#take me back to the star#
"Era un continuo litigio, dall'odiarsi all'amarsi, al non poter stare senza. Oh quanto avrei voluto portarlo con me sulle stelle"Tornai indietro,salendo le scale dell'ingresso in cui si poteva osservare ogni parte del lungo corridoio. Strizzavo gli occhi come se potesse aiutarmi a trovarlo. Scesi lentamente i scalini,borbottando gli insulti che avrei voluto urlare in faccia a quel cretino.
"Così potrai ambientarti meglio, e poi Zayn ti aiuta se hai di bisgno" imitai le parole della zia che aveva detto la sera prima.
Certamente. Le parole di Rose erano belle e surreali.Dove si era cacciato mio cugino? E dove si trovava la segreteria?
-"Con chi c'è l'hai?"
Una figura alta scese le scale velocemente fermandosi sull'ultimo gradino. Si voltò verso di me spostandosi il cappuccio all'indietro e lasciando passare i capelli biondi. Sbarrai gli occhi accentuando cosi la mia espressione 'stupefatta',restai silenziosa scrutando il suo dolce viso. -"Parlo con te.." Schioccò le dita davanti la mia faccia, dopo di che tirò su con una mano lo zaino che lentamente stava scivolando dalla spalla.
-"Nessuno, non c'è l'ho con nessuno.." biascicai mostrando un sorriso smagliante.
-"Ok, mi sembrava solo che avessi bisogno di una mano" Sorrise dolcemente.
-" umh.. in effetti vorrei sapere dove si trova la segreteria" Domandai con fare bigotto.
Era bello e un pò mi imbarazzava.-"In fondo il corridoio nell'ultima porta a sinistra" Si mise al mio fianco per mostrarmi, indicando verso la direzione con un dito, la segreteria. Dopo si voltò correndo senza neanche darmi il tempo di ringraziarlo. Rimasi seduta in uno scalino,aspettando che tutti i ragazzi entrassero in classe al suono della campanella, visto che io dovevo entrare in seconda ora, era meglio fare le cose con calma. In poco tempo il corridoio si liberò di tutta la gente che circolava e dubito che lì in mezzo ci fosse dell'aria pulita e fresca.
Avevo sempre questa mania dell'aria.
Forse ero un pò claustrofobica e ricordo quando al buio, nell'armadio della nonna mi sedevo tenendomi le ginocchia al petto e inspiravo più aria che potevo.
Ricordo anche vagamente una gita al mare, e dell'acqua. Molta acqua e poca aria. E .. ricordo poi del buio.
Avevo dei ricordi bizzarri e forse combaciavano ambiguamente con il mio bisogno possessivo di aria.Passai liberamente nel corridoio fischiettando,notai che al centro si trovavano altri due corridoi formando così una croce. Nel tempo libero lessi ciò che c'era scritto sul foglio che mi aveva consegnato la Zia.
"Modulo d'iscrizione per il terzo anno, 'Istituto compressivo' "
Sentii un urlo provenire da uno dei corridoio che si trovavano ai lati, alzai gli occhi e girando la testa verso sinistra, vidi un ragazzo urlare a squarcia gola. Il tempo di mettere a fuoco cosa stava succedendo me lo ritrovai addosso.
ahi.
Sbattei a terra la schiena contro il pavimento, in più avevo il suo corpo caldo che si muoveva dolorante contro il mio.
-"Potresti alzarti?" Sussurrai con uno spiraglio di voce,infastidita.
Che dolore alla testa.
Lo osservai alzarsi lergemente da me per buttarsi a terra con le braccia aperte ai lati.
"Cavolo! "
urlò. Poi lentamente tenendosi con una mano la schiena si alzò.
-"La prossima volta tieni gli occhi su dove cammini" Mi porse una mano, la evitai tirandomi su per i gomiti e rimettendomi in piedi come nulla fosse. -"A te sembra il modo di correre con lo skate in mezzo il corridoio?" Domandai innervosita intenta a cercare con lo sguardo il foglio che avevo perso. Abbassò lo sguardo anche lui,si piegò prendendo il mio figlio, che teneva sotto i piedi, lo stirò con le mani e me lo porse sghignazzando. -"Mi sa che ti è caduto" Cercò di trattenere la risata,ma fu inutile. Gli strappai via il foglio dalle mani e mi allontanai da quel tizio,non mi voltai.. sapevo benissimo che mi stava osservando ridendo.
"Che gente!" Pensai. Entrai in segreteria,consegnai il foglio accorgendomi solo in quel momento che c'era sopra un'impronta di scarpa. La signora mi consegnò a sua volta un altro foglio con scritto tutti gli orari,le lezioni e le classi; ed una chiave credo per l'armadietto numero 316.
-" Per la seconda ora, dovrei andare nella classe numero diciotto.." Alzai gli occhi, mordicchiando l'interno delle guance, intenta a trovare la classe di storia dell'arte. umh.. sedici, diciassette e.. Diciotto!" Esclamai alla vista dell'aula che cercavo.
Mi poggiai al muro accanto l'aula, stavo aspettando che la campanella suonasse. Al suono i ragazzi uscirono come rinoceronti dirigendosi agli armadietti per prendere le cose necessarie per l'ora successiva. Per come avevo capito funzionava che ad ogni ora avevamo cinque minuti di pausa prima che suonasse la campanella per avvisare il rientro in classe.
-"Scusa non sapevo fosse il tuo banco.." Mortificata mi alzai alla vista di una ragazza dalla lunga chioma rossa che mi osservava cercando di spiegare. -"No, se vuoi resta.." Gli porsi con un enorme sorriso la mano presentandomi. -" Beatrice Garcia " Dissi sentendo la mano mano avvolgere la mia. -"Claire. Claire Thomas.." Arricciò in naso, forse si vergognava e quando le lasciai la mano mi sedetti. Scambiammo qualche parola a bassa voce per tutta la lezione.
Mi spiegò che alle undici c'era la ricrezione e all'una le lezioni finivano,mentre il sabato la mensa era aperta anche per il pranzo e si usciva alle tre. La pausa per il pranzo e per la colazione era di una buona mezz'ora. Mi aveva anche avvisato che la palestra era enorme, e che la professoressa Smith faceva sul serio. Sempre imbronciata con il suo fischetto in bocca.
Notai che Claire ridacchiava sempre quando mi raccontava dei prof strambi che ci erano capitati quest'anno.
"Ci divertiremo :)"
scrisse sul banco con la matita. Sembrava simpatica. Ci eravamo scambiate il numero di telefono e per le ore consecutive a quella, mi raccontò di come fosse movimentata la sua vita a Londra ed io gli raccontai della mia attraverso Sms.
"Il mio armedietto é il 457
Claire± "
che modo strano di firmarsi pensai. Un giorno gli chiederò che significa.-"Bea" Mi sentii chiamare all'improvviso, stavo uscendo la mia roba dall'armadietto e mi voltai vedendo avvicinarsi Liam, l'amico di mio cugino. Era da solo e camminava verso di me guardandomi dritto negli occhi,mi salutò con un bacio in guancia e con gesto rapido aprì l'armadietto. -"Ti piace?" Mi domandò infilando la testa nel piccolo riquadro.
-"Chi?" Chiesi a mia volta, lui uscì la testa dall'armadietto, poi infilò un braccio ed uscì una catenina.
-"Il tuo primo giorno di scuola, chi se no!?" Chiese con un sorriso mentre osservava la catenina nella mano, stringendola in un pugno delicato e la infilò in tasca.
-"Oh beh.. diciamo che.."Lui mi guardò confuso, aspettai qualche secondo pensando a cosa dire. -"Diciamo che ... Va!" Risposi facendo giri di parole.
Non ne trovai di più adatte.
-"Se ti può consolare il mio primo giorno di scuola ho fatto una figuraccia cadendo addosso ad una bella ragazza" respirò con affanno solo al pensiero,non sapendo che mi era capitata la stessa cosa con un ragazzo un paio di ore prima.
-"Se ti serve una mano conta sulla mia" sembrò sincero.
-"Ci conto" non era il mio solito fare fidarmi a primo impatto, ma dei suoi occhi genuini mi fidavo. Abbassai lo sguardo distogliendo lo sgusrdo dal suo,forse dall'imbarazzo, lui si voltò furtivamente verso l'armadietto,mise lo zaino in spalla e chiuse a chiave. -"Allora ci vediamo" Mi lasciò un bacio inaspettato in guancia e corse nello spogliatoio, dove l'aspettava un'ora di educazione fisica. Quando anche l'ultima campanella della giornata suonò restai a chiacchierare agli armadietti con Claire che mi invitò ad una passeggiata uno di quei pomeriggi per darmi il "benvenuto" diceva lei.
