La mia vita è monotona.
Dio mi ha creato per cacciare.
E difficilmente si riesce ad addomesticarmi
NicoomDalla porta della mia classe provenivano voci piuttosto alte.
Appena varcata la soglia notai un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu urlare come un matto.
Io con sguardo interrogativo guardai Will e Cecilia ma loro non risposero.
Quel ragazzo finiva in tante risse durante l'anno scolastico quindi penso che ci sia stata l'ennesima rissa in cui era coinvolto.
Ma quello che mi attirò l'attenzione era il nome appena pronunciato dal professore.
Ryke.
Il professore stava dicendo all'alunno della mia classe di andare dalla preside e raggiungere Ryke.
Quando lui andò io me ne approfittai per andare in bagno e seguire il ragazzo dalla preside di nascosto.
Quando dopo un quarto d'ora la porta di aprì il mio compagno di classe uscì e andò in corridoio.
Aveva il labbro inferiore spaccato e un livido sulla guancia.
Lo guardai senza farci caso ma dopo un minuto lui volse il suo sguardo su di me.
Non feci in tempo a decifrare l'espressione nel suo volto che il docente lo trascinò via.
La maniglia scattò di nuovo.
Io restai in silenzio mentre vidi Ryke uscire dalla porta.
"E tu cosa ci fai qui?" mi vide e non mi sfuggì lo stupore in quella frase.
La verità? Non lo so.
Non so cosa ci faccio qua e nemmeno il perché son venuta.
Arrossii sotto il suo ammirabile sguardo tingendo le mie guance di un rosso acceso.
"Grace...Grace...Grace...Grace..." mi disse avvicinandosi a me.
"Non volevi mica venire qui per vedere se stessi bene, giusto?" esamino il mio sguardo molto attentamente facendo schioccare la lingua nel palato.
"No" riuscì solo a rispondere.
Mi resi conto troppo tardi che era vero e che ero andata dal preside solamente per vedere se stesse bene, Ero preoccupata per lui.
Una voce anzi due voci arrivarono nelle mie orecchie.
"È tuo amico? Siete amici?" gridarono due ragazze.
In quel momento Ryke non parlò ma mi osservò avviso alto come se stesse sfidandomi. É la seconda rissa che fa in questa scuola.
"No noi non siamo amici" spinsi fuori queste parole tutto ad un fiato
Le due ragazze accennarono un sorriso e poi si voltarono per andare in classe salutandoci con foga.
Io ricambia il saluto e fissa il punto dove le ragazze erano appena sparite.
Gli occhi di Ryke si posarono di nuovo su di me con estrema lentezza.
"Sai pensavo che noi due fossimo così tanto diversi da non avere niente in comune ma invece mi sbagliavo."
La sua voce grave entrò nel mio udito lentamente.
"Ho notato che su una cosa siamo d'accordo" dichiarò lui.
"Io non sono tuo amico e non lo sarò mai".
Quel giorno mi decisi a sbrigare molte faccende quotidiane per dimenticare l'accaduto di oggi a scuola.
Ora sono sul mio letto ad accendere un abat-jour sul mio comodino che diffonde una luce gialla per illuminare il mio libro.
Mentre i miei occhi scivolarono lentamente sulle pagine del libro, catturando ogni singolo dettaglio della storia mi resi conto una cosa.
Sì lo so sono strana.
In realtà l'ho sempre saputo.
E sapevo che essere strana vuol dire non essere capita.
Mentre ragiono su questo fatto sento un rumore provenire al di fuori della mia casa.
Chiudo il mio libro e lo appoggio delicatamente sul comodino.
Mi sporgo dalla mia finestra e noto due figure che stanno chiudendo la mia cassetta della posta e quella di Ryke.
Ma che cosa ci hanno messo dentro?
Quando alzo gli occhi incontro dalla finestra dell'altra casa l'immagine di Ryke.
Anche lui l'ha visto.
Aspettiamo che se ne vadano e ci dirigiamo insieme a vedere cosa custodisce la nostra cassetta.
Ci avviciniamo lentamente alla cassetta della posta e ci guardiamo con fare curioso.
"Cosa pensi che ci sia qui dentro" domando io con un minimo di curiosità e di paura.
Ryke non risponde alla mia domanda e si avvicina a me lentamente.
Fa cenno di allontanarmi.
Vuole aprirla prima lui.
Io lo ubbidisco e mi allontano con cautela.
Nel frattempo resto in silenzio ad ascoltare l'aria muovermi i capelli fino a quando raik estrae dalla mia cassetta una busta.
La apri e legge il contenuto ad alta voce.
Il sole illuminava tutto il giardino. Era un pomeriggio di estate e tra le rose giaceva una bambina.
Con le braccia aperte e distesa sopra il prato guardava il cielo.
Vi ho dato un indizio, ora tocca a voi decifrarlo.
Giovedì 20:40 SALONE DELLE ROSE.
Se non vi presentate nel posto ora detto, tutte le persone che vi stanno intorno finiranno in guai, voi compresi.
XX Number 10478
Io e Ryke ci lanciamo uno sguardo d'intesa.
Abbiamo capito che diciamo ascoltare ciò che ci dice la lettera per scoprire chi si cela dietro.
Bisogna aspettare dopodomani.
Due giorni sono passati in fretta ed io adesso mi ritrovo davanti al mio vestito.
Inizio a cambiarmi per vedermi allo specchio e...
Wow
Sembro veramente una principessa.
Ora manca il trucco che so già che lo farò nei toni del turchese e gli accessori.
Ombretto, blush, gloss e finito!
Mi dirigo in camera per prendere i miei adorati tacchi neri e indossarli e poi mettermi dei gioielli abbinati.
Non mi sono mai vista così tanto appariscente.
Finisco di preparare anche la mia borsetta e sento un campanello squillare.
Di regola non aspettavo nessuno in casa.
Mi affaccio alla finestra e con mia sorpresa mi ritrovo nell'uscio della porta Ryke e Sarah.
Forse Ryke ha timore che possa succedere qualcosa a noi due stasera.
Cosa molto probabile.
Prima ancora di precipitarsi fuori dalla camera, Sarah corre verso di me e mi abbraccia con forza.
Confusa cerco lo sguardo di Ryke per sapere come mai mi sta abbracciando così forte.
"Oh amica mia. Non ho dormito tutta la notte per la preoccupazione. Ryke mi ha spiegato tutto"
Non si poteva stare zitto e farsi i cazzi suoi per una volta ogni tanto?
No!?
Noi non dobbiamo mettere in mezzo persone che non sono state nominate in questa situazione.
Siamo NOI che siamo stati chiamati e siamo NOI che ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità.
"Sarah penso che tu non ti debba intromettere nelle nostre faccende. Ci andremo in pericolo tutti sennò" spiego cercando di mantenere un tono gentile.
Noto nella faccia di Sarah una nota di delusione che gli attraversa anche gli occhi, quindi per sdrammatizzare la situazione avvio qualche gossip scolastico e ci dirigiamo verso la scuola.
Arrivati alla palestra della scuola si assiste al famoso Grand March.
La sfilata delle coppie per iniziare ad aprire le danze.
Si balla, si fanno le foto, si beve ecc...
Roba da matti.
Io mi rifugio sempre nel mio angolino dove nessuno mi può dare spinte o altro mentre gli altri si dirigono a fare la fila per al tavolino dei drink dando qualche spinta e litigando.
Sbuffo ed estraggo dalla mia borsetta un pacchetto di Winston.
Aspiro un po' di fumo fin quando non decido di fare ingelosire Ryke.
So che in questo momento dovremmo avere molta ansia per quello che può accadere alla festa, ma io voglio allentare la tensione.
Riconosco gli sguardi degli uomini e lui e tutta la cazzo di sera che mi guarda con desiderio e con gli occhi di chi ammazzerebbe qualsiasi persona mi si avvicinasse.
Prima che ricambi idea decido di alzarmi e di iniziare a muovermi avanzando dritta a me dove si trova un alunno della mia scuola.
"Io ballerò con te ma ti avverto, se mi tocchi sei un uomo morto" dico al prescelto puntandogli un dito contro.
Lui annuisce e iniziamo una danza molto lenta andando a tempo con la canzone.
Inizia a fissare Ryke in maniera provocante è nato lui avere una mascella serrata e le mani chiuse in due pugni.
Continuo a muovermi fino a che non mi volto di spalle inizia a oscillare con l'aiuto del bacino su e giù sotto gli occhi dell'alunno e di Ryke.
Non capisco il perché Ryke si stia avvicinando fino a quando non sento una mano sfiorarmi il mio fondoschiena e mi pietrifico.
Non capisco più più niente fin quando non vedo Ryke alzare per il colletto lo scolaro con cui stavo ballando prima.
" Lo sai che la tua mammina ha creato un brutto pezzo di merda? Ti avrei lasciato in pace se solo non avessi visto che contro la sua volontà l'hai provata a toccare.
Vedo che non ti hanno insegnato molto bene che il no di una donna vale quanto il no di un uomo se non di più, e ora va via e non farti più vedere."
Mi trovo con gli occhi spalancati e la bocca aperta e al mio fianco noto essere apparsa Sarah con la mia stessa espressione.
Ad un tratto sento la rabbia crescermi dentro e con tutta la forza che ho in corpo trascino Ryke nel bagno della scuola.
"Cosa ti é preso? Non puoi comportarti così."
"Non si toccano le donne senza il loro permesso"
"Ah sì? E chi te lo ha insegnato, mammina?"
"No. Io e basta"
Ad un tratto noto Ryke avere la mascella serrata e i pugni ben stretti. Sta contenendo la rabbia che vuole riversare su di me, lo noto.Strano che Ryke non si sia arrabbiato per la gelosia, insomma pensavo fosse geloso di me da quanto avevo varcato il cancello della scuola. In questo momento mi ritrovo a riflettere sul perchè io ho portato Ryke in questo bagno, ma soprattutto sul perchè mi sono arrabbiata con lui.
Forse non doveva esagerare così tanto, poteva essere meno rude. Sul fatto del tocco a me ha dato molto fastidio ma meno rispetto agli altri giorni, e io so il perchè. Ryke mi stava fissando mentre ballavo, una parte di me sapeva di essere protetta.
Mi risveglio dai miei pensieri quando noto che Ryke ha cambiato posizione e ora sono io quella al muro.
"Che c'è Firefly? Sei arrabbiata con me perchè ti ho protetto?"
Esamino per bene il suo corpo che noto essere a due centimetri dal mio. Scruto la sue possenti braccia che mettono in evidenza le sue vene ricoperte da uno strato di carnagione lampante. Alzo gli occhi e noto Ryke essere in difficoltà. Sta con il capo chino e sento il suo cuore pulsare con rapidità con il fiato ansimante.
Poggio una mano sul suo mento alzandogli la testa per poter vedere i suoi occhi e gli accarezzo con il pollice la guancia ritmicamente.
"E' tutto ok, Ryke. Sono qui"
Scuote ripetutamente la sua testa in segno di negazione. Sta entrando in panico.
"Vattene Grace prima che sia troppo tardi."Non capisco a cosa si riferisca però non oso chiederlo.
Non é la prima volta che si comporta così e sinceramente non riesco proprio a comprenderne il perché.
Quando dopo cinque minuti mi accorgo che Ryke è più calmo rispetto a prima decido di fare un gesto...
Quel gesto che un mese e mezzo fa non mi saltava nemmeno in mente di fare.
Lo stesso gesto che una persona come me non ha mai fatto oltre a Will.
Introduco le mie minute mani sotto le sue possenti braccia e avvolgo il suo busto con una stretta confortevole.
Chiudo gli occhi beandomi del profumo che emana Ryke e delle sue braccia che ricambiamo il mio abbraccio con forza.
Non so questa famiglia cosa abbia di così speciale da fare annullare nei propri confronti la mia afefobia.
Con loro mi sento a casa.
Rimaniamo abbracciati per un po' di tempo finché non sentiamo un rumore...
Ci voltiamo entrambi nella stessa direzione e, uscendo dai bagni, intravediamo un bigliettino con disegnato un orologio. Le 20 : 40.
"Dobbiamo andare nel posto indicato dal foglietto che hanno introdotto nelle nostre cassette della posta."PARTE AUTORE:
Spero che 2000 parole siano sufficienti per descrivere il mio impegno su questo capitolo.
Purtroppo sono molto impegnata per via della scuola e non riesco ad essere molto attiva.
Spero con tutto il cuore che questo capitolo vi sia piaciuto e se avete domande mi trovate su IG.Instagram: nicoom27
UN BACIO LUCCIOLE 💚✨
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RomanceLa storia di Grace Jones e dei tre fratelli Garcìa, Sarah, Ryke e Percy, si sviluppa in un contesto vivace e colorato come quello di Puerto Rico, dove le tradizioni culturali e i segreti personali si intrecciano. Grace è una ragazza curiosa e corag...