Secondo capitolo. Part1.

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-“Potresti  passarmi  quel  top  a  strisce?”  Gli chiesi indicando  a  Zayn una  maglietta  fra  le  poche  distese  sul letto. Stranamente mio cugino era silenzioso,serio ed anche gentile. La  cosa  mi  sorprendeva  molto dato che da piccoli mi maltrattava chiudendomi nell'armadio della nonna. Sorrisi al ricordo.  Mi  passò  il  top  senza  dir  nulla,  lo  piegai  e  lo  posai  dentro  un cassetto  del  comò.  –“Come  mai  non  mi  prendi  in  giro  o  mi  tratti  male?”  Ridacchiai dandogli un colpetto sulla spalla destra.  –“La  mamma  mi  ha  chiesto  di essere  gentile  con  te.  Non  preoccuparti, presto ti daró del  filo  da  torcere. ”Disse spavaldo.  Alzai gli  occhi  al  cielo  scuotendo  la  testa. 
–“  Questa  è  l’ultima.  Abbiamo  finito!”  Esclamò  buttandosi  sul  letto,  che  da  quella  notte  in  poi  sarebbe stato mio.
Mi  sedetti  sulla sedia,vicino  la  scrivania  per  mettere  un  po’  di  distanza  tra  me  e  lui  e  respirai  profondamente. –“  Grazie.  Sei  stato  molto  gentile  ad  aiutarmi”  Trassi  sospiri  guardando  un  po’  in  giro  per  la  stanza cercando  di  fare  la  vaga.  Lui  annuì  senza  dire  nulla.  Nel  suo  volto  si  faceva  spazio  un  aria  da  vincitore  e sghignazzando,  aveva  capito  quanto  fosse  difficile  per  me  ringraziarlo.  Osservai  per  bene  la  camera spaziosa:  La  parete  di  fronte  al  letto  era  ricoperta  da  una  grande  libreria;  Sotto  la  finestra  c’èra  una scrivania  spaziosa,  in  cui  dubito  avrei  fatto  i  compiti;Un  comò  in  cui  avevo  riposto  tutte  le  mie  cose;  ed infine  una  lampada  stile  ‘biblioteca’  color  verde  sul  comodino  accanto  al  letto.  –“ adesso vado.  Ho qualcosa  da  fare”  Disse  con  tono  da  signore  per  ‘bene’  e  alzando  la  mano  a  mò  di  saluto  che  ricambiai con  una smorfia.    Restai seduta nella comoda sedia girevole quando Zayn chiuse la porta della camera e lontana da sguardi indiscreti poggiai  la  testa  sulla  dura  superficie  della  scrivania respirando a pieno. Dopo un paio di minuti scrissi un messaggio veloce a Kate.

"Qui tutto bello, casa stupenda e ambiete quiete. Non si sente volare una mosca nel quartiere!
B. "
Poggiai il telefono touch sul davanzale della finestra e mi sporsi per osservare fuori.
  Vidi  un  ragazzo,il  nostro  vicino  probabilmente,  con  la  testa  coperta  dal cappuccio  della  felpa che  se  lo  tolse  quando  salì  sulla  sua  bici  e  sfrecciò  dal  cortile  in  un  lampo.  Feci  in tempo  a  notare  i  suoi  capelli  biondi  scompigliarsi  al  vento  e  in  seguito  sparire.  Ancora  concentrata  a mettere  a  fuoco  il  puntino  nero  in  fondo  alla  strada,   sentì  un  rumore proveniente  dal  vialetto  della  Zia.  Alzai  il  viso,  mi  spinsi  in  avanti  con  i  gomiti  per  vedere  un  cane scorazzare  nel  verde  giardino.   Era  un  meraviglioso  e  piccolo  Labrador  che correva avanti e indietro come un pazzo perché un cane era in quelle vicinanze; Scesi in un baleno le scale ricoperte in moquette beige e corsi fuori. Mi  accovacciai  tenendomi  in  punta  di  piedi  e  quando  quel piccoletto si tranquillizzò  si  lasciò  accarezzare.  Dopo  un paio  di  minuti  il  cane  iniziò  a  scodinzolare e come  un  fuoco  pirotecnico  partì  verso  il  cancello  che  in quel  momento  si  apriva  lasciando  passare  un  uomo.  –“Bea,  cara  sei  già  qui?”Mi  alzai  all’in  piedi correndo  verso  di  lui.  –“Zio  James!”  Lo  strinsi  in  un  forte  abbraccio.  Nonostante  la  sua  età  potevo ancora  sentire  i  suoi  muscoli  della  schiena  contrarsi  mentre  mi  stringeva  forte.  Lui  mi  diede  un  bacio  in fronte  e  si  complimentava  con  me  per  la  mia  bellezza  innata..  Spiritoso,pensai.  Mio  zio  era  sempre  stato  per me molto  importante,  oltre  a  difendermi  da  Zayn  è  la  persona  più  coerente,intelligente,divertente che  conosca.  Lui  era  il  mio  eroe,nonostante  la  morte  dei  miei,  nonostante  la  lontananza  lui  mi chiamava,c’era  sempre.  Per  lui  ero  come  una  figlia. 

–“Hai  già  fatto  amicizia  con  Lea?”  Mi  chiese ridendo.  –“Chi?”  Sorrisi  confusa.  –“Lea!  questa  piccola  pulce”  Indicò  la  cagnolina  che  scodinzolava osservandoci  dal  basso.  –“Più  di  tuo  figlio!”  Affermai  scoppiando  a  ridere dopo di lui. Osservai la sua risata piena, che scavava al bordo delle labbra delle rughe. I denti bianchissimi risplendevano come diamanti. I suoi occhi azzurri-grigi facevano altrettanto. Se solo Zayn avesse preso un minimo da suo padre sarebbe stato splendido come  lui. Erano talmente diversi che mi chiedevo da chi avesse preso, poi osservandoli entrambi bene notai i zigomi  duri sulle guance assomigliarsi. E durante la cena guardai i due ridere, e l'espressione era identica.
   
–“Tesoro  mi  sono  dimenticata  di  dirti  che domani  inizi  la  scuola.
Ti ho  iscritta  in  quella  di  Zayn  cosi  potrete  passare  più  tempo  insieme e potrai integrarti meglio”  Sorrise  lei pensando  che  la  cosa  mi  entusiasmasse.  –“Grande! ”  Esclamai con un sorriso, sapevo che Rose stava facendo tutto questo per me e non volevo farla rimanere male.  –“  Grande”  Replicò  Zayn imitando la mia voce,storpiandola un pò in un modo talmente fastidioso da farmi innervosire. 
Gli lanciai un occhiata acida mentre i zii si erano soffermati a parlare  su cose riguardante il lavoro.
Zayn mi diede un calcio sotto il tavolo,non con forza, solo il gesto per farmi innervosire ancora di più.
Mi soffermai a guardare l'orologio antico sopra la sua testa e notai come le lancette si muovessero più velocemente da quando avevo messo piede dentro questa casa meravigliosa.
Poi riportai l'attenzione al piatto mezzo pieno, e quando non riuscii più a ingurcitare nulla mi concetrai sui piccoli tatuaggi sul collo di Zayn e mi chiesi cosa significassero.

Portai un dito alla bocca osservando come la collana che portava al collo stava perfettamente in linea con i piccoli tatoo.

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