Elio e il suo alter ego

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racconto fantasy dal concorso di @chiaralibro1 (13 aprile 2015)

Dopo tutti i disastri e le guerre civili che si sono verificati, vivere nuovamente nella pace e tranquillità di un tempo e la cosa più bella che ci possa capitare. È ancora più bella di un miracolo o della speranza che quel momento possa finire il prima possibile. La gioia che si prova in quel momento è indescrivibile. Non ci sono parole per poter esprime a pieno quella gioia immensa e fiducia per un futuro migliore affinché non accadano più certe cose. Sì, la pace. Il momento in cui finalmente si può lasciare il dolore alle spalle. Ma sicuramente non a me che decisamente non riesco ancora a dimenticarmelo del tutto.

Quel periodo, il più straziante e doloroso che io possa ricordare, mi tiene ancora sveglio qualche notte. Faccio ancora degli incubi, che mi fanno riaffiorare alla memoria quel giorno che non me lo scorderò mai, anche se sono oramai passati tantissimi anni, per esattezza undici. Come fai a scordarti quei soldati che, senza sapere né come né quando, ti irrompono di notte in casa e senza un motivo, o meglio solo perché i miei genitori non appoggiavano la fazione dei Mengris, - gli estremisti -, sgozzare gli oppositori come se fosse carne da macello. La paura e il terrore che ebbi fu immensa. La posso ancora ricordare come se fosse accaduto appena ieri. La rabbia, le lacrime come un fiume in piena che rigavano le mie guance. L'impotenza di non aver potuto salvare i miei genitori. L'incapacità per il fatto di avere appena nove anni e non poter far niente. Ho cercato in tutti modi di divincolarmi dalla forte presa del soldato che mi teneva. A me e a mio fratello non fecero niente, in apparenza. Ma avrei preferito mille volte essere ucciso quella notte che essere rapito e sfruttato come un bambino soldato che a sua volta doveva uccidere altra gente, altri innocenti solo per perché dei pazzi e bastardi estremisti te lo ordinavano. Io non avrei mai fatto quelle cose di mia spontanea volontà se non fosse stato per il siero che mi avevano iniettato affinché eseguissi gli ordini. Se non facevo quello che mi dicevano, sentivo un fortissimo mal di testa, come se questa mi potesse esplodere da un momento all'altro e mi sentivo malissimo, vomitavo in continuazione.

Ora, Basta. Non mi voglio più ricordare quei momenti. Meno male Davel che dovevo parlarti di cose positive. (Caro diario se il nome non ti piace abbi pazienza ma ho bisogno di dartene e di conseguenza una consistenza per dare più senso a quello che scrivo. E se non ti piace chiamarmi con il mio nome Elio, mi inventerò un'altro nome strampalato in modo che tu ti possa riferire a me così siamo pari. Non ha assolutamente senso quello che dico, cioè scrivo, ma va beh sto facendo scorre i miei pensieri e quindi proseguo oltre). Come si dice ai mali estremi, estremi rimedi. Perciò cercherò di rimediare subito. Posso ritenermi finalmente orgoglioso di essere diventato un Supremo di primo livello. Un sogno diventato realtà. Almeno, essere arrivati già a terzultimo gradino per me è un grande traguardo. Sono sempre più vicino alla meta. E mi impegnerò al massimo delle mie forze per arrivare un giorno all'obiettivo che mi sono prefissato. Non era affatto facile superare l'ultimo esame, quello per procedere nella graduatoria si intende, ma il distintivo non me lo toglie più nessuno. Guadagnato con cento e lode. È da quando sono entrato nell'Accademia Frisvil, - quello dove si impara la magia -, che non desideravo altro che diventarlo. E alla fine quel giorno è arrivato. Mi sono giurato e ripromesso che non avrei più permesso che succedessero delle ingiustizie e dolori che sono stato costretto a subire io e altre persone. Finalmente ho un minimo di potere per essere in grado fermare scempi simili.

Devo dire che odio camminare con giacca e cravatta, pensavo che almeno la divisa sarebbe cambiata. In certe situazioni in cui devi combattere sono del tutto scomode. E proprio per questo invidio tantissimo quelli che vogliono diventare dei soldati. Hanno delle armature che farebbe invidia a chiunque e poi non sono solo molto comode ma anche belle da vedere e da mostrare. Sì, magari su di me non farebbe un granché di effetto visto che non faccio molta palestra e non ho muscoli ben accennati, ma almeno una volta mi piacerebbe togliermi lo sfizio di provarla per sentire la sensazione che si prova.

Eppure non non ho niente da rimproverarmi sul mio corpo. Cerco di tenermi in forma. Ho un fisico asciutto. Adoro i miei occhi di un azzurro limpidissimo da sembrare quasi bianchi. Molto meno i miei capelli neri, lungi e lisci, invece, che diventano subito crespi e devo perdere molto tempo per curargli a dovere. Personalmente non mi considero una persona per niente affascinante però tutti mi dicono che le ragazze mi sbavano dietro. Possibile? Sarà perché sono troppo modesto? Sarà anche vero, non sono capace di essere vanitoso. Non che non sia interessato all'altro sesso, ma non voglio circondarmi di ragazze prepotenti, ottuse o oche di turno. Quando ho provato a farmi più bello del solito avrei preferito non averlo mai fatto. Perciò dopo una serie di sfortunati eventi, cerco di mantenermi più in anonimato possibile. Sperando che un giorno arriverà la ragazza dei miei sogni. Perché quando ci penso mi viene da pensare a Ilesia. Adoro i suoi occhi. I suoi modi così gentili e .... Basta. È troppo imbarazzante parlare di queste cose. E io che mi metto pure a scriverle.

Ritornando all'abbigliamento. Mi devo accontentare di sfoderare una semplice e banale cravatta rossa, con un completo nero e camicia bianca, ciò che fa capire a tutti che sono diventato un Supremo a tutti gli effetti, anche se solo per adesso di prima categoria. Per diventare un Supremo Maiestri c'è ne vuole ancora di strada, per non dire parecchia. Ma non demorderò per alcuna ragione al mondo. Perché è ciò a cui aspiro diventare da quel giorno.

Poi mi sento al settimo cielo per il compito che Sengan, uno dei Supremi Maiestri più anziani e quello che stimo di più per tutto aiuto e sostegno che mi dà ogni volta, mi abbia assegnato. Non potrò mai ammettere a me stesso che sono bravo nella magia. Sicuramente mi reputo discreto e sulle mie abilità magiche e sul controllo del chinkra non ho niente da rimproverarmi. Ma tutti gli altri mi considerano un genio, un prodigio, uno che nasce ogni cent'anni. Ma non mi reputo forte abbastanza. Perché se fosse così perché non sono riuscito a salvare i miei genitori e proteggere mio fratello Salias? Non me lo perdonerò mai. Anche se da un lato se non fosse stato per lui io oggi non sarei diventato quello che sono. Comunque, sorvolando sugli argomenti del passato che non voglio più toccare perché altrimenti mi deprimo da solo, adesso mi devo concentrare sul compito che Maiestri Sengan mi ha assegnato e di certo non voglio deluderlo. Sopratutto per il nuovo pericolo che Mikkan sta affrontando: Reverto Apocalypsis. E farò ciò che è in mio potere affinché non si ripetano più gli errori del passato.

È ancora del tutto ignota la causa per cui quei tizi con indosso una tunica nera da cerimonia vogliano provocare una guerra, oltre ad aversi dato quel nome che parla da sé. Ma farò di tutto perchè ciò non accada. Non abbiamo alcun indizio su di loro, ma Maiestri Sangan è convinto che potremo sapere qualcosa in più non appena esaminerò per conto suo il libro che gli è stato sottratto. Avrebbe preferito farlo di persona, ma ha troppi impegni. Poi la città è ancora leggermente a soqquadro dopo l'ultimo attacco che quei tizi hanno architettato e non si sa ancora bene per quale motivo.

Va beh. Adesso devo adempiere a miei doveri. Non posso permettermi di perdere altro tempo. Poi domani andrò a ringraziare Menial personalmente per avermi consigliato di provare a sfogarmi scrivendo su un diario.

Spero che possiamo sentirci presto, Davel. Come prima volta credo che non è andata male, no?

Il tuo alter ego Elio.

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