Capitolo 3

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Un suono acuto, fastidioso all'udito fa capolino nella camera del volpino. Tighnari si rigira tra le comode lenzuola rifiutandosi di svegliarsi, coprendosi le sue orecchie feline con il cuscino del letto. «Hey bella addormentata, se non vorrai fare tardi a lezione é meglio se ti alzi ora.» Una voce impastata dal sonno parlò, leggermente assonnata, ma dolce nei suoi confronti. Tighnari non ci fece caso inizialmente, quando poi si concentrò sul significato delle parole dette. Realizza, alzandosi di scatto mezzo assonnato. Guardandosi intorno stordito dal sonno, vedendo la figura del suo neo-coinquilino poggiato sullo stipite della porta di camera sua a sorseggiare una tazza di caffè mentre lo guardava. Tighnari mugugna contrariato, alzandosi finalmente dal confortevole letto, strusciando i piedi verso la cucina per fare colazione. Kaveh lo segue, finendo di bere la sua tazza di caffè e sedersi a tavola con lui. «Anche per te un trauma svegliarsi al mattino eh?» Chiese retorico il biondino sbadigliando. Tighnari annuisce, bevendo anche lui una tazza di caffè lasciata dal biondo e mangiando di tanto in tanto qualche biscotto. «A pranzo non credo che mi trovi, quindi penso che tornerò per sta sera a cena, o per il pomeriggio.» Lo avverte Kaveh che aveva finito il suo caffè, avrebbe passato il pomeriggio con Al haitham e Cyno alla taverna della città. «Credo neanch'io ci sono il pomeriggio o a pranzo.» Disse Tighnari sbadigliando, finendo il suo caffè. Parlarono per un altro po', non erano argomenti connessi di una logica propria, erano entrambi troppo intontiti dal sonno. «Tocca vestirsi o faremo entrambi tardi alle lezioni.» Disse Kaveh alzandosi sbuffando, andando in camera sua per cambiarsi, Tighnari fece lo stesso, rientrando nella sua stanza.
Dopo poco tempo entrambi erano pronti. La divisa non era male, consisteva in una lunga veste, dove nella parte superiore era verde decorata con dei ricami dorati, per poi essere bianca, ricadendo fino ai suoi piedi, coprendo le scarpe nere piece. Il capello lo portava a tenere basse le sue orecchie, ma non era un problema, aveva deciso di tenere sciolti i capelli.(*) «Pronto per il tuo primo giorno?» Chiese sorridendogli confidente il biondo dandogli una pacca sulla spalla. Il corvino annuisce incerto, leggermente in ansia, sperava con tutto il cuore che sarebbe andato bene.

Kaveh lo aveva lasciato solo, davanti la porta del loro dormitorio si era presentato un alto ragazzo dai capelli argento, alto, con fisico scolpito, confiscando il biondo dal volpino. Tighnari li aveva lasciati liberi, anche se confuso dal ragazzo dai capelli grigi, addentrandosi per la struttura a cercare la sua classe dell'amurta.

Stava camminando per i corridoi dell'Akademiya, in giro vi erano studenti che parlavano fra loro animatamente, entusiasti di imparare. La sera prima Dehya gli aveva illustrato la struttura, insieme alle classi dell'amurta, quindi sapeva dove andare. Era ancora presto, mancavano all'incirca dieci minuti all'inizio delle lezioni. La porta dell'aula era aperta, varcò la soglia dell'entrata: le pareti erano di un verde tenue, i banchi si trovavano su degli spalti, dove scalavano in altezza, ed erano divisi da degli scalini che permettevano il passaggio per arrivare ai piani più alti. La cattedra si trovava davanti a una grande lavagna dove vi erano scritte alcune informazioni sulle rose di sumeru, probabilmente inerente alla lezione della giornata precedente. Prende posto in un banco in seconda fila, poggia la sua borsa sul banco e comincia a disporre il mateirale sulla sua parte di banco in tranquillità.
Pian piano l'aula si riempie, occhiate curiose sono rivolte verso il volpino.
C'era chi si era limitato a guardarlo, e chi si era avvicinato a presentarsi. La campana suona, gli ultimi studenti del quinto anno fanno ingresso nell'aula.
Dopo qualche minuto entra anche il prefessore, un uomo dai capelli castani mossi, alto, occhi verdi smeraldo ridenti. Aveva un'espressione serena in volto, ispirava simpatia. Il professore prende posto alla sua cattedra poggiando la sua borsa al suo fianco.
«Buongiorno ragazzi, spero che abbiate iniziato la giornata al massimo» Disse gentile, mentre cominciava a sistemare il materiale per la lezione di oggi. Gli studenti salutano, mentre lui si mette davanti la cattedra: «Come avete potuto notare si é aggiunto alla nostra classe un nuovo studente. Presentarlo al suo posto non sarebbe cortese, quindi se vuole può presentarsi al resto della classe» Propose il professore, invitandolo a presentarsi. Tighnari deglutisce leggermente in ansia. Si alza dal suo banco e si volta verso il resto della classe che lo guardava curiosa. «Uhm.. Piecere di conoscervi, mi chiamo Tighnari. Spero che andremo d'accordo» Disse il volpino, nascondendo la coda imbarazzato, notando gli sguardi curiosi sulle proprie orecchie e coda. Si risiede in silenzio, il professore gli fa un sorriso rassicurante, Tighnari lo ricambia timido per pi abbassare il capo sul suo libro di biologia. «Bene ragazzi, direi di iniziare. Avrete possibilità di conoscervi meglio e presentarvi a fine ora. Aprite il libro a pagina 234, oggi parleremo delle bacche henhà..»
Cominciò a spiegare il professore, Tighnari prese appunti, da bravo studente dell'Akademiya, aspettando che la lezione finisse.

La campanella suona, annunciando la fine della lezione, avevano avuto tre ore di biologia, era stato abbastanza stancante. Il volpino prende le sue cose, e si dirige verso l'uscita dell'aula, ma fu fermato da alcuni suoi compagni di classe che volevano fargli qualche domanda. «Hey! Salve io sono.. Tu devi essere Tighnari! Sei umano? O..» Stava chiedendo una studentessa, quando un altro studente non le parlò sopra: «Perche hai quelle orecchie? E quella coda?» Chiede curioso. Man mano gli studenti si accalcavano su di lui, curiosi, Tighnari provava a rispondere come poteva, ma si sentiva a disagio. La coda tra le gambe, e le orecchie abbassate lo facevano notare.
Si udí qualcuno bussare alla porta. Una piccola figura dai capelli albini e ciocche verdi fa capolino nella classe, annunciando il suo arrivo. Tutti sussultano, e vanno a sistemarsi in modo meno ammassato salutando educatamente la figura. Era la preside, Nahida. «Salve a tutti, mi fa piacere che volete fare così tanta amicizia con Tighnari, ma magari provate di non essere tanto irruenti» Propone con tono pacato e gentile la preside, gli studenti annuiscono, in parte dispiaciuti. «Ora mi dispiace ma devo rubarvi il vostro compagno, ma avrete occasione di parlargli ancora ovviamente!» Disse sorridente la preside, facendo cenno a Tighnari di seguirla..

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Angolo Autrice:
1046 parole.

É un capitolo abbastanza corto, ma pian piano sto ricominciando ad aggiornare, quindi tornerò molto più attiva su wattpad, spero che come sempre il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!


(Questo é come é la divisa dell'Akademiya, per chi non avrebbe capito)

(Questo é come é la divisa dell'Akademiya, per chi non avrebbe capito)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13 ⏰

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