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primo capitolo The Outer Banks
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Le Outer Banks, paradiso terrestre. Qui puoi trovare persone con due case, due lavori, due tribù, tutto in una sola isola. È come un burrito a tre strati: ci sono i ricchi con due ville (perchè una non gli basta), poi i poveretti che si guadagnano da vivere lavorando per i figli di papà, provate ad indovinare a quale appartengo, ed infine i turisti: sono qui per una settimana in vacanza con le famiglie, ignari di tutto. Le due tribù principali sono i kooks e i pogues, in parole povere: i ricchi e i poveri. I kooks vivono a Figure Eight, mentre io e i miei amici abitiamo nel versante sud, altrimenti detto lo sprofondo. Il nome del nostro gruppo significa "pesci di scarto" ovvero gli organismi più in basso nella catena alimentare, che equivale anche ad essere in fondo nella piramide dei diritti sociali. Il brutto della vita da pogue è che siamo ignorati e trascurati, ma il bello è che siamo ignorati e trascurati. Quindi facciamo quello che ci va, quando ci va.
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"Un volo da un'altezza di tre piani? Ti do una possibilità su tre di sopravvivere."
"Credi che dovrei farlo?"
"Cerca di non suicidarti, non voglio rimanere traumatizzata a vita."
"Concordo." disse il ragazzo mentre mi indicava con il pollice.
"Si, salta. Ti tengo sotto mira mentre vai giù." La scena era abbastanza traumatica: un ragazzo che sembrava volesse togliersi la vita e l'altro che voleva sparargli con un qualsiasi oggetto che ricordasse una pistola.
"Mi spari?" chiese il ragazzo, ricevendo un "si" dall'altro.
"Metteranno anche i bagni giapponesi con gli scalda asciugamani." uscì la ragazza dall'edificio, dirigendosi sul balcone con noi.
"Certo, perchè non dovrebbero."
"Qui ci vivevano le tartarughe ma a nessuno importa di loro. Uh ciao Mona." disse la ragazza ricevendo un mio saluto.
"Non puoi avere gli asciugamani freddi!"
"Potresti evitare di suicidarti per favore?" questa frase fece puntare tutti gli occhi sul ragazzo che si trovava in cima al tetto.
"Non rovesciare la birra, non te ne darò un'altra." e dopo ciò, la lattina cadde dritta a terra, ovviamente.
"Oh no!" il ragazzo non smetteva di mugolare.
Stavo per proferire parola quando sentimmo il suono di un clackson.
"Ragazzi? È arrivata la sicurezza." ci informò uno dei ragazzi che, in men che non si dica, era già pronto a scappare.
Il mio migliore amico mi porse la mano sorridendomi. "Mi segua, mia signora." e scese dalla piattaforma seguito da me.
"Da quanto sei un gentiluomo?" chiesi ridendo. Le parole gentiluomo e JJ non andavano d'accordo.
"Non lo sono infatti. Tu sei l'eccezione."
Mi avvicinai a lui e, appena le nostre labbra furono abbastanza vicine, mi allontanai di scatto continuando a ridere.
"Avresti dovuto vedere la tua faccia!" scherzai sul suo volto.
Stava per ribattere quando un nostro amico ci richiamò.
"Piccioncini, se avete finito la vostra fase di luna di miele, che ne direste di muovervi?" e chi direbbe questo se non John B. Ci girammo verso di lui e dopo un veloce sguardo tra di noi iniziammo a correre fino ad arrivare al Twinkie. Appena saliti avevamo il fiatone entrambi e, dopo esserci ripresi, JJ si avvicinò a me e disse le seguenti parole "Questa me la paghi.", sempre con quel sorriso da ebete che si ritrova in faccia ovviamente, come può mai mancare?
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Pogues. Pogueys. Noi, cinque adolescenti che hanno solo una missione quest'estate: divertirsi.
John Booker Routlege, chiamato John B da tutti, letteralmente tutti. Il leader del gruppo. Siamo praticamente fratelli, solo non di sangue. Suo padre è sparito in mare nove mesi fa in cerca di un relitto. La domanda che continuo a farmi è "Chi sparisce in mare oggigiorno?". Sua mamma li ha praticamente abbandonati quando era piccolo quindi in teoria adesso il suo tutore legale è suo zio, ma in pratica al momento è in Mississippi a costruire case. Detto ciò John B vive nella sua piccola (ma accogliente) casa soprannominata come Chateau. Questa casa è il nostro punto di ritrovo da sempre ed è anche un hotel per noi quando non abbiamo voglia di tornare a casa.
Kiara Carrera, Kie per gli amici. Quando non salva tartarughe, non ascolta Marley o non si fa tatuare un delfino, va in giro con noi (e ancora non so perchè). È ricca comunque, tiene i piedi in entrambi i mondi. La sua famiglia è proprietaria del Wreck, un'istituzione nelle Outer Banks. Una macchina per spremere soldi ai turisti. Non ho ancora capito cosa pensino i suoi genitori di noi, ma sinceramente non mi importa. Essendo l'unica ragazza oltre a me penso che tutti abbiamo almeno una piccola cotta per lei, e parlo anche per esperienza. Quando ho problemi "da donne" vado da lei e ha sempre una risposta pronta.
Pope Heyward, il cervellone del gruppo nonchè mio migliore amico. Finalista per la borsa di studio Vanderhorst. La persona più intelligente che io conosca. Devo ammettere che è un tipo un po' strano. Suo padre è un personaggio leggendario: Bobby Heyward, ma tutti lo chiamano per cognome. Qualsiasi cosa tu voglia sull'isola, Heyward riesce a procurartela. Non so se suo padre sappia cosa farsene del suo geniale e strano figlio, ma non importa. Lui è un Pogue ormai.
JJ Maybank, anche se per noi è solo JJ. Nessuno sa davvero quale sia il suo vero nome, e nessuno lo scoprirà molto probabilmente. Residente qui da sempre. L'ultimo di una stirpe di pescatori, ubriaconi, contrabbandieri e tipi da spiaggia che si guadagnano da vivere con l'acqua. Il miglior surfista che conosco, ma non diteglielo (se ne vanterebbe troppo). Discreto cleptomane e futuro evasore fiscale. Quello con cui ho legato di più tra tutti. Mi capisce come nessun altro fa e mi da sostegno in ogni cosa. Alcuni direbbero che stiamo insieme, io dico che ci piace scherzare. Diciamo che senza di lui adesso non sarei qui.
Infine ci sono io, Mona Davis. Ho un solo soprannome che usano solo i Pogues: Desiderio, ovvero il significato del mio nome. Mi chiamano così riferendosi al desiderio che (secondo loro) JJ ha per me. Sull'isola girano molte voci su di me: che sono una pazza, una psicopatica senza voglia di vivere ecc. L'unica cosa vera è sulla mia voglia di vivere. Quando ho incontrato JJ per la prima volta, ero in un periodo non troppo felice della mia vita, che deve ancora passare del tutto. Ma in tutte queste situazioni, lui c'era sempre. Ormai vivo da John B contando che i miei genitori si sono presi una "vacanza" da mesi e non sono ancora tornati alle Outer Banks. Tutto ciò lo prendo come un modo per provare cose nuove e sempre più divertenti ogni giorno, sempre accompagnata dai miei migliori amici ovviamente.
