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PROLOGO:
Quindici anni prima:
Nel momento in cui aveva sentito la sua pelle squarciassi , a causa della lama del cacciavite che era stata infilata con prepotenza e violenza nel suo fianco , rilasciò un grido di dolore lasciando cadere a terra il coltello con cui voleva uccidere Carmine Di Salvo. Il ragazzo aveva girato il viso con gli occhi spalancati , increduli e pieni di terrore. Il ragazzo che gli aveva conficcato un cacciavite nella schiena lo guardava con le lacrime agli stupefatto per il gesto che era riuscito a fare , Ciro lanciò un altro grido di dolore portandosi una mano sul fianco e accasciandosi a terra sentendo il respiro e le forze mancargli sempre di più.Nel piccolo stanzino in cui era avvenuto l'omicidio entrò il comandante Massimo convinto che era stato il giovane boss a far del male ai due ragazzi , ma quando entrò in quello stanzino aveva visto Ciro accasciato a terra mentre si premeva una mano sul fianco.
<<Che cazz at cumbinat?!>> urlò l'uomo con tutta la voce che possedeva prima di avvicinarsi al ragazzo a terra , lo prese tra le sue braccia alzandolo dal busto facendogli lanciare un urlo straziante di dolore.
<<Ce vulev accir'r comandá!>> aveva parlato il giovane Di Salvo con le lacrime agli occhi coprendo il suo amico , il comandante aveva stretto il viso del ragazzo che , per la prima volta lo aveva visto debole e piangente tra le sue braccia.
<<Dite a mio padre che non ho avuto paura>> aveva parlato il ragazzo con la voce spezzata dal pianto , lui che si era sempre mostrato forte e coraggioso ora stava piangendo davanti alla morte , aveva paura ed era normale perché anche Ciro Ricci era un ragazzo di diciassette anni con paure , una persona poteva essere cattiva e coraggiosa quanto voleva ma di fronte alla morte sarebbe crollata.
<<Non voglio morire comandà, non voglio morire>> aveva ripetuto il ragazzo con un tono di voce spezzato , l'uomo quando sentì quelle parole dette con così tanta paura lo strinse ancora più forte come se in qualche modo potesse attenuare la paura del ragazzo morente tra le sue braccia.
Il ragazzo sentiva il respiro venire sempre meno , i polmoni sembravano che si stessero riempiendo d'acqua e il dolore piano piano lo stava rendendo incosciente.
In quel momento di fronte a lui aveva visto una figura che mai aveva visto in vita sua , c'era una ragazza con i capelli castani e degli occhi verdi che gli ricordavano uno smeraldo prezioso , la ragazza indossava un vestito bianco e floreale ed era sicuro che quella ragazza era un angelo. Quella ragazza lo aveva guardato con un piccolo sorriso , quando era scomparsa aveva chiuso gli occhi.
<<Nun te preoccupà>> successivamente il comandante non lo aveva più sentito , non aveva sentito nemmeno più il suo respiro. Era rimasto per parecchi minuti in quella posizione , stringeva il corpo del ragazzo sperando almeno che fosse andato via in dolore.
In quello stesso momento dall'altra parte di Napoli una nuova vita stava nascendo , dall'altra parte di Napoli una donna stava partorendo , urlava forte stringendo le sponde del letto in cui era stessa.
<<La piccola sta nascendo , vedo la testa! Un ultimo sforzo dai Elena , c'è l'hai quasi fatta!>> la donna aveva emesso un altro urlo straziante , spingeva forte non vedendo l'ora di far nascere questa bambina.
Dopo ben un'ora in tutta la stanza si sentì un pianto di una bambina , la donna si era lasciata andare sul letto facendo dei respiro profondi mentre il pianto di quella piccola creatura riecheggiava per tutta la stanza.
<<É nata Alice Bianchi>> aveva detto l'ostetrica guardando quella meravigliosa vanno a tra le sue braccia , la piccola le strinse il dito mostrandole le gengive.
<<Non la voglio vedere , portatela via>> aveva sussurrato Elena senza forze chiudendo gli occhi , la dottoressa posò la bambina nell'incubatrice e guardò la madre che sembrava stesse per piangere. D'altro canto Elena non avrebbe mai voluto lasciare la sua bambina , ma ormai era troppo malata e nel giro di qualche mese l'avrebbe dovuta lasciare lo stesso , era già un miracolo che quella bambina era nata.
<<Ne sei sicura? Non vuoi nemmeno vederla?>> le aveva domandato la dottoressa capendo la situazione difficile , Elena chiuse gli occhi facendo un respiro profondo.
<<Portatela via>>
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Innamorata del male//Ciro Ricci
RomanceE se Ciro Ricci quella notte in cui era stato assassinato la sua anima non avesse lasciato la terra? Se la sua anima tormentata e maligna non avesse lasciato il luogo in cui era morto? Cosa succederebbe se l'anima di Ciro Ricci si trovasse ancora ne...