"Che ne dite di venire a cena da noi stasera? Faccio chiamare Sara da Maddalena così famigliarizzano."
......
"Posso aiutarti?"
"No grazie ho quasi finito" - e dicendo così prova a spostarsi i capelli che sono usciti dal cerchietto con l' avambraccio.
"Lascia; faccio io"- le dico e dopo averla girata verso di me tolgo il cerchietto e glielo rimetto raccogliendo tutte le ciocche.
Lei fa di tutto per non guardarmi. Questo fatto che si vergogna di me mi incuriosisce e allora prendo il suo viso con tutte e due le mani e lo punto dritto verso il mio.
È la prima volta che siamo così vicini. Ha il respiro affannato e tiene gli occhi chiusi.
Poi all' improvviso li apre e sbatte forte le ciglia. Il suo sguardo è fisso nel mio e mi ci sento intrappolato dentro. Ha gli occhi neri più belli che io abbia mai visto.
Davide arriva di corsa con le sue calzette antiscivolo e appena ci vede, inverte la rotta, si copre gli occhi con le mani e va a nascondersi nelle braccia della mamma.
Io mi sposto e Sara ricomincia a sistemare le ultime cose che rimangono.
Edoardo appena mi vede spuntare in salotto ride.
"Menomale che non ti piaceva."
"E infatti non mi piace."
E allora perché la baci in cucina davanti a un bambino? È rimasto traumatizzato.
"Ma cosa dici? Le ho sistemato il cerchietto."
"Stai attento perchè va a finire che salta il nostro accordo se complichi le cose."
"Io non voglio complicare niente. Fra 6 mesi voglio tornare libero con la casa vuota."
Sara è dietro di noi e ha sentito tutto.
Prende in braccio Davide e lo saluta e poi mi fa capire che è ora di andare.
Maddalena si avvicina con due borse piene di vestiti.
"Se non ti offendi, mi piacerebbe regalarti questi. A me non stanno più."
Grazie, sei molto gentile.
Mi avvicino per aiutarla a portarli ma lei strattona i sacchetti e mi dice: "Lascia, faccio da sola."
Sicuramente ho fatto qualcosa di sbagliato che non capisco ma non indago ulteriormente e torniamo a casa.
Appena entriamo dalla porta, si toglie le scarpe e si avvia verso la sua stanza biascicando una buonanotte che più che sentire nettamente, intuisco.
Io vado in cucina a prendere una birra. Quando apro il frigo mi accorgo che è pieno e lo sono anche gli altri scaffali e i cassetti.
Non ho tenuto mai niente in questa casa oltre l' acqua e la birra.
Non ho mai usato la cucina. Quando mi sono trasferito qui, ho chiesto alla nostra segretaria di riempirla con tutto quello che serve per cucinare ma non mi sono mai interessato di controllare che cosa avesse preso.
Nell' angolo tra il microonde e il frullatore, vedo un piatto coperto da uno strofinaccio e incuriosito lo scopro. C è un' altra torta, una crostata con la marmellata di ciliegia, la mia preferita.
Prendo un coltello e ne assaggio un pezzettino piccolissimo ma è sufficiente per farmi fare quel tuffo nel passato che io non volevo fare.
Ed eccola lì, mia mamma vicino al lavello che lava tutte le cose che ha sporcato per farmi trovare il mio premio di fine partita. Un grembiule lungo fino a sotto il ginocchio, i capelli raccolti e il sorriso più bello di tutti.
Una donna giovane consumata dal lavoro per far sognare suo figlio. Le scuole migliori, i club di calcio, i vestiti firmati.
"Tu impegnati che la mamma è contenta mi diceva" ... e in quegli occhi grandi e neri c' era l unico esempio di famiglia e casa che ho avuto.
Già, due occhi neri puliti e senza trucco, come quelli che mi sono trovato davanti stasera.
Occhi neri che ho evitato per tutta la vita per non trovarmi in questa strada fatta di nostalgia e di ricordi che fanno male e basta.
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HO SPOSATO HELLO KITTY revisione
RomanceMassimo è un uomo d'affari molto concentrato sul suo lavoro e per niente interessato ad avere una storia seria. Nella sua azienda si fa strada la possibilità di concludere un grande affare ma i suoi possibili soci sono molto legati all'etichetta e c...