t/n era una bellissima ragazza dai capelli mori, occhi verdi con un naso considerato perfetto da tutti e una bocca altrettanto perfetta.
ha un carattere scontroso ma si sa che quando vuole può essere gentile e dolce, anche se raramente.
nel corso de...
la sveglia suonava ripetutamente senza mai essere considerata, solo verso le 06.43 decisi di alzarmi e svegliare gli altri. mi lavai il viso con l'acqua fredda per svegliarmi meglio, scesi di sotto in fretta per preparare la colazione a tutti, semplice ma buona: pane e nutella con il cappuccino. stavo per risalire quando vidi mia madre. m(mamma):<<amore buongiorno, chi ci sta in casa oltre te?>> t/n:<<emily allyson e.. basta>> risposi incerta. mia madre non vuole che ci siano maschi a dormire, anche se zack è molto apprezzato da mia madre ha paura che possa farmi del male. m:<<c'è anche zack vero?>> disse calma. io annuì e per questa volta non mi fece nessuna predica perché eravamo in ritardo, salendo le scale sbattei contro mio fratello, strano, la prima volta che lo vedo in casa. j(jason): <<sta più attenta stronza>> era proprio come me. t/n: <<non rompere il cazzo e vatti a scopare una delle tue puttane>> risposi io con un sorrisetto falso e da stronza proprio. mi fulminò con gli occhi, lo potevo percepire anche da girata. zack era in bagno a lavarsi, invece emily e ally erano sotto a mangiare la colazione che le avevo preparato. ero davanti alla mia cabina armadio indecisa da cosa mettermi. ma optai per questo
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invece per emily e ally scelsi due outfit che poggiai sul letto ally:
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emily:
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ho cercato di prendere cose del loro stile. invece zack si era rubato qualcosa dall'armadio di mio fratello.
presi il telefono e vidi che erano le 07.47, cazzo, corsi per tutta la casa per cercare le sigarette che in realtà erano sul comodino, che cogliona.
scesimo tutti da casa e correndo riuscimmo a prendere il bus delle 07.50
arrivammo a scuola con solo 5 minuti di ritardo, avevamo un'ora buco quindi io zack, emily ed allyson uscimmo per fumare. x:<<possiamo fumare qui con voi?>> disse una voce che non riconobbi subito, mi girai e vidi i kaulitz con gli altri componenti del gruppo, che se non sbaglio si chiamano gustav e georg. annuimmo tutti con un sorriso, tranne io, la presenza di tom mi faceva un effetto strano. parlammo del più e del meno, fin quando tom mi disse indicando una coppia:<<potremmo essere noi due se solo ti svegliassi, non ti odio>> lo guardai strano, non feci in tempo a rispondergli che corsi in bagno, mi stavo sentendo male, avevo una sensazione strana nello stomaco, non era né da vomito né da ciclo o tantomeno da cacca. sentivo una sensazione stranissima che mi portò a vomitare, nonostante mi lavai io viso e ritornai dagli altri inventando una scusa per essere scappata. tornammo dentro la scuola, e vidi gregor, feci un sorriso malizioso e mi avvicinai. era al suo armadietto, glielo chiusi e gli feci appoggiare la schiena agli armadietti. <<perché non sei venuto ieri?>> gli dissi toccandogli il ciuffo. <<n-no, sono v-venuto..>> rispose tremando. <<ti sei nascosto da me?>> scoppiai in una risata che mi fece quasi piangere. lui non rispose e abbassò lo sguardo. poi lo rialzò e disse <<SEI UNA PUTTANA DI MERDA, TI ODIO DAL PRIMO GIORNO CHE TI HO VISTA>> si mise a piangere. io ero esterrefatta, non ci pensai due volte a buttarlo per terra, mettermi a cavalcioni su di lui, strizzargli le palle e prenderlo a pugni, non si doveva permettere a provocarmi in questo modo. <<TI PREGO BASTA, SCUSA SCUSA>> continuava a dire. i miei amici e l'altro gruppetto si misero a cerchio coprendo tutta la scena, in modo tale da non far riprendere la scena da nessuno. emily: <<dai t/n, può bastare>> disse. ma che cazzo?? si era indolcita? infragilita? che minchia è successo, sto senza parole. t/n:<< mi ha chiamato puttana, deve pagarmela.>> dissi decisa stoppandomi. tom alle mie parole mi prese da sotto le ascelle, mi portò in bagno, mi lavò le nocche ormai sanguinanti e piene del sangue di gregor e mi fece sciacquare il viso, non so il motivo di tale gesto, sembrava ansioso, preoccupato. prese un po' di carta e mi aiutò ad asciugare le mani. t: <<ti sei calmata? io faccio così quando succedono le risse>> mi disse con un sorrisino, non malizioso, ma dolce. io annuì e non so per quale motivo mi abbracciò e io ricambiai. mi sentivo così... protetta tra le sue braccia. a farci staccare furono bill e il flash del telefono di ally, ci stavano facendo una foto, ci allontanammo subito e rincorremmo bill e ally per fargli cancellare quella foto del cazzo. tom stava per prendere ally quando qualcuno apre la porta e gliela sbatte in faccia, lui tira un bestemmione e tutti ci mettiamo a ridere, io stavo a terra dalle troppe risate, succedeva solo a volte ma stavo morendo. dopo aver preso del ghiaccio entrammo nella classe di fisica e inizio a spiegare, non ce la feci più e mi misi a dormire. non mi svegliò nessuno ma mi ritrovai nel mio letto, sopra le coperte vestita. non mi chiesi chi fosse stato a portarmi qui perché già sapevo la risposta. a cena non mangiai, bevvi solo un bicchiere di the caldo, mi cambiai e misi il mio caldo felpone restando con il filo interdentale che chiamo mutande. lessi un libro in giardino, ascoltando la musica e fumando, si era fatto tardi e salì per dormire.
spazio autrice e stiamo già alla terza pagina, maro quanto scrivo in un giorno, sto a 900 e passa parole, un po' poco, ho fatto di meglio, continuerò a scrivere dato che stanotte non dormo, succederanno tante cose nella prossima pagina, bacioni💋