4- Lies

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"People fall in love in mysterious ways, maybe just the touch of a hand."-Ed Sheeran

«Scarlett aspetta!» disse stringendomi maggiormente il polso.

«Zayn ti prego lasciami stare.» dissi cercando di divincolarmi dalla sua presa.

Ma ogni mio sforzo era inutile e ogni secondo che passava lui aumentava la presa.

Le lacrime minacciavano di uscire da un momento all'altro per il dolore che stavo provando in quel momento.

Quella scena, di lui che mi stringeva violentemente il polso, in qualche modo mi ricordava mio padre e tutte le volte in cui mi aveva afferrato in quel modo per non farmi scappare via da lui.

A quei ricordi mi scappò un singhiozzo, che sfortunatamente non riuscii a reprimere.

A quel suono lui lasciò velocemente la presa e di scatto fece un passo indietro.

«I-io vado via!» dissi massaggiandomi il polso e dandogli le spalle.

«Da sola non vai da nessuna parte!» replicò bruscamente.

Mi indicò la sua auto e mi fece segno di salirci su.

Mi aprì la porta e mi fece salire, fece il giro dell'auto per poi posizionarsi al volante.

Il silenzio prese posto nell'auto, ma questa volta non era un silenzio imbarazzante bensì uno di nervosismo.

Di cose da dire ce n'erano ma preferimmo restare in silenzio.

Lui stringeva violentemente il volante, tanto da far diventare le sue nocche bianche.

Io invece continuavo a massaggiarmi il polso, che non cessava di farmi male.

Lui si girò e iniziò a scrutare ogni mio movimento. Il suo sguardo su di me era parecchio frustrante.

«Ti porto in ospedale.» disse accedendo il motore.

Io non obiettai.

In quel momento decisi di guardarlo e alzando lo sguardo notai che il suo zigomo era conciato peggio del mio e il suo labbro superiore era praticamente spaccato.

Sospirai frustrata, mi posizionai meglio sul sedile dell'auto e porsi il mio sguardo verso la strada.

Dopo una trentina di minuti la macchina si fermò e solo in quel momento mi accorsi che eravamo davanti all'entrata dell'ospedale.

Davanti ai miei occhi c'era un grande edificio grigio scuro sul quale c'era una scritta ben visibile: "St Luke's Hospital"

«Eccoci arrivati!» disse Zayn in tono più calmo rispetto a quando avevamo iniziato il viaggio.

Non risposi, aprii la portiera della macchina e scesi.

Appena misi piede sull'asfalto una serie di brividi ricoprirono tutto il mio corpo, cercai di scaldarmi nel mio giubbotto ma senza risultato.

Zayn se ne accorse e avvicinandosi a me disse «Sarà meglio entrare, altrimenti rischiamo di congelarci.»

Annuii leggermente e iniziai a salire lentamente la lunga scalinata che ci divideva dall'entrata principale dell'ospedale.

Quando varcai la porta un caldo tepore avvolse i miei sensi.

Osservai attentamente la sala in cui ci trovavamo, era tutta bianca e alcune sedie di colore rosso erano appoggiate alle pareti.

Alcune di queste erano occupate dalla poca gente che si trovava lì, ne notai una libera e subito mi sedetti.

La sedia era fredda, così come l'intera stanza e gli stessi pazienti.

Oblivion ➳ z.j.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora