4~La tua anima é mia

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_____Alice non riusciva a fare altro che pensare a quella voce che l'aveva spaventata così tanto da farla scappare come se avesse visto il diavolo in persona , all'inizio aveva pensato che fosse stato solamente uno scherzo di qualche detenuto ma q...

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Alice non riusciva a fare altro che pensare a quella voce che l'aveva spaventata così tanto da farla scappare come se avesse visto il diavolo in persona , all'inizio aveva pensato che fosse stato solamente uno scherzo di qualche detenuto ma quando aveva visto tutti i ragazzi e le ragazze disinvolti nel campo aveva capito che qui dentro c'era qualcosa , qualcosa di agghiacciante che la perseguitava.

<<E tu chi sij?>> la ragazza si accigliò quando sentì una voce dietro di lei sicura e ferma , si girò lentamente e vide una ragazza dai capelli neri e gli occhi del medesimo colore un po' tirati che le davano un'aria orientale:Emma Ricci.

Come pensava aveva trovato Emma Ricci che la guardava con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate al petto , masticava una gomma in modo antipatico e guardava la ragazza di fronte a lei come se lei fosse molto più superiore , era così che si sentiva Emma in quanto era nata in una famiglia molto rispettata a Napoli.

<<Sono la nuova , mi chiamo Alice Bianchi>> disse la ragazza cercando di non far tremare la sua voce , non voleva far credere a questa ragazza che avesse paura di lei.

<<Tu lo sai chi comanda qui dentro , ossaje no?>> la mora la guardò con un sorrisetto vittorioso e le arricciò i capelli mentre Alice la guardava con i suoi occhioni verdi un po' timorosi , Emma Ricci avrebbe davvero potuto piegare chiunque ai suoi piedi. Ma Alice non voleva fare vedere che aveva paura , sapeva benissimo che se avrebbe fatto vedere la sua paura l'avrebbero piegata fino a farla annullare.

<<Non mi interessa chi comanda qui dentro perché io tra poco me ne andrò , io sono innocente>> aveva detto la ragazza guardandola negli occhi per non far trapelare la sua paura , Emma Ricci l'aveva guardava con uno sguardo serio prima di sorpassarla con una spallata.

<<Che stronza che é! Spero faccia la stessa fine di suo zio>> aveva sussurrato Giorgia avvicinandosi ad Alice , la ragazza scosse la testa facendo un respiro profondo. Dopo un po' nella sala comune arrivò Liz che comunicò alle ragazze di tornare nelle proprie celle poiché si era fatto tardi , le ragazze si posizionarono come sempre in fila indiana e si incamminarono nelle loro celle. Una volte che le guardie si assicurarono che ci fossero tutte nelle loro celle chiusero le sbarre per assicurarsi che le detenute non sarebbero uscite fuori durante la notte.

Alice si andò a stendare sul letto superiore e si posizionò su un fianco guardando al di fuori dalla finestra sbarrata , questa notte fece molta fatica a dormire ma finalmente dopo qualche ora cadde tra le braccia di Morfeo.

Alice si risvegliò nuovamente in piena notte a causa di quei lamenti e grida di dolore , ormai era abituata sentirli nel cuore della notte alla stessa ora e cessavano solamente a l'alba. Aveva paura , così si infilò sotto le lenzuola lasciando fuori solamente il naso per poter respirare. Non sapeva perché ma quelle grida di dolore le spezzavano il cuore , la ragazza fece un respiro profondo e si alzò dal letto con le gambe che gli tremavano a causa della paura.

Prese una forcina che aveva nei suoi capelli e con quest'ultima cercò di aprire la cella , dopo un bel pò finalmente riuscì ad aprire le sbarre della cella. Alice si guardò in giro e per fortuna vide che le detenute stavano dormendo , senza fare il minimo rumore camminò per il lungo corridoio prima di uscire dalla struttura. Quando uscì sentì quei lamenti e quelle urla farsi sempre più vicini, venivano da quel piccolo stanzino dove aveva sentito la voce di quel ragazzo.

