15||illusioni

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La mattina dopo mi svegliai sereno e aprii il registro elettronico per vedere se fosse uscito il voto e quando uscii fui felicissimo. Era un 7,5 e come nota ci stava scritto "un po' fuori tema poichè avevo chiesto cos'è la felicita per te, però le tue teorie sono interessanti e si può dedurre che per te la felicità è strettamente legata alla solitudine. Inoltre dall'inizio dell'anno hai fatto molti progressi, perciò ho voluto premiarti con questo 7,5. Bravissimo Aether, continua così". Iniziai letteralmente ad urlare dalla gioia. 

Quel giorno però mi sentivo particolarmente filosofico perciò dissi a mia madre che sarei andato da solo su qualche montagna del minlin per riflettere e sarei tornato verso le sette di sera. 

Mi preparai una borsa di tela dove misi un panino, dell'acqua, un blocco per gli appunti e qualche matita e penna.

Era proprio una bella giornata, nn faceva freddo ma nemmeno troppo caldo e c'erano un sacco di nuvole. Uno dei miei passatempi preferiti oltre a leggere era disegnare, in particolare mi piaceva disegnare nuvole perchè hanno sempre forme diverse e ogni volta ti lasciano a bocca aperta per la loro bellezza. 

Per strada incontrai Xiao che mi chiese dove stessi andando e scoprii che anche lui andava la. Alla fine decidemmo di andare insieme. 

Arrivammo e stendemmo il telo di Xiao e ci sdraiammo. Lui si mise a dormire, mentre io iniziai a disegnare ascoltando un po' di musica. 

Ad un certo punto arrivò una leggera brezza che gli scombinò i capelli e, non so spiegarmi nemmeno io il motivo, iniziai a disegnare Xiao rannicchiato sul telo, con i capelli davanti al viso. Era bellissimo. Mi sdraiai anche io vicino a lui e mi addormentai. 

Ci svegliammo abbracciati e io arrossii terribilmente. Anche lui sembrava un peperone, ma forse era solo il sole. Mangiammo i panini e poi iniziammo a passeggiare a braccetto. Era tutto così romantico. 

Arrivammo ai piedi delle montagne, quindi andammo al suo posto preferito, come la chiama lui la casa sull'albero. Xiao ci va sempre quando vuole pensare e non aveva mai condiviso quel posto con nessuno. In teoria sarebbe il ristorante dello zio, ma nella parte sopra non ci va mai nessuno e si perdono quel fantastico panorama. 

Si appoggiò alla ringhiera e si girò verso di me tendendomi una mano. La presi e andai alla ringhiera da lui. Mi abbracciò da dietro e iniziò a piovere. La pioggia stava rendeva tutto molto più bello. Il paesaggio, lui, il suo abbraccio e noi in generale. Rendeva tutto molto più romantico. 

Mi prese dai fianchi e mi girò tirandomi a se. Le sue mani erano lungo i miei fianchi e le mie sulle sue spalle. È una sensazione indescrivibile quella che stavo provando in quel momento. Il cuore mi batteva forte, per poco non mi usciva dal petto, e tremavo tutto. Sentivo di star per vomitare dall'emozione. Ci guardammo negli occhi, i suoi erano lucidi come se stesse per piangere, e i miei, anche se non potevo vederli, sono certo fossero occhi felici e soddisfatti, come quando guardi qualcuno che credevi irraggiungibile e invece riesci a ottenerla. 

Gli spostai un ciuffo dalla faccia e nel mentre la distanza tra noi veniva sempre più a mancare. Finché non accadde. Lui chiuse gli occhi e poggiò le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi anche io e mi abbandonai a quel bacio. Le sue labbra sapevano di buono, come un mix tra cannella e vaniglia. Dopo qualche secondo però si staccò e iniziò a correre verso la porta. Lo presi per il polso e lui si girò guardandomi. Vedevo la paura nei suoi occhi, o almeno nella maggior parte, c'era una scintilla, una minuscola scintilla, di gioia.

-Ma dove stai andando Xiao-

-Via. Non voglio farti del male, non dovevo baciarti, me ne devo andare..-

-No Xiao ti prego non andare via resta qua con me, ti prego-

-No Aether, tu non capisci, non posso stare qua con te. Non dovevo baciarti, mi dispiace ma devo andarmene via dalla tua vita in generale, questo non può più accadere.-

-Perché? Hai paura dei giudizi degli altri sullo stare con me?- 

-Si Aether, ho tanta paura dei giudizi, ma non di quelli delle persone a caso, ma di mio padre. Non riuscirei mai a dirglielo e mi dispiace perché non volevo farti male, ma ci sono riuscito. Per questo dico che è meglio se sparisco dalla tua vita per un po', forse per sempre. Magari un giorno troverò il coraggio di dirglielo e staremo insieme.-

Rimasi in silenzio. Se ne andò. 

Crollai sul pavimento, in lacrime. Non riuscivo a respirare. Era tutta un'illusione. Avrei voluto dirgli tante di quelle cose e invece come un idiota rimasi in silenzio. 

Tornai a casa e mi chiusi in camera mia a piangere finché non mi addormentai.




avrei tanto voluto scrivere come un calabrese al posto di come un idiota😭😭 (calabresi non offwndetevi anchw io sono mezza caalbrwse viva la calabria i calabresu conquisteranno il mondo)

xiaother||My boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora