Cinquantotto.

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Gli occhi ambrati si erano ingranditi, quando il corpo del suo più fedele servitore era caduto a terra. La piccola nuvola di polvere e acqua che aveva sollevato aveva trasportato al suo naso il suo odore ferito e infelice.
Il quirk del rallentamento era ancora attivo, ma nel giro di pochi attimi sarebbe svanito, come il suo proprietario, da questo mondo; nel momento in cui il suo corpo sarebbe tornato alla normalità avrebbe potuto inseguire la ragazzina che stava fuggendo, quella piccola ingrata che credeva davvero di poter sfuggire alla sua presa.

Un sibilo spezzò l'aria e con la coda dell'occhio vide l'omega verde, quel piccolo stronzo, con la pistola di Hari in mano. Chisaki non potè che sghignazzare, attivando il suo quirk proprio mentre quello dell'omega morto svaniva.
Si fece colpire, il pizzicore sulla sua coscia gli comunicò l'arrivo del proiettile, ma non accadde ciò che aveva previsto: il colpo sarebbe dovuto esplodere nella sua carne, bruciare e far scorrere del sangue lungo i suoi pantaloni; eppure non fu ciò che sentì.
Un pizzicore, quasi solleticante, si disperse in tutto il suo corpo; sentì le forze lasciarlo e percepì il suo istinto più umano venir meno; l'odore dell'alcol etilico si fece pesante, marcato, e la rabbia lo avvolse ma solo per lasciarlo sfiancato quando si accorse che il suo potere, la sua meravigliosa unicità era sparita.

La risata cristallina di Midoriya gli arrivò nelle orecchie come un pugno, esattamente come quello che gli colpì la mandibola qualche istante dopo. Kai era frastornato, il quirk di Kurono era già sparito, ma lo aveva lasciato intontito; così si fece colpire un paio di volte, certo di poter rispondere a quei colpi. Ma Deku continuava a far di lui il suo sacco da boxe personale: lo colpiva con i pugni, con piedi e con le lacrime che gli rigavano gli zigomi lentigginosi.

Overhaul alzò le braccia, voleva sfuggire a quella situazione e ripagare a quel bastardo verde ogni ferita; voleva correre al suo covo e assumere la dose blu del farmaco ricavato dal sangue di Eri per riprendersi il suo potere; ma l'omega torreggiava su di lui, i suoi feromoni irati pesanti come macigni e i suoi colpi veloci e precisi. Lo aveva addestrato bene, lo aveva reso una vera macchina da combattimento.

Izuku continuava a colpire quell'ammasso di schifezza che era accovacciato ai suoi piedi; l'odore del disinfettante ancora presente nell'aria non gli permetteva di pensare lucidamente e lui voleva solo che quel puzzo sparisse dalla faccia della Terra.
Delle braccia forti lo cinsero alla vita, sollevandolo di peso mentre lui continuava a scalciare con i piedi.

> LASCIAMI! NON HO FINITO CON LUI! LASCIAMI, KACCHAN!

Ma non fu la voce bassa del biondo a rispondergli, ne fu il profumo del caramello ad arrivare al suo naso. L'odore calmo di Togata lo avvolse, la sua voce preoccupata gli chiese pazienza e Izuku si rese conto che il biondo, che lui voleva, non era lì.

> Midoriya, ti devi calmare. Ci serve vivo per fermare il traffico di droga e arrestare tutti i suoi collaboratori. Ti porto all'unità medica, la ragazza chiede di te.

Il respiro dell'omega era celere, gli occhi verdi sbarrati mentre guardavano Chisaki venire ammanettato e condotto via da varie forze dell'ordine. La mente di Izuku era una tela bianca, ogni pensiero si era bloccato quando le sue iridi si erano posate sulla pozza di sangue che Katsuki aveva lasciato dietro di sé.
Quanto sangue aveva perso il biondo? Quante possibilità aveva di riprendersi? Aveva qualche possibilità almeno?
I suoi piedi toccarono il marciapiedi, le esili braccia di Eri lo cinsero al collo e la ragazza strofinò il viso sul suo petto piangendo. Midoriya teneva i pugni chiusi lungo i fianchi, la faccia rivolta al cielo blu scuro ora trapunto di stelle e ogni suono attorno a lui era lontano, ovattato, come in un sogno; come in un incubo.

> Izuku!! Sei vivo, stai bene!! S-Sono così contenta! D-Dov'è il tuo amico, quello biondo? Ho sentito il suo odore, ma-

Eri parlava, cercando gli occhi verdi, nella speranza di ricevere qualche risposta; era davvero preoccupata per quel suo fratello acquisito, che al momento sembrava completamente assente.
A rispondere a tutte quelle domande fu il giovane poliziotto dai capelli viola, l'alpha alla lavanda.

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