Alice si bloccò di scatto sentendo le gambe farsi sempre più molle a causa della paura , fece un respiro profondo sentendo il suo cuore palpitare forte nella sua gabbia toracica , iniziò a camminare con le gambe tremanti finché non arrivò fuori alla porta di quello stanzino da cui provenivano lamenti di dolore. La ragazza prese coraggio e aprì la porta prima di entrare nella stanza.

Quando entrò si sentì mancare l'aria nei polmoni , c'era un ragazzo a terra in una pozza di sangue mentre si premeva la ferita da cui usciva il sangue , era lui a fare quei lamenti di dolore. Alice restò ferma e tratti sembrava che non respirasse , avrebbe voluto avvicinarsi a quel ragazzo ma la paura non le faceva muovere nemmeno un muscolo.

Si era girata velocemente portando le mani sulla maniglia per poi aprire la porta prima di scappare via , mentre quel ragazzo steso a terra continuava ad emettere grida strazianti di dolore. Era entrata velocemente nella struttura ed aveva corso per tutto il corridoio fregandosene che qualcuno l'avrebbe sentita , andò nella sua cella chiudendosi dentro e si infilò sotto le coperte portandosi le mani su entrambe le orecchie mentre tremava come una foglia in pieno inverno.

Il suo respiro si bloccò completamente quando vide una sagoma in piedi davanti al letto , nel buio non poteva vedere chi fosse ma era sicura che la stesse fissando.

<<Chi sei?>> sussurrò la ragazza con un tono di voce tremante , stava cercando di controllare la sua paura ma era a quanto difficile poiché era sempre stata una fifona.

<<Perché mi hai lasciato da solo? Perché non mi hai aiutato?>> era la voce della scorsa volta , Alice quando sentì le sue parole aggrottò le sopracciglia e indietreggiò un po' appoggiando la schiena contro la testiera del letto. Aveva così paura che riusciva a sentire il suo stesso cuore nelle orecchie.

<<Che vuoi dire? Che cosa sei?>> Alice scese immediatamente dal letto e accese la piccola lampadina che si trovava sul piccolo banco , si girò di scatto e sgranò gli occhi quando vide lo stesso ragazzo che si trovava a terra pieno di sangue in quello stanzino.

<<Questa é la mia cella>> aveva detto quel ragazzo con un tono di voce gelido , Alice lo guardò meglio e si rese conto che era uguale al figlio di Salvatore Ricci. Quando collegò tutti gli avvenimenti quasi sentì la terra mancargli sotto ai piedi , quel ragazzo che si trovava di fronte a lei era Ciro Ricci o meglio era il suo spirito.

<<Tu sei...>> Alice non riuscì a finire la frase per quanto era sconvolta e terrorizzata , indietreggiò sempre di più mentre lui ora la guardava con un sorriso quasi malvagio<<sei Ciro Ricci>>

Alice sentì il respiro venire sempre meno quando lo vide avvicinarsi a lei , la ragazza si allontanò sempre di poi sentendo le lacrime formarsi nei suoi occhi mentre lui si avvicinava sempre con quel sorrisetto.

<<Finalmente sei arrivata ciùciù...>> ora era del tutto vicino a lei e riusciva a sentire la sua paura da un miglio<<non ti lascerò mai più , la tua anima é mia>>

Alice quando sentì quelle parole iniziò a gridare terrorizzata , si accasciò a terra chiudendo gli occhi e portandosi le mani sulle orecchie.

<<Alice!>> sentì qualcuno entrare nella sua cella ma non riuscì a capire chi fosse , era troppo terrorizzata anche solo per alzare il viso<<che succede?!>>

<<Alice!>> sentì qualcuno entrare nella sua cella ma non riuscì a capire chi fosse , era troppo terrorizzata anche solo per alzare il viso<<che succede?!>>

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Innamorata del male//Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora