Capitolo 2

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La pasticceria di Enid era affollata quella mattina, c'era un via vai incredibile tra la cucina e il bancone, era felice che gli affari andassero bene ma un po' più di calma avrebbe reso tutto più allegro.

Tra persone che entravano solo per una bottiglietta d'acqua e ragazzi che ordinavano cornetti a non finire non sapeva più dove sbattere la testa, anche se le piaceva quello stress, quello che dopo ti fa sentire soddisfatta di avercela fatta.

Quel pomeriggio decise di chiudere prima, mandò tutti i dipendenti a casa e rimase seduta ad un suo tavolino con le caviglie che le urlavano di stare ferma.

Sentì il campanello appeso sopra la porta suonare e si preparò per mandare via chiunque fosse entrato, ma appena si girò verso l'entrata sgranò gli occhi nel vedere quelle solite trecce in quel contesto.

<< Che ci fai qui? >> le chiese Enid.

<< Non eri a casa. >> disse semplicemente l'altra. La bionda si mise comoda sul divanetto e Mercoledì si sedette accanto a lei.

Enid chiese il permesso prima di poggiare la testa nell'incavo del collo della sua ragazza, anche dopo anni di relazione continuava a non dare per scontata l'affettuosità di Mercoledì, ed era una delle cose che la corvina apprezzava di più nella bionda.

<< Come mai sei tornata così presto? Non dovevi tipo catturare un pezzo grosso? >>

<< Mi annoiavo >> la corvina stava solo temporeggiando per trovare le parole adatte per parlarle, non voleva spaventarla e subire il broncio per un paio di giorni.

Aspettò qualche minuto beandosi del respiro calmo e regolare contro la sua clavicola.

<< Ehi Enid, che ne dici di andare a Los Angeles dopo questo incarico? >>

<< Ci sono casi in California? >> chiese stupita la ragazza. Di solito non accettava mai delle piste troppo vicine ai suoi amici per evitare di coinvolgerli in qualunque modo.

<< No... ma ho pensato che è da tanto che siamo in giro, forse è il momento di tornare >>

Mercoledì sentì i grattini che Enid le stava facendo sul polso fermarsi anche se fece finta di non accorgersene.

<< Perchè? >> la corvina avrebbe preferito qualsiasi altra domanda a quella.

<< Enid, non è sostenibile questo. >> disse usando il tono di voce più calmo che conosceva.

<< Credevo ti piacesse far del male alle persone >>

<< Ma per far male a loro sto ferendo anche te, e questo non lo posso accettare >>

<< Ma così non potrai più->>

<< Enid >> Mercoledì non le lasciò neanche finire la frase << La tua salute è più importante di un mio hobby >>

<< Oh... >> la bionda non era convinta, ma non poté far altro che essere sollevata dalla notizia che le aveva dato. Non avrebbe più avuto attacchi d'ansia e non si sarebbe svegliata da sola, era come un sogno.

<< Devo solo finire questo incarico, poi potremmo partire, credo che in una o massimo due settimane saremo già dall'altra parte del mondo >> le disse Mercoledì accarezzandole il dorso della mano col pollice.

<< Ok >>

<< Andiamo a casa? >>

<< Ok >>

<< Vuoi alzarti? >>

<< No >>

<< E come andiamo a casa? >>

<< Non lo so >>

<< Sei incredibile >>

<< Lo so >>

Così le due passarono un'ora sui divanetti a non dire nulla prima di alzarsi definitivamente, chiudere il negozio e tornare nel loro appartamento.

Mercoledì - Go home - storia breveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora