Mi manchi amore mio, mi manchi come il sole in una giornata in cui fa freddo, come manca il sale quando la pasta é insipida. Mi manchi come ad un bambino manca la sua mamma quando é all'asilo, e mi manchi come l'aria che da tempo scorre mel mio corpo vivo ma senza ormai un'anima.
Perché é così che mi hai abbandonato. Mi hai lasciato da solo nel mio corpo senza nient'altro. Vuoto.
Ma perché poi?
Delle volte mi fai proprio incazzare. Perché avrei dovuto capirti?
Visto che la maggior parte delle volte non ti capisci nemmeno tu? Come potevo saperlo? Perché prendi sempre decisioni avventate? Perché mi lasci con così tante domande che rimarranno per sempre senza una risposta?
Ho bisogno di queste risposte, perché non ce la faccio più. Mi stai rovinando lentamente. Sei un egoista perché pensi solo al male che ti ho fatto e non hai pensato a tutto il bene che c'è stato tra di noi e mi hai lasciato. Ti odio.
No, no invece no. Non é vero. Io non ti odio. Io ti amo. Ti amo e non riesco a smettere di pensarti, perché mi manchi costantemente.
Mi manca il tuo respiro, mi mancano i tuoi baci, mi manca fare l'amore con te, mi mancano le tue risate, le tue carezze e mi mancano i tuoi occhi. I tuoi bellissimi occhi che sapevano raccontare mille parole con un solo sguardo.
Ed eccomi qui, a darmi dello stupido, perché invece sarei dovuto essere l'unico ad averti capito. Anche quando eri tu il primo a non farlo. A non capirti.
É incredibile come possa odiarti ed amarti allo stesso tempo. Due sentimenti così forti in contrasto tra loro. Come se fossi ogni giorno sulle montagne russe. Era così che mi facevi sentire. Ho sempre odiato l'ordinarietà e tu riuscivi a rendere ogni mio giorno unico.
Ho passato l'ultimo mese a gettarti colpe addosso, probabilmente perché era più facile, visto che non eri qui per poter controbattere alle mie cazzate. Mi faceva stare meglio.
Ora però l'ho capito. Forse ci ho messo troppo, ma ho capito.
É tutta colpa mia. Solo mia.
Metto da parte tutto il mio orgoglio e lo ammetto. É colpa mia. É a causa mia se non siamo più qui nella mia camera a coccolarci l'uno nelle braccia dell'altro. É colpa mia se entrambi i nostri corpi sono ormai privi di un'anima.
É per un mio sbaglio se tu non risponderai mai a questa lettera. É per il mio errore se quel giorno hai deciso di litigare con me e mi hai lasciato.
Quel giorno. Quel maledetto giorno.
No, maledetto me, non quel giorno. Maledetto me perché ho pensato all'adrenalina anziché pensare a te, a noi due. Al futuro che avrei voluto creare con te e che non arriverà mai, perché mai potrai perdonarmi.
Maledetto me perché ho tradito la tua fiducia per una ragazza che non conoscevo nemmeno. E ti giuro, te lo giuro amore mio, era una ragazza per cui non ho mai provato alcun tipo di sentimento.
Nemmeno quando l'ho baciata... E... L'ho portata a letto...
E ti giuro, non era niente in confronto al baciare te, al fare l'amore con te. Perché con te era amore, quello invece era solo sesso.
Dettato da qualche stupido drink di troppo.
Delle volte forse é solo l'universo ad essere crudele, forse sbaglio a pensarlo, ma é stato l'universo a far si che tu lo venissi a sapere.
Io non avrei mai voluto dirtelo. E non ti avrei detto nulla. Non perché avrei voluto ripetere quel gesto in segreto, ma perché me ne vergognavo e me ne vergogno tutt'ora, ora che non siamo più niente.
E probabilmente sto sbagliando anche adesso, perché lo faccio di continuo. Sbagliare, intendo.
Sembra brutto dirlo ma ho sbagliato anche con te. Con te ho sbagliato perché forse, e dico forse, se non mi avessi mai incontrato il tuo corpo avrebbe ancora un'anima.
Avrei dovuto lasciarti come hai fatto tu con me ancor prima che ci conoscessimo, perché avresti evitato tanti momenti brutti e magari adesso saresti felice... E non mi sentirei più così tanto l'egoista che ti ho accusato di essere.
Mi dispiace, anche se so che non mi perdonerai mai, e penso che io farò lo stesso. E credimi, mi odio talmente tanto per questo, ma non riesco a farlo.
Non riesco a perdonarti.
Eppure so che la colpa é mia, é mia per non averti capito fin da subito, per non aver capito quanto tu stessi toccando il fondo lo stesso giorno in cui hai litigato con me.
Ma chi voglio prendere in giro?
In realtà l'avevo già intuito dal tuo sguardo perso, già vuoto. Ma sai però cosa mi ha bloccato dal fermarti? La mia vigliaccheria.
Perché sono un inutile codardo che era troppo spaventato per trattenerti lì con me a chiarire la situazione come farebbe qualsiasi persona degna di coraggio.
Un codardo che era spaventato di chiederti cosa ci fosse realmente sotto quegli occhi spenti, privi di vita già da tempo, perché aveva paura di sentirsi dire che l'artefice di quella tristezza fossi proprio io.
Ed é così che te ne sei andato. A causa mia. Perché é soltanto colpa mia.
Mattia, amore mio, é passato poco più di un mese da quando hai deciso di fermare per sempre anche il tuo corpo già vuoto, da quando hai deciso di far smettere di battere il tuo cuoricino. E non me lo perdonerò mai. Non te lo perdonerò mai...
E sono passate anche poco più di quattro ore da quando ho deciso anch'io di far cessare di far scorrere il sangue nelle mie vene, cessare di far circolare inutilmente aria in un corpo già privo di vita.
Non so cosa ci sia dopo la morte, come non lo sapevi nemmeno tu.
Forse ci troveremo insieme in un mare di lava e fuoco per colpa di un Dio troppo poco buono per capire le nostre povere anime addolorate, o magari ci ritroveremo in un'altra vita in un corpo totalmente diverso, legati solo dal destino che ha voluto ci rincontrassimo.
Perché ora che ci penso, ci credo nel destino.
Forse era così che doveva andare, forse la tua morte era necessaria per farmi capire tutto questo e i miei errori.
A farmi imparare da essi.
E forse, ora che ci penso, anche la mia decisione é stata necessaria. Perché ho appena capito un'altra cosa grazie a tutto ciò.
Mattia, io ti perdono.
E se un giorno ci rincontreremo davvero, spero riuscirai a farlo anche tu, perché é necessario, perché ti amo, ti amo talmente tanto da stare per morire per te come tu hai fatto per me.
Da sempre tuo,
Christian.
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