capitolo 4

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Dopo aver studiato per tutta la mattinata, mi rannicchiai nel letto, pensando al ragazzo con le treccine che non mi dava pace e sprofondai in un sonno tormentato.

Tom stava davanti a me, senza nulla addosso a parte un paio di pantaloni della tuta, mi fissava con degli occhi che brillavano dalla lussuria.
Un secondo dopo si avvicina a me e mi bacia appassionatamente, le sue labbra esperte trascinavano le mie in un bacio ardente, pieno di emozioni.
Piano piano la sua mano inizia a muoversi con abilità nei miei punti più sensibili, lo desideravo.
Afferrai il suo collo, e lo pregai per darmi di più.
Non disse nulla mentre la sua immagine diventava sempre meno nitida.

Quando mi svegliai, cercai disperatamente di trattenere limpida l'immagine di Tom, ma nulla, lui non era più lì, mi dimenai tra le lenzuola per la delusione, mentre i miei occhi incrostati dal sonno si aprivano.

Ero così sudata cazzo.

"Cosa stavi sognando di così tanto interessante?" mi voltai e i miei occhi sfocati colsero i contorni di una persona appoggiata sulla porta, con le braccia incrociate, e un sorriso, un sorriso un po' troppo famigliare.

Urlai per l'imbarazzo.

Che cazzo ci faceva Tom Kaulitz in camera mia?! Come cazzo ci era entrato?!

"CHE CAZZO STAI FACENDO NELLA MIA STANZA KAULITZ, ESCI SUBITO!"

Aspettai che se ne andasse, ma nulla.

Il suo sguardo divenne ancora più malizioso, e poi si trasformò in una finta innocenza
"Non c'è bisogno di aggredirmi così, ero solo curioso di vedere cosa stesse facendo la mia cara amica Y/n" rise, facendomi arrabbiare ancora di più.
"Ora dimmi, cosa stavi sognando di così tanto interessante che sei tutta sudata?" mi chiese in modo beffardo

Arrossì al ricordo del mio sogno proibito.
Volevo dire qualcosa, qualsiasi cosa ma non riuscii a spiaccicare parola, era come se mi fossi immobilizzata
Avrei voluto urlargli di uscire immediatamente da camera mia, ma dalle mie labbra non uscì nemmeno una lettera.
Ero così scioccata che l'uomo che avevo appena sognato donarmi piacere era qui, proprio davanti a me.

Odiavo Tom, ogni occasione per lui era buona per prendersi gioco di me, fare commenti sporchi o prendermi in giro

"Vaffanculo Kaulitz, lasciami stare" sputai con rabbia
"Vorrei Y/n, ma sai per colpa del tuo comportamento da troia siamo in punizione, e se non te ne fossi accorta è l'ora di andare in presidenza a pulire" disse seccato
"Come scusa? Per colpa mia siamo in punizione? Ti ricordo che sei tu che non mi lasci in pace nemmeno un minuto della giornata" dissi in preda alla collera, ma come si permetteva a darmi della troia? E oltretutto a dare la colpa a me quando qui l'unico ad avere comportamenti infantili era proprio lui, volevo urlargli in faccia e insultarlo ma lui mi precedette

Nel giro di pochi secondi era sopra di me, sovrastando il mio corpo esile con il suo robusto.
Lo guardai, i suoi occhi erano fissi sui miei, luccicavano in un modo che non gli avevo mai visto fare, le sue labbra erano schiuse e potevo sentire il suo fiato caldo soffiarmi addosso, il mio viso era distante un pollice dal suo, la punta del suo naso toccava la mia.

Ansimai

Il suo profumo inebriante mi face girare la testa.

"Tom, vattene" mormorai, guardandolo dritto negli occhi.

Cercavo di restare vigile, ma la mia voce, il mio sguardo e il mio corpo mi tradissero, ero così eccitata a causa della nostra pericolosa vicinanza, ero maledettamente arrabbiata con me stessa per essermi arresa così facilmente al solo sguardo di quel ragazzo.

"Y/n, il tuo corpo mente" disse mentre premeva i suoi fianchi contro i miei
"Ora dimmi, cosa è successo in questo tuo sogno, o meglio ancora, fammelo vedere" disse facendomi l'occhiolino
"T-tom..." dissi in preda al panico
Lui rise e si alzò, mi sentii subito fredda, non avevo più il suo corpo che mi scaldava

Toxic ~Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora