I giorni successivi andarono bene, diventai la più brava a pallavolo e mi spostarono in una squadra più avanzata, Mika e Jaden si misero insieme e rafforzammo il nostro rapporto di amicizia, con Jayla andava tutto bene, sapevo che con lei potevo essere me stessa, anche con Ben le cose procedevano molto bene ci eravamo avvicinati molto, a breve vi saremmo dati il primo bacio e con Javon, beh con Javon i soliti alti e bassi...con Katie non ne parliamo proprio. La mattina del primo dicembre mi svegliai di soprassalto dopo aver fatto nuovamente l'incubo dell'incidente. Alzai le serrande e dalla finestra vidi che nevicava, a casa mia non nevicava mai, abitavo al sud quindi era molto raro, era la prima volta che vedevo la neve, cadeva come pioggia, ma sembrava molto più leggera e legedra. Aprii la finestra e mia affaciai con tutto il busto vidi che a terra il giardino era tutto ricoperto da un tappeto bianco, era uno spettacolo meraviglioso. Mi vestii velocemente, mi misi una maglia a maniche lunghe una felpa e un giubbino pesante e un cappellino invernale, e ovviamente anche i guanti, presi velocemnte un waffel dalla cucina, lo addentai mentre mi mettevo le scarpe e uscii dalla porta. Mi ritrovai sotto una cascata di puntini bianchi, uno mi ando sul naso, io sorrisi. Vidi appogiato allo stipite della porta Javon, anche lui futto inbacuccato che mi sorrideva, io gli ricambia il sorriso. Mi chinai a terra feci una palla di neve, e quando lui meno se l'aspettava gliela lanciai dritta in faccia. Allora Jav corse, si chinò a terra e me ne tirò una. Così inziò un guerra, poi però arrivo mio padre.
Fr:Irene, Javon che state facendo
Io:Battaglia di palle di neve, in italia non c'è mai
Jv:Non avete la neve?!
Io:No, questa è la prima volta che la vedo
Jv:Oddio
Fr:Comunque con quelle urla date fastidio ai vicini quindi o tornate dentro o andate a scuola
Io/Jv:Andiamo a scuola a piedi. Così inziammo una cmaminata sotto la neve che cadeva a fiocchi sulle nostre teste.
Io:Sai, Domani ho la mia prima partita
Jv:Davvedo, sei titolare. Io annuì
Jv:Posso venire?
Io:Ovviamente siete tutti invitati
Jv:Grande, io invece lunedì ho un importante incontro, se vuoi puoi venire
Io:Certo ci sarò
Jv:Ma ci sarà anche Katie. Dissi sbuffando
Io:Ma digli che è stato un malinteso
Nv:Il fatto è che non è stato veramnete così, sia io e Ben non siamo molto amici, allora quando lui e Katie si sono lasciati io l'ho baciata davanti a lui per fargli capire che comanda e da là Katie pensa che stiamo insieme.
Io:Ma è una cosa orribile. Mi allontanai da lui per camminare da sola ma lui mi afferò la mano e mi trascinò a se, per un attimo i nostri visi quasi si tocavano e noi ci guardavamo intensamente, quando ci staccammo lui ricominciò a parlare.
Jv:Lui, aveva, aveva insultato mio padre, aveva detto che era felice che era morto, io non volevo ferire Katie anche se è una stronza perché non si feriscono mai le ragazze, ma è stato più forte di me non ce la facevo a dargliela vinta. Una lacrima scese dal suo viso. Io lo abbraciai forte e dopo secondi anche lui mi strinse a se, mi sembrava l'abbraccio tra Anna e Gilbert quando stavano parlando di Mary che sarebbe morta a breve. La giornata a scuola fu normale, gossippai un po con Mika, pranzai con Ben e parlai con i gemelli, una giornata come le altre. Tornata a casa però avevo ansia per la partita che ci sarebbe stata il giorno dopo, così ricominciai a cercare la collana che mi aveva regalato Davide, mio fratello. Non la trovai nuovamnte, la avevo indossata solo il primo giorno, poi la notte l'avevo lasciata sul comodino mi pare ma poi non l'ho trovata più. Quella collana era anche il mio prta fortuna e mi mancava averla tra le mani e stringerla forte al mio petto.
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La mattina seguente mi alzai molto presto, andai a correre nel vialetto, tornta a casa andai in palestra da Javon e lui mi allenò un po, poi risalii in camera mi misi la divisa e dopo colazione con Jayla feci dei passaggi, delle battute, schiacciate, alzate e ricezione, poi pranzai e dopo una meritata pausa ricominacia con la seguenza: passaggi, battute, schiacciate, alzate e ricezione. Verso le 4 di pomeriggio tutta la famiglia si diresse nel furgone dive c'entravamo tutti e poi al luogo della partita un po fuori città. Incontrai le mie comagne di squadra ci preparammo psicologiacamente e uscimmo in campo. Guardai gli spalti, vicino al campo alla mia sinistra c'erano mio padre, tutta la famiglia Walton, Mika e Ben. Facemmo il saluto e Alice, la nostra allenatrice ci chiamò per disporci in campo
Al:Irene in 6, Claud in 1, Sofia in 5, Ariana in 4, Elaisa in 3 e Ilary in 2. Completa la "formazione" facemmo il nostro grido ed entrammo in campo. L'altra squadra era molto forte, ma il primo set lo vincemmo noi, il secondo loro, ma era il momento del set decisivo.
Al:In campo voglio la formazione inziale. Ritornammo in campo più agguerrite che mai, mi buttai su ogni palla, mi irritai i gomito e le ginocchia quando le ginocchiere mi scendevano, ero piena di lividi, quando mi girai verso destra vidi il viso di Javon preoccupato, ma gli feci un sorriso e lui battè le mani, così fece anche Ben. Eravamo 26 a 25 per noi, battevo io, era il punti dell vittoria, feci una battuta dall'alto e questa cadde a terra senza nessuno che la ricevette era andata sulla riga precisa. Urlammo di gioia e ci abbracciamo tutte, ero felice ero veramente felice, solo una cosa mi turbava, l'incontro di Javon che sarebbe avvenuto lunedì, non volevo ammetterlo ma ero preoccupata, avevo come un brutto presentimento.SPAZIO AUTRICE
la storia sta volgendo al termine, credo che ci saranno solo altri 2 capitoli, spero che fino a qui vi sia piciuta, mi scuso per gli errori di ortografia, non ho controllato ma sicuramente ne avrò fatto qualcuno, è che quando scrivo devo farlo velocemente sennò mi scordo quello che devo scrivere. Spero che i prossimi capitoli vi piaceranno, ciaooo🫶🏻
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You shine // Javon Walton
FanfictionTRAMA Irene è una ragazza di 14 anni, è italiana e con i genitori divorziati, il padre si è fatto un'altra famiglia ad Atlanta, Georgia e lei dovrà passare un anno lá, con la famiglia Walton.