Capitolo 3

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  Lisa


La serata stava dando i suoi frutti. Erano venuti in tanti solo per assistere alla performance del sindaco che provava ad intonare <Vivo per lei> insieme alla moglie. Non fu una gioia per l'orecchi dei presenti ma aveva dato il via a molte richieste. Avevo tra le mani una lista lunghissima di chi voleva cantare insieme ad amici o parenti. Allestire fuori dal locale ci aveva permesso di avere più posti a sedere e un piccolo palco su cui salire per lo spettacolo. Ci stavamo godendo l'aria fresca dei primi giorni di Giugno quando Silvia mi fece cenno di raggiungerla all'interno del locale.

"Ehilà straniera!" Disse stappando una birra all'anziana vicino a me.

"La serata sta andando bene! Nico ha avuto una grande idea, vero?"

"Pur di non doverti licenziare quello donerebbe un rene cara!" disse guardando nella sua direzione " Guardalo, con lo sguardo perso perché ha perso di vista il suo amore adolescenziale!" fece una vocina smielata fingendo di sciogliersi sul bancone.

"Ma smettila! Nico è solo il mio capo!" dissi palesemente irritata.

"Certo! Assolutamente giusto! Ma lui lo sa ?" mi guardò severa " no che non lo sa! Perché ti viene dietro da cinque fottuti anni! Oserei dire da prima, dato che ti faceva gli occhioni già in quinta liceo!" Silvia aveva un tono piuttosto alto che mi fece valutare se qualcuno intorno stesse origliando ciò che diceva.

"Senti, è anche un anno più piccolo, sarebbe stranissimo! È gentile ma non credo abbia alcuna cotta per un dipendente!" sentenziai senza dare diritto di replica perché alzai il palmo della mano in aria prima che Silvia potesse aprire bocca.

" Ok, mi sbaglierò..." disse fingendosi addolorata.

" Sai che Marco è proprio carino? È sexy, anche se non è molto muscoloso. Ha un bel culo...glielo squadravo oggi mentre puliva la sua stanza." Sbattette le palpebre ripetutamente aspettando una mia reazione.

"ah-ah, si molto interessante. Mi spieghi come mai sembra tu mi cerchi un uomo? Ti devo ricordare che sto con Andrea da quattro bellissimi anni?"

"Perché a lui manca la passione amica mia! Sembrate amici quando state insieme! Non vi perdete l'uno negli occhi dell'altra...insomma quando vi guardo mi deprimo." Buttò la sua verità lì, come se mi avesse appena offerto una tazza di caffè macchiato. Non ero turbata dalla sua opinione, mi infastidiva però il fatto che anche la nonna ultimamene aveva iniziato a fare discorsi di quel tipo.

Mi guardai intorno, quella sera non ero di turno e ero passata per dare una mano qualora Nico e Silvia fossero stati in difficoltà.

"Senti vado a fare una passeggiata giù alla spiaggetta. Ho bisogno di allontanarmi da questo chiasso assordante."

" Ok bellezza! A dopo!" mi gridò Silvia affaccendata.

Percorsi la strada fino al molo per poi scendere i gradini che portavano alla spiaggia di sabbia bianca sotto il porticciolo.

Mi sfilai i sandali e lasciai che la brezza spostasse la gonna del vestito a fiori che avevo riesumato dal mio armadio. La luna creava sull'acqua una luce argentea e le onde del mare facevano da ninna nanna alla mia testa stanca dai pensieri che ultimamente prendevano strada nella mia vita.

Mi trovavo ferma, gli occhi serrati e i piedi bagnati dalle onde che giocavano sulla riva.

"Buonasera." Senti ad una certa distanza. Spalancai gli occhi e mi voltai verso la fonte del suono.

Marco mi osservava con le mani in tasca, accennò un sorriso quando capii che l'avevo individuato nella penombra.

"Tu che ci fai qui? La vida loca è su al locale..." dissi con poca convinzione.

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