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Ashokan si alzò, abbandonando ogni speranza di dormire, si diresse verso il balcone della sua stanza e si affacciò, lo rilassava sempre guardare fuori. L'elfo aveva 30 anni, era alto circa due metri, aveva le orecchie leggermente a punta, lunghi capelli biondo chiaro gli scendevano sulla schiena, legati, il fisico era quello tipico degli elfi, muscoloso ma non troppo massiccio, agile e slanciato; Il viso invece aveva qualcosa di diverso, certo i caratteri erano chiaramente elfici ma differiva in alcuni dettagli da tutti gli altri: la mascella era più squadrata, gli zigomi più alti e le fossette ai lati della bocca. Non si sapeva dire da dove provenissero quei caratteri ma certo era che era davvero bello.

Ashokan si affacciò al balcone e osservò lo splendido luogo in cui viveva, "sono proprio fortunato" riflettè mentre osservava pensieroso. Dal suo palazzo si riusciva a vedere chilometri di distanza, si vedevano le case degli elfi, costruite dentro, sopra e tutt'intorno agli alberi, rinforzati con la magia. Mentre rifletteva una forte fitta allo stomaco lo assalì, si sentiva turbato e questo lo faceva sentire strano, non era abituato. I sogni fatti stanotte significavano sicuramente qualcosa, ma ancora non riusciva a spiegarsi cosa. Ripensò all'ultimo dei tre sogni, quello sulla morte del suo re; "Quanto mi manca Berrikk". Si sentiva ancora in colpa, nonostante fosse passato tutto quel tempo, nonostante non fosse colpa sua. "Non riuscirò  mai a perdonare me stesso", era questo il pensiero che gli martellava la testa. "Così come Non ci è riuscito suo figlio...". Allontanò il senso di colpa dai sui pensieri "Le cose dovevano andare così, doveva morire. Per il bene del mio popolo". Quest'ultima riflessione riuscì a rilassarlo.
Si rimise quindi a dormire, e trascorse il resto della notte in maniera tranquilla.

Il mattino seguente si lavò e si preparò piuttosto in fretta, era curioso di sapere che progressi avevano fatto i suoi cadetti e di valutare valutare le nuove reclute, era stato via solo tre giorni ma in questo periodo tre giorni erano tanti.
Arrivato al campo di addestramento notò con piacere che il suo generale sapeva fare anche l'addestratore,
-Devi urlare di più con loro, Devon, altrimenti non capiscono- disse ridendo
-Nah, stavolta non c'è bisogno. Mi stanno dando belle soddisfazioni- rispose Devon
-Beh li ho scelti io e  ho iniziato io ad addestrarli, che ti aspettavi-
I due risero di gusto e continuarono a conversare, ignorando totalmente il duello di allenamento tra due cadetti. Fu un errore perché uno dei due stava massacrando l'altro senza alcuno pietà.
Ashokan vide la scena con la coda dell'occhio
-Hey Hey, con calma, vacci piano, non vorrai mica ammazzarlo?!- lo sgridò di fronte ai suoi compagni, mortificandolo e non poco. Dopodiché lo prese in disparte e si complimentò con lui per la bravura durante il combattimento: - Certo sei bravo, ma non farti accecare dalla rabbia, un giorno potrebbe tradirti-.
Detto questo si congedò da Devon e continuò il suo giro nel campo di addestramento.

Sì lo so questo capitolo è un po' una merda ma devo fare almeno un po' di presentazione dei personaggi no? E poi così rallento un po' il ritmo che nei primi due capitoli è stato fin troppo serrato. Spero che stia creando almeno un po' di curiosità in chi legge. Fatemi sapere le vostre opinioni.

Storia di un Drago e un Re MagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora