4. Everyone is dumb

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MARINETTE

I suoi occhi mi osservano attentamente analizzando dall'alto al basso la mia figura.
Mi sembra di aver nuovamente smesso di respirare.
Quegli occhi così verdi sembrano mi stiano guardando fin dentro gli organi, e ciò mi destabilizza fin troppo.

<<Chat noir cosa ci fai qui?>

<<Stavo passando di qui e ho visto la finestrella aperta nel balcone, quindi ho pensato che infondo volessi la mia presenza qui, principessa>>

Sbuffo rumorosamente ruotando gli occhi al cielo, mentre lui si appoggia allo schienale della sedia e spalanca le gambe.

Gli rivolgo un'occhiata disgustata mentre mi avvicino a lui.
<<In realtà la tua presenza non é del tutto gradita in questo momento, quindi sarebbe molto gentile da parte tua andartene.>>

Fa finta di pensarci un attimo mettendosi due dita sotto il mento <<Mhh fammici pensare...no>>.

E poi mi avvolge una mano attorno alla vita e mi tira sopra alle sue ginocchia. Caccio un urletto e subito mi tappa la bocca con la sua mano.

<<Ma sei impazzita vuoi farci scoprire?>> mi rimprovera quasi ridendo.
<<Ma tu sei impazzito>> gli tiro un buffetto sulla spalla.

Probabilmente mi sono dimenticata di spiegare qualche passaggio: chat noir é probabilmente molto più amico mio che di ladybug.

Passa spesso dal mio balcone la sera e io puntualmente sono lì, e direi che molto spesso mi sento anche molto a disagio siccome mi racconta del suo amore per ladybug.

<<Però principessa dobbiamo parlare di cose serie>> e quando vedo il suo sguardo diventare serio, probabilmente mi prendo 150 infarti.

Cazzo, la rosa.

Mi giro con una velocità allucinante verso scrivania, e noto poi che il vaso é vuoto. Il mio cuore perde praticamente la vita, ma si riprende quando scorge Tikki in un angolo col fiore.

Prendo un respiro di sollievo e gli rispondo: <<Dimmi tutto>>

<<Vorrei sapere cosa c'è dentro questa testolina>> mi picchietta con l'indice sulla fronte e io lo scanso, anche se in realtà amo il fatto che sia così premuroso con me.

<<Che intendi?>>
<<Intendo il fatto che non stai bene>>
<<E da cosa l'avresti dedotto scusa?>>
<<Sesto senso da gatto>>
<<Ma smettila, non ho nulla che non vada>> gli rispondo forse in un modo leggermente troppo rude, infatti lo vedo esitare prima di rispondermi.

<<Allora vieni con me in balcone?>>
<<E che dovremmo fare in balcone scusa?>>
<<Beh se preferisci stare con me nel letto a fare..>>
<<CHAT NOIR!>>
Sbraitò ormai esausta e lui scoppia a ridere.

<<Va bene vengo in balcone>>.

Raggiungiamo il balcone e ci sediamo : io sulla poltroncina e lui direttamente sulla ringhiera.
Per quanto sia pericolosa non sono per niente preoccupata del fatto che possa cadere : dopotutto sono anche io un supereroe e so che riuscirebbe a salvarsi la vita senza il minimo sforzo.

kiss me, m'lady (miraculous) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora