C'erano i sogni.
C'era la realtà.
C'era lei che li faceva incontrare.
Charles Bukowski
ISABELMi sveglio per prima. Trevor mi tiene bloccata con un braccio poggiato sulla mia vita e io mi sento al sicuro.
Gli asciugamani che avevamo ieri sera sono sul pavimento, mentre i nostri corpi nudi sono parzialmente coperti dal lenzuolo bianco.
La maggior parte dei petali di rosa sono sul pavimento, mentre altri sono tra i miei capelli.
Sposto una ciocca che mi è finita sugli occhi e nel farlo sento lo sfregamento della carta sulla mia pelle.
Allontano un po' la mano, guardando l'anellino di carta. Come ha potuto pensare che non mi piacesse? Come ha potuto pensare che volessi di più? Tutto ciò che voglio è lui e quei suoi piccoli gesti che mi hanno fatta sempre impazzire, come il braccialetto grigio che mi ha regalato quando ci eravamo appena conosciuti. Lo tengo ancora al polso e sono certa che non lo toglierò. È troppo importante per me.
Mi ha organizzato questa festa di compleanno magnifica e io ancora non so quale sia stato il mio momento preferito. Di sicuro sono state una giornata e una notte da ricordare per sempre, partendo dalla sorpresa del libro.
Cavolo, vedere il mio libro con tanto di copertina mi ha fatto un certo effetto. Non è niente a che vedere con i fogli stampati e tenuti insieme grazie alla spillatrice. È tutta un'altra storia.
La nostra storia.
Mi accoccolo ancora di più contro di lui, raggiungendo con il viso il suo petto, mentre il suo braccio rafforza la stretta intorno alla mia vita. Lo sento mugolare appena, ma non si lamenta della nostra vicinanza.
Voglio le sue attenzioni e farò di tutto per ottenerle.
Inizio a lasciargli tanti piccoli baci sul petto, seguendo le linee dei suoi muscoli, mentre con il polpastrello dell'indice seguo la traccia che lasciano i miei baci.
Trevor mugola ancora e io sorrido soddisfatta, continuando quel percorso.
Finisco completamente sotto il lenzuolo, mentre sto dedicando tutta la mia attenzione al suo addome. Si allena davvero tanto e i risultati sono ben visibili. Questa pancia divisa in otto perfetti quadratini è un sogno e io gioco con ognuno di questi otto sogni, passandoci la lingua e la punta delle dita.
La mia corsa però non è ancora finita e faccio per scendere ancora più in basso, quando il lenzuolo si solleva e incontro gli occhi assonnati, ma eccitati, di Trevor.
"Ti suggerisco di porre fine a questa discesa" mi dice, mentre tiene le braccia in alto per tenere su il lenzuolo e vedere me rannicchiata alla fine del letto.
"Perché?" chiedo con un po' di delusione.
"Perché sono le 11:30 e tra mezz'ora la villa si riempirà di gente e noi dovremmo andare via" mi dice.
"Uffa, io non voglio andare via" mi lamento come una bambina piccola.
Trevor sorride.
"Vieni qua" mi dice.
Gattono finché non esco fuori dal lenzuolo, accoccolandomi di nuovo tra le sue braccia.
"Che intenzioni avevi?" mi chiede.
Io sorrido e porto una mano verso il basso. È eccitato, ma mi ha comunque fermato e questa cosa non mi sta affatto bene.
Lo prendo in una mano e Trevor socchiude per un attimo le labbra, guardandomi dritto negli occhi, mentre sul mio viso compare un sorrisetto che non presagisce nulla di buono.
STAI LEGGENDO
Tutte le notti della tua vita 2
Literatura FemininaVOLUME 2 Il futuro sembra incerto per Isabel e Trevor, che si ritrovano costretti a vivere separati per anni. Il loro amore è messo a dura prova. Il sangue non ha mai mentito e loro lo sanno bene. Un Wright e una Martin non possono stare insieme, ma...