Amelia

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Mediterraneo, 3 luglio 1970. Ore 8 e 30

La fresca brezza mattutina accarezza il viso di Amelia. Sul ponte di volo non sono ancora cominciate le operazioni e può godere in pace il rumore delle onde del mare che lambiscono la nave e l'odore salmastro che arriva alle sue narici. Quando il vento cambia di poco direzione le sembra di sentire gli odori tipici delle isole mediterranee. Prova ad immaginare come si dovessero sentire i navigatori che hanno scoperto l'America, quando dopo giorni di navigazione in mare aperto cominciavano a vedere i primi segni di terraferma e sentire gli odori di piante ed animali. La tuta da pilota indossata con orgoglio e controllata in ogni minimo particolare la fanno sentire fiera di sé e la sua determinazione traspare da ogni mossa. È sicura che sua madre sarebbe fiera di lei e dei traguardi che ha raggiunto. Ancora ricorda la prima volta che provò l'emozione di salire a bordo di un aereo grazie a lei. Era un piccolo aereo da turismo, di quelli usati per trasportare turisti o derrate alimentari, me per lei era stata la più bella esperienza mai provata.

Con la mente analizza gli straordinari eventi di questi ultimi mesi che l'hanno portata dove si trova ora, sul ponte di volo della USS Independence.

Solo due mesi fa era in missione nei cieli della California. C'erano stati enormi incendi e molte zone erano rimaste isolate. Lei, Arnold e Steven avevano il compito di ristabilire le comunicazioni nelle zone colpite facendo da ponte radio fra la base e le postazioni d'emergenza dislocate sul campo.

Poi la chiamata da parte del colonnello Sanders, inaspettata ed emozionante. Le diceva che lei ed il suo equipaggio erano stati scelti per una missione top secret nel mare Mediterraneo e sarebbero dovuti partire dopo pochi giorni.

Ricordava di avere fatto domanda alcuni mesi prima per prendere parte a missioni di ricognizione, ma non si sarebbe aspettata una risposta così veloce.

Ed invece eccola qui, nel Mediterraneo, con i suoi colleghi, i suoi amici, i suoi fratelli in una missione importante.

Mentre la sua mente indugia in questi ricordi, accarezza con emozione e rispetto la spilla che porta sul petto. Regalo di sua madre e segno distintivo delle W.A.S.P. che orgogliosamente rappresenta.

"Amelia! Che ci fai qui fuori!" La voce roca e profonda di Steven quasi la spaventa. Era talmente immersa nei suoi pensieri che ha avuto un sussulto.

"Ciao Steven, stavo assaporando l'aria fresca del mattino." Risponde, mentre lui sta camminando verso di lei con passo veloce. La sua fisicità è imponente e riesce sempre a metterla sulla difensiva. Certo le sue origini Navajo lo hanno messo spesso nei guai, ma è riuscito ad uscirne sempre nel migliore dei modi grazie alla sua intelligenza.

"Ti stanno aspettando per il briefing. Sono quasi le 9, andiamo!".

"Già, il briefing." pensa Amelia.

Segue Steven con passo veloce fino alla sala dove sono già arrivati tutti i piloti e sono seduti ad aspettarla. Anche il colonnello Sanders la sta aspettando. Amelia non può fare a meno di notare una espressione di disappunto sul suo volto. Oltre ai sei piloti degli F4 ne nota altri due vestiti in maniera diversa, forse sono quelli incaricati di pilotare i nuovi aerei.

Si siede di fianco a Steven ed Arnold che le scambia un cenno di saluto. Loro tre sono l'equipaggio del E-2C markII che avrà il compito di sperimentare le nuove tecnologie di comunicazione. Per questa missione l'equipaggio è ridotto ed Amelia ha deciso di avere con lei le persone più valide e di cui si fida maggiormente.

"Bene, ora che ci siamo tutti," esordisce il colonnello Sanders," possiamo cominciare. Alle ore 10.00 zulu prenderà il via la missione 'Orecchie da mercante'. Lo scopo della missione è di verificare il funzionamento delle nuove avioniche montate sul velivolo E-2C markII pilotato dal tenente Smith. I caccia F4 voleranno a coppie ad una distanza di 20, 40 ed 80 miglia mentre gli F14 voleranno con una rotta trasversale che li porterà ad una distanza massima di 150 miglia dall'E-2C. Alle 14.00 zulu, una volta completati i compiti assegnati nella prima parte della missione, procederete con la seconda parte in cui verranno provate frequenze sperimentali. Terminata questa seconda parte, tornerete sulla nave. Vi aspetto qui alle 18.00 zulu per il debriefing. È tutto. Potete andare."

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