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Quella mattina un elfo si presentò da Ashokan con una lettera per lui, sulla ceralacca che la sigillava era impresso lo stemma reale degli umani. Una parte di lui non si aspettava quella lettera, un'altra invece ci sperava, sperava che in quella lettera il nuovo re lo perdonasse. Aveva ragione la seconda: il re ritirava l'esilio e l'accusa di tradimento e lo invitava quindi a partecipare alla cerimonia di incoronazione.
La gioia che provò in quel momento fu qualcosa di indescrivibile, adesso la sua vita poteva tornare alla normalità, poteva smettere di pensare alla guerra e godersi quello che praticamente era suo figlio. Sì preparò quindi per partire, la valigia era sul letto nella sua stanza; visto che la cerimonia era il giorno seguente e che il castello del re non era proprio vicinissimo Fece le valigie per rimanere giusto una notte. Aveva un po' paura di rimanere lì, sapeva che c'era un gruppo di ribelli che cospirava contro gli elfi, e non si sarebbe meravigliato di fronte ad un attentato, per sicurezza quindi si portò la sua fidata spada in acciaio elfico.
Il viaggio durò circa 12 ore e fu piuttosto piacevole, per fortuna le strade costruite dagli umani erano fatte bene quasi come quelle degli elfi, pensò. Si accorse subito dopo di essere finalmente arrivato al castello, riusciva a vedere le grosse torri alte circa 20 metri e il grosso e robusto portale di accesso, la prima e spessa cinta di mura e poi la seconda, un po' più in alto, visto che il castello era costruito su una collina, riusciva a vedere i grossi archi del castello e la stanza del re, posizionata subito sopra il portale di accesso al castello, per consentire sua maestà di vedere cosa succedeva in fuori dalle mura. Tra la prima e la seconda cinta di mura c'era la parte ricca della città con le botteghe degli artigiani, degli orafi e dei fabbri reali al pian terreno e le case di mercanti, cavalieri e degli stessi artigiani ai piani superiori. Al di fuori delle mura non molto lontano dal fossato, circa due chilometri, c'erano i contadini e le loro abitazioni, le case dei poveri insomma che evidentemente erano sacrificabili per il re e quindi non necessitavano di protezione.
La cerimonia di incoronazione si sarebbe svolta all'aperto, su di un grosso palco, allestito per l'occasione come di consuetudine per consentire a tutto il popolo di partecipare alla cerimonia. Su di esso ci sarebbero stati i parenti più stretti, i capi dell'esercito, qualche invitato speciale che poteva scegliere il futuro re e le forze dell'ordine, certo era una cerimonia di incoronazione però con il popolino non si è mai troppo prudenti.
Ashokan entrò nel castello, fu subito accolto da una serie di servitori che lo accompagnarono nella sua stanza portando anche i bagagli. Gli chiesero anche di consegnare la spada ma disse che avrebbe indossato l'armatura e che quindi la spada era necessaria, di malavoglia i due servi accettarono e quindi si congedarono. Prima che sparissero avrebbe voluto chiedergli di Jon, se era possibile vederlo prima della cerimonia, ma capiva che mancavano ormai poche ore e che quindi la cosa era poco fattibile. Si preparò quindi per l'evento: come aveva già "preannunciato" ai due servi avrebbe indossato un'armatura, questa era di acciaio scintillante lucidata a dovere, il colore era bianco con delle decorazioni e delle rune elfiche, che impreziosivano l'armatura e sdrammatizzavano anche un po' il tema militare. Non indosso l'elmo, faceva caldo e voleva essere riconoscibile, si allacciò il cinturone con la spada in vita e si diresse verso il palco per l'inizio della cerimonia.
Il suo posto era vicino al re, alla sua destra, segno dell'affetto e del rispetto che Jon ancora provava per lui, a differenza di suo fratello Berrikk.
La cerimonia iniziò e la folla si divise subito in due parti, una era contenta dell'avvento del nuovo re perché sapevano dei buoni rapporti tra lui e gli elfi è quindi speravano nella fine della guerra, l'altra metà era contrariata per due motivi: o odiavano gli elfi o erano soldati con le loro famiglie e quindi senza la guerra sarebbero rimasti senza lavoro.
Ashokan era ben consapevole di questa situazione appunto per questo aveva indossato l'armatura e si era portato la spada, cosa che non amava fare, lui non era una persona violenta in maniera gratuita e il abbigliamento faceva trasparire esattamente il contrario.
Teneva d'occhio un po' tutti, si respirava tensione e lui la sentiva in maniera molto forte. Quello che teneva d'occhio più di tutti era il generale Harwick, che aveva comandato le truppe del fratello nella guerra contro gli elfi.
Ashokan lo studiò per bene, era un uomo sulla quarantina, aveva un viso duro e butterato con l'aggiunta di una barba ispida e incolta e di qualche cicatrice, il fisico era quello tipico di un guerriero, alto circa un metro e novanta, spalle larghe e braccia grosse e muscolose, indossava un'armatura anche lui, di acciaio ovviamente, di colore nero, aveva l'elmo sotto un braccio mentre l'altra mano era fissa sull'elsa della spada, come se fosse in attesa di uno scontro. Osservandolo Ashokan notò che fremeva, come se fosse in attesa, e questa attesa lo rendeva nervoso, continuava a muoversi e a cambiare posizione, si muoveva come se avesse la visuale coperta, sta cercando qualcuno tra la folla.
La cerimonia stava per concludersi, i testimoni del re, cioè quelli che dovevano testimoniare che lui era figlio di Berrikk e fratello di Galan,avevano già terminato terminato le loro testimonianze e Jon aveva appena finito di fare il giuramento, doveva solo essere effettivamente incoronato e questo compito tocca ad Ashokan, il prossimo re lo guardò, lui capì che era il suo momento e quindi si alzò, prese la corona da un piedistallo che si trovava al fianco del re e stava per posare la corona sulla sua testa...
-FERMO!!!- gridò qualcuno.
L'elfo si girò subito per guardare Harwick, sapeva che era stato lui. Infatti il generale era in piedi con la spada in pugno e guardava con rabbia il futuro re. La folla intanto era sempre divisa, una parte urlava per paura, l'altra per trionfo, il risultato fu tanto trambusto e vari scontri.
-Non ho intenzione di servire un re amico degli sporchi elfi. Non ho intenzione di seguire un re che vuole "fare la pace"- queste ultime parole furono dette con un tono di scherno. Fece una breve pausa. Nel frattempo Ashokan posò la corona e velocemente entrasse la spada, preparandosi ad uno scontro imminente.
- Non ho intenzione di seguire un re traditore-. Immediatamente alzò la spada per colpire Jon, calò il fendente.
Si sentì un forte rumore di cozzare di metallo, era la spada di Ashokan!
L'elfo spinse poi via la spada di Harwick facendola volare giù dal palco. Intanto le guardie avevano ceduto alle spinte della folla e alcuni uomini erano riusciti a salire sul palco, volevano colpire Jon, ma sapeva difendersi da un paio di contadini disarmati.
La situazione stava velocemente degenerando, un altro uomo aveva raccolto la spada del generale e si stava lanciando contro Jon, l'uomo lo attaccò alle spalle e il ragazzo se ne accorse giusto in tempo, balzò all'indietro e scansò il colpo all'ultimo momento, la lama gli ferì il braccio e si conficcò nelle assi di legno del palco. Approfittò del momento per spingere l'aggressore giù dal palco.
Nemmeno il tempo di guardarsi intorno che fu subito tirato via da Ashokan:- Dobbiamo metterti in salvo, andiamo via!-. Jon riuscì a staccare la spada dal palco prima che l'elfo iniziasse a correre, trascinandolo giù dal palco con la folla che li inseguiva capitanata da Harwick.
Saltarono sul primo cavallo che videro e si diressero il più in fretta possibile al castello.
Erano quasi arrivati, i pochi cittadini rimasti cercarono di intralciarli, alcuni mettendosi davanti, altri con delle pietre fino ad arrivare alle frecce. Fortunatamente Jon stava seduto davanti ad Ashokan che quindi gli faceva un po' da scudo.
Arrivarono al castello, fuori al portone c'erano tre soldati che li aspettavano con la spada tratta, l'elfo non si fermò, anzi accelerò la corsa del cavallo e iniziò a menare fendenti insieme a Jon, quasi come se stessero cercando di scacciare delle mosche. Riuscirono a superare i soldati e ad entrare nel castello, ma sapevano che quello era solo l'inizio.

Storia di un Drago e un Re MagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora