Mi trovavo su una panchina. Iniziai a chiedermi perché fossi la, a quell'ora del mattino. Poi sentii un gran mal di testa. Mio Dio, stavo malissimo. Mi alzai dalla panchina di quel parco solitario, non c'era anima viva. Ero però più sola dentro che fuori. Passai qualche minuto a ragionare e cercare di ricordarmi cosa fosse successo e perché mi trovassi li, avevo in mente ricordi frammentari. Mi ricordavo tante bottiglie. Mi ricordavo tanta gente che ballava. Mi ricordavo tante luci e l'odore di alcool e fumo. Brian. Mi ricordai di lui. Riuscii piano piano a ricordare quella serata.
Iniziai a camminare, dovevo tornare a casa. Andai verso la metro. Avevo i capelli arruffati, puzzavo ancora di alcool, sembravo una barbona. Iniziai a pensare. Chi mi ha ridotta così? Brian? Beh, non proprio, dato che tecnicamente non ha fatto granché lui. Mi hanno ridotta così le mie delusioni .
Perché è vero: divoriamo sogni e vomitiamo delusioni.
Speravo di poter diventare qualcosa per lui, speravo che qualcuno tenesse a me. Ma certe persone, sono destinate a rimanere sole. Certe persone non saranno mai amate. E io sono una di loro.
Chiedo così tanto?
volevo solo un po' di amore. Un po' di affetto. Cosa sbaglio? Perché sono così?
Ero appena arrivata alla metro. Salii.
Mi sentivo come se mi mancasse ossigeno. E non perché vi erano parecchie persone su quella metro. Mi sentivo come se qualcuno mi avesse tolto qualcosa. È difficile spiegare come mi sentivo. Mi sentivo come vuota, senza un pezzo di un puzzle. Incompleta.
Tornai a casa. Mia madre non era lì. Non sapevo dove fosse, ma in quel momento non m'importava. Non m'importava più di niente. Come può una persona causare così tanto dolore? perché era un dolore che sentivo, un dolore lancinante, terribile, come se qualcuno continuasse a darmi pugnalate. Ma più che con Brian, ero arrabbiata con me stessa. Non ho mai avuto tanti amici nella mia vita, ma di questo, beh ne ero già abituata. Ma perdere Brian, perdere quel piccolo, quello scricciolo di importanza che lui provava per me, è stato come aver lanciato una bomba atomica. Sul mio cuore. Ma non pensavo facesse così male."è il mio cuore il paese più straziato"
stavo studiando Ungaretti in quel momento. Non appena lessi quella frase me ne innamorai. Rappresentava a pieno la mia situazione. È il tutto con solo otto parole. D'altronde è proprio questo quello che fanno gli ermetici: in poche parole descrivono emozioni enormi. Mi sentivo stanca. E pure parecchio. Sia per il mio studio, sia per tutta questa situazione.DRIIIN DRIIIIIN
Oh, la sveglia. Perché non poteva avere il dolce suono di un usignolo?
Mi alzai dal letto. Presi le prime cose che c'erano nell'armadio. Seriamente, non m'importava più niente. Non m'importava di apparire trasandata, brutta, non m'interessava. Andai verso scuola. Ero veramente indecisa se fermarmi al bar o meno, ma anche se avessi incontrato Brian, lui probabilmente non mi avrebbe cacata e perciò entrai. Presi il mio cappuccino e mi girai per uscire. Improvvisamente incontrai i suoi occhi. Quegli occhi azzurri/ verdi in cui ti ci puoi perdere dentro.
Brian:« oh ciao Alex!»
Io:« ciao»
A quel punto cercai di allontanarmi e dirigermi verso l'uscita. Per fortuna non m'intrattenne a parlare, e andai velocemente a scuola. Penso che lui ci fosse rimasto abbastanza male, dato che l'avevo evitato, ma ciò era quello che lui aveva fatto a me! Passai il tempo da sola, non volevo parlare a nessuno. Ero sprofondata nella solitudine. Di nuovo.Adesso che ci penso, è da qualche giorno che non entro su Tumblr, chissà che fine ha fatto quella ragazza. Mi arrivarono vari messaggi.
Anon:«ehy! ieri siamo andati a ballare, è stato favoloso, è tutto grazie a te! grazie ancora c:»
Anon:«ehy! come va!? Ieri abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme, credo di piacergli, gnew :)»
Anon:« ehy! perché non rispondi:(? oggi a scuola si è seduto con me nel banco e mi ha scritto cose dolci sul diario. Sono felicissima c: »
IO:« Ehi anon! Scusa ma ho avuto vari impegni, non ho potuto risponderti, perché non togli l'anonimo?»
*url tumblr*:« eeieiieeieiiei hai ragionissima!»
La ragazza aveva tolto l'anonimo. Andai sul suo profilo. La sua immagine del profilo era una sua foto per fortuna. Andai a vederla. Mi ero insospettita parecchio, dato che tutto ciò facevo lo faceva anche lei, chissà se abitava nella mia stessa città! Ieri era andata a ballare, e c'era mezza città la dentro.
Cliccai sulla sua immagine profilo. Era una bellissima ragazza. Ma un momento! Era la stessa con cui era Brian al bar! Ed era la stessa anche della discoteca!
Ero sconvolta. Stavo aiutando da mesi, qualcuno che stava rincorrendo i miei stessi sogni. L'unica differenza è che lei è molto vicina all'esaudirsi del suo desiderio, mentre io ero lontana anni luce. Ma infondo, ho fatto bene. Insomma lei è più bella,più simpatica, più divertente di me. Avrebbe più speranze! E poi preferisco almeno la loro felicità rispetto che la mia. Non voglio che nessuno passi quello che ho passato io. Un cuore già rotto non può rompersi ulteriormente, o almeno non sentirebbe più lo stesso dolore di prima.
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"Beautiful scars on critical veins"
Ficção Adolescente"Era piccola, minuscola, insignificante. Era entusiasta, si sentiva inadeguata, era emozionata, era sola. Era un mix di emozioni. Ma nonostante questo neanche lei sapeva come mai si sentisse così vuota."