo che no!»
«Ma alcuni avrebbero anche voluto uccidere il ragno molto, molto piccolo. È stato fortunato, tutto sommato, che qualcuno abbia distratto quell'uomo».
Benedetta rimase sorpresa da quelle parole, ma l'argiope si era sempre dimostrata molto saggia finora e quindi, forse, aveva ragione anche su questo.
«Credi davvero che ci siano tanti umani così?»
«Molti umani superbi, pronti a eliminare quel che hanno intorno pur di non sentirsi feriti nell'orgoglio? Sì. E nella loro superbia che diventano distruttivi. Vedi, anche io prendo delle vite, ma lo faccio in quanto predatrice. È nella mia natura, non potrei sopravvivere altrimenti, quindi mangerò il grillo che tu mi hai portato. Tu, però, mi hai dimostrato di essere veramente forte facendo il mio bene, perché tu puoi fare facilmente cose che per me sono difficili, come catturare questo grillo e portarlo fino a me»
«Distruggere è più facile che aiutare» rifletté Benedetta ad alta voce
«Certo».
Benedetta liberò il grillo nella tela del ragno e scartò la caramella che aveva tenuto in tasca e le due mangiarono insieme.
Il discorso avuto con la sua amica ragno aveva fatto riflettere Benedetta, che ora, incuriosita, decise di parlare con un po' di persone per capire come stavano davvero le cose.
Ogni domenica pomeriggio, Benedetta e un gruppo di altri bambini e bambine si riunivano di fronte alla chiesa per una partita di pallone, che giocavano sorvegliati dallo sguardo bonario del parroco.
Lei si divertì moltissimo, anche se la palla con cui giocavano era un po' vecchia e infatti aveva una forma strana, e non pensò a nessuna delle domande che le ronzavano per la testa fin quando il parroco non disse che per i piccoli calciatori era ora di tornare a casa.
A fine partita, raggiunse il capannello degli amici sudati, che la accolsero festanti. Benedetta aveva infatti segnato più goal di tutti gli altri quel giorno, portando la squadra alla vittoria.
«Brava, Benny! Li abbiamo stracciati!» Esultò uno di loro
«Mi sentivo iperattiva» confessò la bambina «Avevo proprio bisogno di sfogarmi»
«Meno male che ti sei sfogata, che così abbiamo vinto!» fece un altro bimbo
«Campioni del mondooo!» esclamò una terza bambina
«Stiamo in cima! In cima al mondo!» fece eco Benny scherzando, poi aggiunse «Beh, in realtà, lo sapevate che l'animale che sta sulla cima più alta del mondo è un ragno molto piccolo? Sta sull'Himalaya, che è la vetta più alta di tutte, e nessun animale sta più in alto di lui»
«Forte» disse l'altra bambina, ma il suo primo compagno di squadra chiese: «E che c'entra ora?»
«Niente, mi sono gasata perché ho scoperto queste cose. Mi chiedevo se lo sapevate»
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Il Ragno che Tesseva Racconti
Ficción General[Libro per bambini][Storia completa] Lo sapevate che i ragni volano, che fanno i subacquei, che scalano le montagne più alte del mondo? Benedetta è una bambina che sta per scoprirlo: mentre gioca a pallone nel suo giardino, incontra una ragnetta int...