Capitolo 3

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Finito il pranzo mi reacai in fretta e furia nella mia nuova camera, cercai dovunque, in ogni dove ma non trovai i costumi. Mentre uscivo dalla camera mi scontrai con l'unica persona con cui mi non volevo scontrarmi Javon.
Jv:Stai un po attenta
Io:Dovrei dire lo stesso di te, comunque vieni pure tu in piscina?
Jv:No se ci sei te
Io:ohhhhh, che peccato. Dissi ironicamente e me ne andai. Bussai alla porta di Jayla, che mi aprii già in costume.
Io:ehi, hai un costume anche per me
Jy:certo prendi quello che vuoi.
Mi aprii la porta e mi rivelò la sua bellissima stanza. Aprii un cassetto e mi mostrò tutti i suoi costumi, ce ne erano di tutti i tipi di tutti i colori.
Jy:Scegli quello che vuoi. Presi un costume con il triangolo azzurro e il pezzo di sotto nero. Mi misi un pantaloncino e uscii dalla camera dopo aver ringraziato Jayla. Mi scontrai nuovamente con Javon che era di nuovo sul corridoio
Io:Stai un po più attento. Gli dissi ironicamnete imitando lui che me lo aveva detto 5 minuti prima. Lui non mi rispose, mi fissava, non diceva una parola e anch eio facevo così
Jd:Irenee, vieni in piscinaaa.
Io:Arrivooo
Scesi velocemente le scale cercando di dimenticare l'accaduto, ma avevo ancora i suoi occhi addosso. Io Jaden, Jayla e Daelo ci buttammo in piscina e giocammo a palla tutto il pomeriggio, poi Jayla se ne andò e anche Daelo e rimanemmo solo io e Jaden uno di fronte all'altro, ci guardavamo intensamente negli occhi nessuno osava distogliere lo sguardo i nostri occhi erano come incollati. Arrivò Javon si fermò impallidí
Jv:jad vieni, dobbiamo vederci Stranger things fatti la doccia
Io:È la mia serie preferita posso vederla con voi?a che stagione state? Vi sta piacendo?
Jv:Qualcuno ha parlato di te?
Io:N-ono però
Jv:però cosa? Onestamente questa a differenza delle altre non me l'ha aspettavo quindi ero rimasta un po in stato di shock. Uscii dall'acqua senza dire una parola e corsi nel bagno al piano di sopra, finita la doccia mi chiusi in camera mia e ci restai a lungo. Poi mi vestii per la cena. Mi misi un tubino nero con dei dettagli argentati, dovevavamo andare a cena fuori quindi dovevamo vestirci tutti eleganti.

Uscii dalla camera, stavo facendo ritardo il tavolo era prenotato per le 19 ed erano le 18:30 se arrivavamo più trdi dell'orario prescritto non avremmo potuto più cenare

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Uscii dalla camera, stavo facendo ritardo il tavolo era prenotato per le 19 ed erano le 18:30 se arrivavamo più trdi dell'orario prescritto non avremmo potuto più cenare. Così corsi giù con i tacchi alla mano, non volevo fare tardi e per arrivare al ristorante ci volevano 20 minuti. Scendendo però svivolai sull'ultimo scalino e cadetti addosso a Javon che aveva una bibita in mano, cadendo su di lui mi si era rovesviata tutta addosso. Ci guardammo io ero finita sopra di lui mi alzai, abbasai lo sguardo verso il vestito e vidi un grossa macchia sul petto.
Io:Jess, mi sa che non faccio in tempo devo cercare un altro vestito. Andate senza di me, io vi raggiungerò con l'autobus
Jess:No, ni3nte autobus non ti sai orientare. Ti accompagnerà Javon.
Io:ok. Dissi seccata. Io e Javon ci guardammo con disprezzo. Salii nuovamente e andai in camera per cambiarmi. Mi misi un altro tubino nero alla fine però con le "bretelle" coperte di brillanti.

Ormai erano le 19:20 passate così corsi giù e mi misi le scrape, visto che i tacchi si erano macchiati mi misi delle nike

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Ormai erano le 19:20 passate così corsi giù e mi misi le scrape, visto che i tacchi si erano macchiati mi misi delle nike.
Io:Javonn!! Sei pronto?
Jv:Arrivo stai calma. Javon scese dalle scale, indossava una camicia bianca,una cravatta nera e dei pantaloni altrettanto neri, i suoi capelli erano stati tirati indietro leggermente da un po di gel. Restai a bocca aperta stupita e iniziai a fissarlo e anche lui fece così con me, restammo così per minuti.
Jv:Questo è meglio dell'altro menomale che ti ho buttato il succo a dosso. Disse ironicamente
Io:grazie. Dissi rispondendogli a tono
Jv:Vieni la macchina è nel garage. Entrammo nella macchina, all'interno era tutta nera. Javon fece per aprire bocca ma io lo precedetti
Io:non sbatterò la porta. Lui resto stupito. Iniziammo ad andare erano le 19:30.
Io:Perché mi odi tanto?
Jv:io non ti odio è solo che... si zittì mi fece segno di guardare davanti, c'era una macchina che veniva verso di noi a tutta velocità e noi eravamo in una strada a senzo unico. Gli ultimi minuti furono confusionari, l'incidente, lo scontro il sangue e poi ero lì mezza svenuta sulla strada, Javon era vicino a me, sentivo a scatti diceva "ospedale". Dal suo viso era visibilemnte preoccupato.
Io:Ch-e-e n-no-noia a-anche ques-st-sto vestito si è spo-spo-sporcato. Dissi quando ero ancora un po vigile. Lui fece un sorriso ma nei suoi occhi c'erano lacrime che gli grondavono tutte sul viso.
Jv:che vuol dire che non avete posto?!?! Disse mentre mi svegliavo, eravamo all'ospedale ma poi risvenni subito. Mi risvegliai a casa nella mia camera, Javon era vicino a me e tremava mi stavo disinfettando le ferite con un dischetto e acqua ossigenai, cacciai un gemito di dolore dovuto al bruciore del disinfettante
Jv:ti sei svegliata, tutto bene? Hai mal di testa? Senti qualcosa di rotto ti serve il ghiaccio?
Io:mi serve solo dormire. Dissi premurosa
Jv: ma hai dormito fin ora, sei sicura di stare bene?
Io: si stai tranquillo. Detto questo mi addormentai

You shine // Javon WaltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora