Il cielo era nero e cupo così come la stanza. Non c'erano luci, l'unica cosa che illuminava l'ambiente erano i lampi sempre più frequenti. "È LA notte" pensò. Preparò la sua borsa e la cintura con la spada, sellò il cavallo, pagò l'oste e si diresse a Nord. La pioggia era sottile, fastidiosa e costante, i suoi vestiti erano zuppi, tanto che ogni movimento diventava quasi faticoso. Non gli importava, aveva una missione da portare a termine.
Ad ogni costo.
Dopo aver superato l'ennesimo bosco arrivò in quella che sembrava una casa semidistrutta. Più che una casa era una specie di torre,era per metà crollata e per metà coperta da rampicanti; all'interno non c'era nulla eccetto una botola, questa conduceva a una lunga scala a chiocciola. L'uomo scese la scala e proseguì per un lungo corridoio di pietra. Dopo circa mezzo chilometro il tunnel terminava con un'altra scala, poi un altro breve tunnel e infine un muro di mattoni. L'uomo tastò con la mano la parete, spinse uno dei mattoni, si sentì uno scatto e poi il muro si scostò leggermente dal resto della parete. Con cautela l'uomo scrutò fuori dalla porta. Non c'era nessuno. Entrò nella stanza, le pareti erano decorate con arazzi e quadri. Sulla parete alla sua destra un armadio, alla sua sinistra un balcone, di fronte a lui il motivo per il quale aveva fatto tutta quella strada.
Si avvicinò al letto dove dormiva il suo obbiettivo, sguainò la spada, era a pochi palmi dal dormiente, alzò la spada, un lampo illuminò la stanza, poi di nuovo il buio, eccetto per la spada che brillava di luce propria.
Guardò la persona che dormiva: un ventenne, di bell'aspetto, spalle larghe, un fisico aitante, "sarebbe un ottimo combattente", pensò. Ebbe un attimo di esitazione.
Solo un attimo.
Calò un fendente tremendo sul collo.
La testa si staccò di netto. Si sentì uno sfrigolio, come di carne bruciata.
L'uomo entrò quindi nel passaggio segreto, chiuse la porta e ripercorse il corridoio e le scale fatte all'andata.
Arrivato alla torre prese il cavallo, che aveva legato lì vicino, e partì al galoppo. Superò la locanda dove aveva alloggiato, e dopo circa un giorno di viaggio arrivò a destinazione. Si trovava davanti a un muro enorme, fatto di piante e alberi, talmente lungo che l'occhio non ne vedeva la fine. L'uomo allungò un braccio verso il muro, che subito si aprì per consentire il passaggio dell'uomo e del suo cavallo. Appena passarono il muro si richiuse. Immediatamente.
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Storia di un Drago e un Re Mago
FantasyQuesto è il primo capitolo di una storia fantasy Tre grandi popoli: i draghi, gli elfi e gli umani Una grande guerra tra umani e elfi Un'amicizia altrettanto grande tra un elfo un Drago e un umano Ho appena iniziato, quindi fatemi sapere se volete...