𝐒𝐄𝐑𝐈𝐄𝐒:
𝐈 𝐠𝐨𝐭 𝐢𝐭 𝐟𝐫𝐨𝐦 𝐦𝐲 𝐬𝐮𝐠𝐚𝐫 𝐝𝐚𝐝𝐝𝐲
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ᴀɴᴅ ɪ ꜰᴏʀɢɪᴠᴇ ʏᴏᴜ ꜰᴏʀ
ᴛʜᴀᴛ ᴡɪᴛʜᴏᴜᴛ ʏᴏᴜ ᴇᴠᴇɴ ᴀꜱᴋɪɴɢ ᴍᴇ ᴛᴏ.Era passato un anno, o poco più, che non affrontava Kim Taehyung in quel modo, diciamo, esplicitamente devastante: tra loro era finito tutto ancora prima di avere un inizio, con un banale arrivederci espulso tramite un social del cazzo, dove lei stessa era stata obbligata a sorridergli dopo averla mollata, a fare l'amica educata e accomodante quando suo fratello invitava l'uomo che le aveva spezzato il cuore a casa sua inconsapevole della verità. Una verità dove uno dei suoi migliori amici aveva avuto più di un pensiero, dedicato anche uno sguardo di troppo, verso la sua "innocente" sorellina minore, esattamente dall'ultimo anno di liceo di quest'ultima.
Tutto così platonico. Azzardato. Tremendamente proibito che Taehyung sentiva un coltello affilato graffiargli la schiena ogni volta che mordeva le labbra, con le sue corone perlacee, alla vista della gonna dell'uniforme che svolazzava contenta indosso alla piccola Min, appena finiva l'accademia serale.
Tornava a casa stanca, sfinita dopo aver sentito la voce dei tutor per ben due ore, ma aveva sul viso un sorriso contagioso e timido di felicità; forse era felice perché sapeva di trovarlo a casa sua a giocare a Apex Legends con suo fratello e, nonostante la tarda ora per una studentessa che a malapena dormiva sei ore a notte, si posizionava al suo fianco, sul posto del divano e lo guardava giocare.
A volte si addormentava lì con loro, cullata tra la risate e schiamazzi di uomini che bevevano birra come acqua minerale. Si appisolava sul divano ma la testa — senza farlo apposta — scivolava sempre sulla spalla di Taehyung e lui faceva finta di niente per non destare scomodi sospetti a terze persone.
Ignorava volutamente il tutto con grosse difficoltà; il respiro fievole che gli solleticava il collo; i capelli sciolti ad abbellirgli la spalla; le ciglia arcuate sottili, chiuse e scure, a spazzolargli la maglia ogni volta che tentava di reprimere il sonno con la forza. Era obbligato a fingere che tutto questo, a Taehyung, scovolasse addosso come acqua corrente.
Ma non era così. Erano delle sensazioni mutate e ingigantite col tempo fino a fargli perdere il controllo della ragione. Si diceva però, tra i pensieri proibiti, che era solo l'idea di bramare la pelle giovane della sorella minore del suo migliore amico: l'idea del sesso, assieme al peccato azzardo di saperla ingenua solo per lui, rendeva tutto ciò un sogno deleterio.
Qualcosa però, dopo un'infinità di messaggi promiscui e tensioni palpabili tra loro, stava cambiando. In Taehyung non vigevano più le idee da finto figo cazzone, tipico di chi tentava di scoparsi una minorenne con copioni da film adolescenziali, ma si vedeva sempre più sconvolto dalla morbidezza, dalla cura, che usciva dalle sue stesse mani quando accarezzava il volto di Min Jun.
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𝑰 𝑮𝑶𝑻 𝑰𝑻 𝑭𝑹𝑶𝑴 𝑴𝒀 𝗦𝗨𝗚𝗔𝗥 𝑫𝑨𝑫𝑫𝒀//- 𝐏𝐉𝐌
AcakTutti i personaggi di questa storia sono consenzienti e maggiorenni ( nonostante l'età di maggiore età in Corea dei 20/21 anni, sono comunque maggiorenni nella vita reale e con età superiore a 18 anni) 𝑰 𝑮𝑶𝑻 𝑰𝑻 𝑭𝑹𝑶𝑴 𝑴𝒀 𝗦𝗨𝗚𝗔𝗥 𝑫𝑨𝑫...