5- Sweetness

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"Portami lontano, ma così lontano che la luna ci accompagnerà."
- Alessandra Amoroso

«Scarlett non farmelo ripetere una seconda volta, che diavolo hai fatto al polso?» ridisse Zayn ma questa volta alzando di parecchio il tono.

In quell'istante i miei occhi si riempirono di lacrime e un sonoro singhiozzo lasciò la mia bocca.

Zayn non mosse un muscolo, non proferì parola. Aspettava solo che gli raccontassi tutto e forse per la prima volta mi sarei liberata di tutti quei pesi che da anni mi logoravano.

Passarono dei minuti prima che dalla mia bocca uscisse quella precisa parola, quel preciso nome. Quel nome che orami disprezzavo con tutta me stessa.

«M-Mio p-padre...» biascicai tenendo sempre lo sguardo sulle mie mani intrecciate tra di loro.

«Tuo padre?» disse non credendo alle mie parole.

«Zayn non mi va di parlarne...» sussurrai a testa bassa.

«Oh capisco... Dove vuoi che ti porti?» disse mettendosi meglio sul sedile e accendendo il motore.

A quella domanda risposi senza manco pensarci due volte :«Portami lontano, ma che sia lontano da casa mia!»

Zayn mi guardò per un attimo e poi partì.

Non sapevo dove stavamo andando di preciso ma non mi importava.

Per tutto il viaggio non chiesi nulla a Zayn, volevo solo che mi portasse lontano, proprio come gli avevo chiesto.

Dopo venti minuti di puro silenzio la macchina si fermò e automaticamente alzai lo sguardo, che per tutto il tempo era stato abbassato, per vedere dove mi trovassi.

«Scar scendi siamo arrivati!» disse Zayn con tono dolce.

Feci quello che mi era stato chiesto senza controbattere e appena misi piedi fuori dall'auto notai che davanti a me si innalzava un enorme palazzo grigio.

Mi guardai ancora in torno e notai che c'erano dei giardinetti ai lati e un immenso parcheggio alle sue spalle.

Non sapevo proprio dove mi trovassi ma per uno strano motivo non ero spaventata da ciò.

«Benvenuta a Storr Hill! Quello lì è il mio appartamento!» disse indicando una finestra rossa nella parte più alta del palazzo grigio che avevamo davanti.

"Storr Hill"? Avevo già sentito questo nome, mi era familiare ma proprio non riuscivo a ricordami dove lo avessi sentito.

Zayn si stava incamminando verso l'entrata dell'edificio ma prima che io potessi fare lo stesso il mio telefono squillò.

A quell'ora poteva chiamarmi solo lui, mio padre.

In preda al panico aprii subito la borsa e appena presi il telefono, proprio come avevo immaginato, il nome di mio padre appariva luminoso sullo schermo.

«Scarlett tutto bene?» disse Zayn avvicinandosi a me.

Il telefono squillava ancora e appena Zayn fu accanto a me lo spensi rimettendolo subito in borsa.

Oblivion ➳ z.j.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora