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"Ma dove cazzo stavi!" urla mio fratello strattonandomi il braccio.
Alexander si fa avanti e lo spintona lontano da me, torreggiando nel suo metro e novanta.
"E tu chi cazzo sei? E non toccarla!" Dice alexander a denti stretti.
"No tu chi sei?" Lo guarda stranito mio fratello leggermente più basso di lui.
"Lui è Nicolas, mio fratello" intervengo io mettendomi in mezzo ai due e facendo segno verso mio fratello ormai rosso di rabbia.
"Mi è morto il telefono e non sapevo come tornare. Mi ha dato una mano" dico indicando con la testa il ragazzo biondo
"Cazzo Mari...stavamo in pensiero! Papà e mamma pensavano che fossi scappata in Italia con il primo treno!" Risponde strattonandosi i capelli
"Sul serio?" Mi scappa un risolino per la pessima reputazione che hanno i miei genitori di me.
"Beh...grazie dell'aiuto....ci vediamo" dico rivolgendo un sorrisino alla chioma bionda accanto a me.
"Figurati" sorride a sua volta e dopo un ultima occhiataccia a Nico, si gira e se ne va.

"Complimenti...neanche 24 ore qui e già frequenti gli stronzi" borbotta mio fratello mentre entriamo in ascensore.
"Non è uno stronzo, è stato gentile" replico guardandolo storto e lui mi rivolge la stessa occhiata.
"Marianna ma dov'eri?" Dice mia madre sull'orlo del pianto non appena varchiamo la soglia di casa.
"Tranquilla mamma sto bene, mi sono solo persa, in compenso ho  trovato un lavoro. Non è un granché, uno squallido fast food...." dico alzando gli occhi al cielo.
"Non è male come inizio" dice mio padre alzando l'angolo della bocca in un mezzo sorriso.
"E adesso ceniamo!" Esclama entusiasta mia madre e noi ci sediamo tutti a tavola.
"Ci hai fatto prendere un colpo signorina....pensavamo avessi fatto una pazzia delle tue" fa mio padre tra un boccone e l'altro.
"Come sei riuscita a ritrovare la strada poi?" Chiede mamma.
"Chiedendo aiuto agli stronzi" sussurra mio fratello e gli rivolgo una gomitata nello stomaco.
"Non mi sono allontanata poi così tanto...." dico con un occhiata di sottecchi alla mia famiglia.

Quando mi metto a letto mi sento agitata. Voglio dare la colpa al mio nuovo lavoro ma dentro di me il cuore trema sotto lo sguardo di occhioni verdi.

Anima contro animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora