6- When the night is coming down on you

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"La notte non è meno meravigliosa del giorno, non è meno divina; di notte risplendono luminose le stelle, e si hanno rivelazioni che il giorno ignora." -Nikolaj Berdjaev

Alla fine dopo un po' di esitazione avevo accettato l'invito di Zayn.
Avevo deciso di rimanere quella notte a casa sua spinta dalla voglia di staccare la spina, anche se per poche ore, dalla mia solita vita, dalle solite quattro mura della mia stanza, dalle solite e continue urla di mio padre.

Mio padre.

Il solo pensare al suo volto mi fece raggelare di botto il cuore.
Ero più che consapevole che fosse incazzato nero con me e che quando, il mattino seguente, sarei ritornata a casa mi aspettava l'impossibile.
Già lo immaginavo sull'uscio della porta ad aspettarmi con le braccia conserte e con un'espressione a dir poco glaciale sulla faccia.

Ma poco mi interessava se il dormire fuori casa implicava non vederlo anche per poche ore.

Zayn era stato molto gentile con me, mi aveva lasciato la sua stanza e lui invece avevo deciso di andare a dormire sul divano.

Anche se avevo provato a fargli cambiare idea non c'era stato nulla da fare, era stato irremovibile.      
Mi aveva detto che ero un'ospite e da tale avrei dormito nel suo letto matrimoniale.

Così alla fine mi arresi e andai nella sua stanza dove appoggiai la borsa e misi in carica il cellulare.

Ero molto imbarazzata dalla situazione che si era creata e in qualche modo volevo sdebitarmi nei suoi confronti, ma non sapevo proprio cosa avrei potuto fare.

Guardai per un istante il grande orologio in acciaio che si trovava nel salotto e vidi che erano le 2:05 di notte. Quindi l'idea che mi era balenata qualche secondo prima di cucinargli qualcosa, visto che al ristorante avevamo mangiato poco e niente, svanì immediatamente.

Me ne venne però subito un'altra: gli avrei preparato un'abbondante colazione la mattina seguente.

Ad interrompere i miei pensieri fu proprio lui, Zayn. Che a quanto pare stava indossando già il suo pigiama grigio scuro e aveva tra le mani alcuni indumenti di vario colore.

«Scarlett questi sono per te, so che ti andranno un po' grandi visto che sono i miei, ma sono le uniche cose che ho!» disse porgendomi una maglia a maniche lunghe bianche e un pantalone della tuta nero.

«Grazie mille Zayn, andranno benissimo non preoccuparti!» dissi afferrandoli e mostrandogli un sorriso.

«Sei la prima ragazza che entra in casa mia per questo non sono munito di indumenti femminili.» disse ridacchiando mentre usciva dalla sua camera in modo tale che potessi cambiarmi.

Chiusi la porta della stanza e iniziai a spogliarmi, mettendo subito dopo i vestiti che mi aveva prestato Zayn, che come notai mi stavano molto bene.

Mentre piegavo i miei indumenti pensai alla frase che poco prima aveva pronunciato Zayn.

Ero davvero la prima ragazza che aveva portato a casa? Poteva essere anche una frase che diceva a tutte quelle che vi entravano.

Non so perchè ma l'idea che io fossi la prima donna a mettere piede in casa sua in qualche, strano e inspiegabile modo, mi faceva piacere.

Decisi di non pensare più a tutte quelle sciocchezze e uscii fuori dalla camera del moro.

Lo trovai steso sul divano e con una birra tra le mani intento a messaggiare sul telefono.

Appena si accorse della mia presenza lo spense, appoggiando sia esso che la birra sul tavolino di vetro che aveva davanti a sé.

«Vedo che ti vanno molto bene i miei vestiti Scar...» disse in tono malizioso mentre mi squadrava dalla testa ai piedi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29, 2016 ⏰

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Oblivion ➳ z.j.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora