ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO 3456 DIRETTO AD ATLANTA
Io e mio padre iniziammo a correre facendo slalom tra le persone, stavamo per perdere l'aereo, correvamo, correvamo senza sosta, inziavo ad avere il fiatone, ma fortunatamente trovammo l'entrata e salimmo sull'aereo in tutta fretta e furia, eravamo arrivati appena in tempo. Cercammo i posti 16B e 17B. Ci sedemmo,allacciamo le cinture e pochi minuti dopo l'aereo partì. Ormai era passato un po di tempo, e stavamo volando sull'oceano atlantico, dal finestrino, potevo scorgere le acque, erano molto distanti, eravamo scesi di quota a causa di nuvole temporalesche. Quell'oceano mi ricordava tanto il vecchio e caro mar mediterraneo, il mare della mia patria, L'italia. Purtroppo ero dovuta partire in viaggio verso Atlanta dove ci avrebbe accolto la seconda famiglia di papà. I miei genitori erano divorziati e mio padre si era fatto tutta un'altra vita con un'altra famiglia all'estero, e aveva deciso che quello era il momento per incontrarli. Lui si era sposato con una donna vedova, con già 4 figli, che teoricamente dovrei chiamare "fratelli", ma non lo farò essendo che non sono miei fratelli sono persone di sangue diverso che mi hanno rubato la vita con mio padre. Erano passate 10 ore, mancava solo 1 ora all'atterragio, nel mentre mi stavo leggendo l'ultimo libro della trilogia di Come uccidono le brave ragazze, prima ancora mi ero guardata nuovamente tutta la prima stagione della mia serie preferita, Stranger Things. Eravamo in prossimità di Atlanta, infatti stavamo perdendo quota per iniziare l'atteraggio vero e proprio, il sole stava sorgendo, era una bellissima alba dai colori rossastri e aranciati, era la prima alba che vedevo ad Atlanta, ed era una delle più belle albe che avessi mai visto. Ci ritrovammo nell'aereoporto di Atlanta, girammo in cerca dell'uscita, anche se mio padre era venuto molte volte là non se la ricordava mai. Usciti salimmo sul taxi verso casa Walton, la casa della seconda famiglia di mio padre. Durante il viaggio pensavo e ripensavo a come poteva essere un vita con dei fratelli, io che ne potevo sapere ero figlia unica, forse mi avrebbe fatto bene avere dei "fratelli" magari mi sarebbe piaciuto. Icuriosita iniziai a chiedere l'età dei miei "nuovi fratelli". Venne fuori che erano tre maschi e una femmina. Il più piccolo aveva 9 anni, i due gemelli ne avevano 16, la più grande ne aveva 18 e io ne avevo 14. Dopo 3 ore il taxi si fermò davanti ad una casa megalodontica, una villa con piscina. Mi tremavano le gambe all'idea di incontrare i Walton, Ma mio padre mi fece coraggio e ci incamminammo sul vialetto. Ormai erano le 9 passate sicuramente erano tutti svegli. Stavamo per bussare alla porta della famiglia con cui sarei dovuta stare tutto l'anno, le gambe continuavano a tremarmi. Mio padre poggiò il dito sul campanello e questò suonò in modo non troppo fastidioso. Da fuori si vedeva la manopola girare, la porta si aprì e davanti a essa c'era una donna sulla quarantina dai capelli nero corvino e dal sorriso che metteva calma, quel sorriso fece fermare le mie gambe dal tremare.
Jess:Ciao, tu devi essere Irene, che piacere conoscerti io sono Jessica, ma puoi anche chiamarmi Jess
Io: Piacere mio Jess. Dissi sorridendole. Mio padre la salutò e si baciarono, mi faceva strano vedere lui con un'altra donna
Jess:Entra pure cara, ti faccio conoscere i tuoi nuovi frattelli. Alla parola fratelli sussultai, ma poi mi decisi ad entrare senza paura, Papà stava portando le valgie io avevo solo il mio zaino contenente il libro e il telefono. Jess mi guidò verso il soggiorno dove trovai seduti ordinatamente sul divano 3 dei 4 fratelli
-Ciao. Dissero in coro
-Ciao. Li salutai a mia volta
Jy:Io sono Jayla. Mi disse la ragazza
Da:Io sono Daelo. Disse il bambino con una voce che mi fece sciogliere il cuore
Jd:Io sono Jaden. Mi disse uno dei due gemelli, ma l'altro non si era ancora fatto vivo
Io:Io sono Irene piacere di conoscervi
-Il piacere è tutto nostro dissero in coro
Jess:Javon vieni, è arrivata L'ospite. Urlò Jess
Jv:Non ho tempo mi sto allenando. Gli risposte il secondo dei gemelli con un urlo che proveniva dal semineterrato. Che odioso, se arrivasse un ospite a casa mia io lo accoglierei.
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You shine // Javon Walton
FanfictionTRAMA Irene è una ragazza di 14 anni, è italiana e con i genitori divorziati, il padre si è fatto un'altra famiglia ad Atlanta, Georgia e lei dovrà passare un anno lá, con la famiglia Walton.