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La lancia venne usata ma colpì solamente l'acqua finendo poi sui massi causando ammaccature sulla punta.
Ma'via stava assistendo al fratellino che cercava di pescare qualcosa ma senza successo. La ragazza gli dava qualche dritta e gli sistemava la postura, ma il resto dovevano farlo gli occhi.
"Naran! Devi avere pazienza! Guarda attentamente attraverso l'acqua! Non agire impulsivamente!" Raccomandò Ma'via al più piccolo. Naran era un bambino iperattivo, non riusciva a stare fermo nemmeno per un secondo e quando iniziava qualcosa faceva fatica a finirla ma allo stesso tempo, su certe attività, era talmente ostinato che pur di completarle il prima possibile le avrebbe fatte anche male.
Ma'via sospirò per la quantità di pazienza che dovrebbe avere per insegnare a Naran, ma poi Ikalu si fece spazio sulla costa del lago.
"Ehi sorellina! Naran, sei alle prese con la pesca?"
Ikalu aveva sempre un sorriso stampato in faccia indipendentemente dalle situazioni. Poteva infastidire facilmente chiunque non lo conoscesse: era il tipo di sorriso beffardo e non amichevole, come se prendesse in giro anche le forme di vita più innocue e innocenti. A volte Ma'via pensava che la realtà fosse proprio quella e che non fosse la sua espressione naturale, com'era solito credere.
Naran sorrise al fratello maggiore concordando con la sua domanda retorica per poi continuare sul suo compito.
Ma'via lo salutò amorevolmente ed entrambi si sedettero sulla sabbia con i loro piedi immersi nell'acqua godendo della sua freschezza.
Non parlarono subito, all'inizio si goderono l'uno la compagnia dell'altro osservando come Naran si muovesse per pescare.
Ikalu lo guardò un po' stranito per la tecnica che stava usando, e la sorella invece stava pensando a come aiutarlo ma senza arrivare ad alcuna soluzione. I suoi pensieri si spostarono poi sulla festa per Ikalu: doveva esibirsi in una lotta, in una coreografia di difesa e per finire doveva essere marchiato a vita con il simbolo dei guerrieri. Era molto a cui pensare per un ragazzo di diciotto anni, e molto stress da sopportare.
"Come ti senti riguardo l'iniziazione?"
Ikalu alzò le spalle dimostrando la sua quasi indifferenza ma non riuscì a nascondere l'ansia che Ma'via percepì al posto suo.
"Beh- non vedo l'ora di diventare effettivamente un guerriero, so che andrà bene"
Rispose Ikalu mantenendo il suo sguardo sul fratello più piccolo. Cambiò argomento facendo una battuta su Naran.
"Ma vuole cacciare i sassi o...?"
Sussurrò il ragazzo e Ma'via quasi non scoppiò a ridere, ma doveva trattenersi: era l'unica femmina dei tre, doveva darsi un contegno e prendere le difese dei più deboli.
Diede uno schiaffo leggero e scherzoso al più grande e gli fece segno di aiutare Naran.
Ikalu obbedì e si mise dietro al fratellino raddrizzandogli la schiena, alzandogli il gomito e posizionandogli le gambe in modo corretto. La lancia ben salda tra le mani e Ikalu, accompagnando i movimenti di Naran, riuscì a prendere qualcosa.
Il più piccolo, euforico dall'accaduto, prese in mano il bottino mostrando il pesce viola ai fratelli.
I due esultarono per la sua vittoria.
"Bravo Naran!! D'ora in poi sarai il pescatore della famiglia!"
"No! Io avrò un Ikran e seguirò le orme di Ma'via!"
La ragazza rise di gusto per la risposta di Naran e per la sua espressione offesa, poi notò che Ikalu era distratto da qualcuno: c'era un ragazzo non poco lontano che attirava la sua attenzione.
Inizialmente Ma'via lo guardò confusa ma poi strabuzzò gli occhi alla frase che uscì dalla bocca del fratello più grande.
"Atan! Scapperai dalla paura anche domani? Andrai a piangere in un angolo?"
Ikalu cominciò a prendere in giro il ragazzo finché non venne interrotto da uno schiaffo da parte di Ma'via: non uno leggero come quello di prima, questa volta l'intenzione era di fermarlo dall'andare avanti a parlare.
"Non fare lo skxawng! Lascialo stare." Sussurrò la ragazza ottenendo un alzata di spalle da parte del fratello.
Ma'via poi guardò Naran facendogli segno di non imparare assolutamente quelle brutte abitudini: era ancora piccolo e lei voleva che riuscisse a crescere senza fare lo sbruffone come Ikalu.
Naran capì al volo la sua preoccupazione e annuì trasmettendo un po' di tranquillità alla sorella.
Tutti e tre tornarono alla capanna con il premio pescato ancora tra le mani, e Naran entrò saltellando mostrando l'animale alla madre.
Queste era fierissima del suo piccolo.
Ikalu si diresse subito sul telo colorato accovacciandosi davanti al suo impacco di frutta,
Ma'via invece si guardò intorno.
"Vira è già andata via?" La madre annuì e si aggiunse al figlio più grande sul telo.
Naran fece lo stesso seguito poi da Ma'via.
Cominciarono a mangiare e Naran fu il primo ad alzarsi in piedi.
"Naran! Siediti!" Disse Ikalu allungando il braccio come se volesse prenderlo e spingerlo giù con sé.
"Mangio in piedi" Rispose il più piccolo mostrando la lingua. Ikalu riprese a mangiare e con tono tranquillo e indifferente fece spaventare Naran.
"Conoscevo un bambino di dieci anni che mangiava in piedi ma venne preso per le spalle da un Ikran di passaggio"
Ma'via rise sotto i baffi ricevendo uno sguardo fulminante dalla madre. Lo stesso che venne poi lanciato ad Ikalu.
Naran aveva un'espressione terrorizzata.
"Gli Ikran non lo farebbero mai!"
"Vuoi testare le probabilità?" Rispose con un sorrisetto Ikalu.
"Smettetela voi due!" Interruppe la madre prendendo Naran da un braccio e facendolo sedere accanto a lei.
Ma'via e Ikalu risero come non mai finché la ragazza non pensò bene di domandare dove potesse andare per il prossimo viaggio.
"Vai dall'altra parte! Nella foresta! Ho un amico che ci è andato e dice che ti lascia senza fiato" Esordì il fratello più grande mettendosi in bocca un pezzo di cibo.
Le orecchie a punta di Ma'via si raddrizzarono dal commento fatto da Ikalu, e pensandoci bene poteva percorrere anche lei quella strada.
"Sarà pieno di pericoli" La madre si aggiunse alla conversazione facendo sorridere la ragazza.
"Sono addestrata per l'autodifesa e il combattimento, andrà tutto bene" Rispose lei senza un minimo di paura nella voce.
Naya'il era consapevole dell'intelligenza della figlia, sapeva che se la sarebbe sempre cavata in ogni situazione; ma rimaneva pur sempre sua figlia e la preoccupazione sarebbe stata costante.
Appena Ma'via finì di mangiare si alzò in fretta sotto gli sguardi confusi della madre e dei fratelli.
"Vado a fare una cavalcata con Vira, non aspettatemi svegli"
"Avrò mai un giorno in cui ti avrò a casa tutta per me?"
"Per i preparativi!" Rispose scherzando Ma'via per poi uscire dalla tenda salutando tutti.
Si diresse verso la spiaggia del lago e chiamò Oare la quale senza esitazioni atterrò davanti a lei.
Le accarezzò il muso e le diede un pezzo di carne da mangiare preso poco prima da casa.
Si poteva notare l'estasi nei suoi occhi. 
Subito dopo apparì Kuvira da dietro con un enorme sorriso in volto, abbracciò Ma'via e chiamo il suo Ikran pronte per la loro avventura notturna.
Il vento accarezzava la loro pelle dolcemente, i capelli svolazzavano nell'aria mentre le due ragazze compivano acrobazie con i propri Ikran godendosi la libertà.
Il cielo notturno e stellato faceva da scenografia ad un momento così magico.
Le loro urla di felicità echeggiavano nel silenzio di Pandora.
Ma'via fece segno a Kuvira di sistemarsi nel luogo in cui erano solite andare per avere un po' di pace: la Grotta Libera. Non era il suo nome effettivo, la nominarono così le due ragazze per il semplice fatto che fosse la loro piccola dimora segreta in cui nascondersi quando volevano stare sole. La Grotta Libera era una rientranza tale da, appunto, formare una grotta in una delle montagne sospese dei Monti Hallelujah poco lontane da casa.
Era il loro nascondiglio.
Quando i due Ikran le lasciarono all'entrata, Ma'via e Kuvira non camminarono nemmeno fino in fondo alla grotta: rimase all'inizio per poter osservare il cielo.
Si sdraiarono a terra ed entrambe fecero un sospiro profondo rilassandosi.
Nessun pensiero nella testa.
Cominciarono a parlare senza sosta di qualsiasi cosa: da come stessero andando le lezioni con sua madre per diventare Tsahìk a Naran e il suo primo pesce pescato.
"Che bravo! Ma scommetto che è ancora fissato con gli Ikran!" Disse Kuvira ricevendo una risposta affermativa dall'amica.
"È come la sua ossessione! Mia madre gli ha fatto provare altre cose come combattere o magari cacciare, ma no! Lui vuole cavalcare gli Ikran!"
"Diventerà come te"
O come mio padre. Pensò Ma'via ma senza dirlo: non voleva rovinare il momento e cominciare a rattristarsi, ed era per questo che cambiò argomento di punto in bianco.
"Domani parto di nuovo"
"E dove vai?"
Ma'via fece spallucce.
"Non ne ho idea... Ikalu mi ha consigliato di allungarmi fino alla foresta. Un suo amico c'è stato e ha detto che è spettacolare!"
"E quanto starai via? Voglio vederti un po' di più!"
"Più stai con mia madre e più ti stai trasformando in lei"
Risero entrambe alla battuta con ancora gli occhi fissi sul cielo.
Ma'via continuò a parlare.
"Prima dei preparativi torno: non sarà un viaggio lungo. Ci metterò più tempo ad arrivare e tornare che godermi la sosta."

𝐈 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍𝐈 𝐃𝐄𝐈 𝐂𝐔𝐎𝐑𝐈 𝐈𝐍𝐅𝐑𝐀𝐍𝐓𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora