Mattia e Christian si erano appena riuniti dopo l'esperienza di amici 21 e adesso, si stavano preparando per un'uscita in discoteca.
Christian era in camera sua per scegliere i vestiti, Mattia invece era chiuso in bagno da ormai mezz'ora.
Quando Christian uscì dalla stanza, si rese conto che il biondo era ancora all'interno del bagno e iniziò a preoccuparsi nel caso si fosse sentito male.
Si avvicinò alla porta, ma quando stette per bussare, sentì dall'interno dei rumori.
Provò ad avvicinarsi ancora di più per cercare di capire cosa il biondo stesse facendo, ma poi, udì un singhiozzo.
Stava piangendo.
"Matti tutto apposto?" Christian bussò alla porta due volte in attesa di una risposta che tardava ad arrivare.
Poi finalmente "sisi tranquillo... Tutto ok..."
"Fratè guarda che ho sentito che piangevi... Che hai?" Continuò il moro attraverso la porta ancora chiusa.
"...Niente"
"...Dai scemo apri la porta" e successivamente batté altri due colpi su di essa.
Mattia però non rispose più, e non aprì la porta. Nonostante ciò, Christian rimase lì, con la testa appoggiata all'entrata, attendendo che il biondo lo facesse entrare per poterlo consolare.
Passò qualche minuto, e il moro sentì qualcosa cadere a terra e subito dopo un sospiro nervoso da parte del suo "frate".
Allora, con la testa ancora poggiata sulla porta, iniziò a picchiettarla con le dita di una mano, giusto per creare rumore e far sapere a Mattia che lui era ancora lì ad attendere che aprisse.
"Dai Matti apri sta portaaa, ma che hai?"
Detto questo, udì un click
La porta si aprì, e rivelò un ragazzo biondo con gli occhi blu contornati da lacrime che stonavano completamente con quel suo faccino dolce.
Mattia, dopo aver aperto, si voltò e si diresse verso il lavandino con davanti uno specchio e poggiò le mani su di esso mentre manteneva lo sguardo basso.
Christian entrò nel bagno e si avvicinò a lui, poggiandogli una mano sulla spalla e accarezzandogli la schiena.
"Ma che é successo fratè...?"
Dopo questa domanda, nel bagno calò per un attimo il silenzio, poi il biondo rispose, tenendo sempre la testa bassa.
"Non... Non riesco a mettermi la matita nera agli occhi..."
"E allora? Se non riesci te la metto io, anche se non ti prometto nulla di buono... Non c'è bisogno di piangere"
Mattia si fece scappare un sorrisetto che Christian colse subito e ricambiò.
"Non intendevo quello... Intendo che..." Ma si fermò prima di completare la frase.
Christian era sempre stato bravo a capire le emozioni del più piccolo, e anche in quel momento, capì che Mattia era in imbarazzo.
Lo capiva dal suo tono insicuro, dalle parole che non riusciva a dire, ma soprattutto, dal fatto che il biondo tenesse il capo basso, come se non volesse nemmeno guardarsi allo specchio.
"Dai Matti vieni, siediti e dimmi che hai"
Il moro allora prese mattia dai fianchi e lo fece sedere sul gabinetto chiuso. Lui invece si accovacciò davanti a lui guardandolo dal basso.
"Bhe? Mi dici?" Chiese poi con tono dolce fissandolo negli occhi rossi dal pianto.
"Non prendermi in giro però..."