Salì in macchina,cercando di evitare qualsiasi discussione,ma a quanto pare Zayn doveva infastidirmi, era scontato. -"Sempre tu sei.. Come mai ci hai messo troppo?" Mi sgridava quasi come se il mio ritardo di 2 minuti fosse un atto impuro.
-"Ho solo scambiato due parole con una ragazza.. Scusa Harry se ti ho fatto aspettare." Risposi mortificata nei confronti del riccio.
-"Non dire sciocchezze, Zayn esagera tutto. " Rise aspettandosi che lo facessi anche io."Tua nonna é all'ospedale! i miei genitori mi hanno avvisato dell'incidente. A quanto pare la nuova badente ha ritardato e lei ha deciso di salire le buste della spesa in casa,da sola. É caduta dal primo piano.
Frattura dell'indice ed emoraggia imterna. Altri tre giorni e se migliora la dimettono. Stai tranquilla,sono con lei.
K."Tutto questo non sarebbe successo se fossi rimasta con lei,ed io mi sentivo terribilmente incolpa. Come poteva succedere tutto a me?
-"Zia.. emh.. ti dispiace se questo week-end vado a fare visita alla nonna?" Domandai mentre eravamo seduti a tavola. -"Certo tesoro, oggi compro un biglietto" Disse evitando la questione dell'incidente. Aveva capito che ero stata avvisata e sapeva che non ero in grado di gestire la situazione,ma non crollavo. Non di certo.
A tavola calò il silenzio e dopo aver finito di mangiare,riordinai all'istante, salii in camera e chiamai la nonna. Mi aveva rassicurato che stava bene, che era solo un incidente e che non c'era bisogno di amdare da lei per una sciocchezza del genere.
Scherzava? Io sarei andata da lei.
Dopo averla convinta che questo week end mi avrebbe dovuto rivedere, decisi di riposare. I compiti li avrei fatti in un altro momento.
Chiusi gli occhi per qualche secondo e in me che non si dica ero caduta nel mondo dei sogni.
Mi risvegliai dopo 3 ore consecutive di riposo, mi sentivo come nuova,apparte il mal di testa. Andai in bagno a lavarmi il viso e stranamente c'èra del silenzio. -"Zayn?" Scesi le scale chiamandolo. -"Oh .. ei ragazzi" Rimasi di sasso alla vista degli amici di mio cugino in salotto.
Poteva avvisarmi.
Io ero incondizzioni pessime e soprattutto mezza addormentata.
Vidi Liam e Harry seduti nel divano bianco della Zia silenziosi mentre osservavano con attenzione le mosse di Zayn.
-"Che fai?" Domandai adocchiandolo, seduto nel tappeto. -"Shhh!" Sibilò voltandosi per guardami. Di fronte a lui c'era un altro ragazzo che maneggiava con cura un oggetto creato con del fil di ferro. -"Esperimento scientifico" scorsi Liam mimarmi con le labbra quello che stavano facendo quei due. Osservai le spalle del ragazzo accovacciato che mi dava le spalle.. aveva qualcosa di familiare. -" Finalmente abbiamo finito, non ne potevo più!" Dissero entrambi alzandosi contemporaneamente. Il ragazzo si stirò con le mani i pantaloni stropicciati alle ginocchia, si distese la schiena borbottando qualcosa.
-"Che male!" proferì allungando le mani verso l'alto. -"Una certa tizia mi ha fatto cadere dallo skate oggi.." Disse ridendo.
-"TU!!" Urlai cogliendo l'attenzione di tutti. Il ragazzo si girò lentamente,forse riconoscendo il tono acidulo che avevo utilizzato con lui quella stessa mattina. -"Di nuovo?" Ripetemmo in coro guardandoci dritto negli occhi.
Se potevo l'avrei picchiato, soltanto per il modo con cui mi guardava,ridendo mentre io iniziavo ad innervosirmi.
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ChickLitIl mi nome é Beatrice Garcia. Sono nata a Liverpool il 18 Febbraio del 1995. Ho 18 anni. La mia vita,da quando io ricordi é sempre stata generalmente normale: nessun tipo di problema. Finché la maggior parte della mia vita cambiò. scomparve. Mi tro...