La cabina

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Nautilus, 3 luglio 1970, ore 22.00

L'interno è buio, ma sulla parete a destra della porta Amelia vede una piccola luce azzurra pulsante. Avvicina la mano e sente un interruttore, lo abbassa ed una luce soffusa comincia ad intensificarsi. La cabina è molto spaziosa. Dalla porta alla parete di fronte ci saranno almeno tre metri. Il pavimento e le pareti sono rivestite di legno e di fronte a lei c'è un grosso oblò rotondo di circa mezzo metro di diametro. Al di sotto una scrivania con una sedia.

Sorride constatando che l'oblò è ad una altezza tale che sedendosi si può guardare all'esterno. Alla sua sinistra a circa due metri c'è una parete con alcuni ganci per appendere i vestiti ed una porta, sempre in legno e con una maniglia. A destra la cabina è lunga circa cinque metri. Nella parete più lontana è appoggiato un letto matrimoniale con il telaio in legno, di un colore più scuro rispetto quello usato per rivestire la stanza. Sui due lati del letto ci sono due comodini ed a destra, lungo la parete, c'è un armadio lungo almeno due metri a quattro ante, costruito con lo stesso legno usato per il letto ed i comodini. Aprendo la parte sinistra, Amelia trova abiti piegati ordinatamente e divisi per tipologia. Ci sono vestiti civili e vestiti dalla foggia più simile ad una uniforme militare. Nei vari ripiani, tre per la precisione, sono riposti magliette, pantaloni e maglie. Nella parte destra ci sono diverse grucce con alcune camicie, due giacche ed un paio di borsoni di tela appoggiati a terra. Ad un primo sguardo sembrano della sua taglia e profumano di lavanda. Hanno l'aspetto di essere nuovi e di ottima fattura, forse italiani.

Guardando meglio la parete a sinistra del letto, nota che è di vetro e continua fino al soffitto per un paio di metri, consentendo a chi è steso di poter guardare il mare o le stelle. Ci sono anche delle tende, nel caso in cui si volesse un poco di privacy o non essere disturbati dalla luce del giorno. La porta a sinistra separa la cabina dal bagno. Come immaginava è largo circa tre metri e profondo altrettanto. Di fronte alla porta d'entrata c'è un mobile da bagno con due lavandini, diversi asciugamani color bianco panna e tutto quello che una persona può desiderare per la propria cura personale. Disposti ordinatamente ci sono tutti gli strumenti per farsi la barba ed una serie di lime per unghie, un pettine ed un paio di pinzette. A destra c'è una vasca d bagno con a fianco un box doccia di dimensioni generose. Nella parte destra ci sono i sanitari, un water ed un bidet, separati da una parete in vetro opaco. A fianco della doccia e della vasca alcuni asciugamani sono piegati e disposti ordinatamente in base alla loro dimensione su una piccola panca, ce ne saranno almeno 10.

Amelia non ricorda di avere visto un bagno così lussuoso neanche al Carlton in Times Square a New York.

Dopo una lunga doccia ristoratrice alle essenze di agrumi e lavanda, Amelia si concede qualche minuto alla scrivania, osservando il mare attraverso l'oblò. L'oscurità è pressoché totale ma, di tanto in tanto, la luce che esce dalla cabina illumina qualche pesce che sfreccia per un istante a fianco del Nautilus.

Dopo avere indossato il comodo pigiama che era stato messo sul letto, Amelia si stende sopra le coperte. Non sa se sia la stanchezza a darle questa sensazione, ma il materasso è veramente comodo. Dopo essere andata sotto le coperte passano solo pochi secondi prima che Morfeo la accolga nel suo caldo abbraccio.

I sogni che abitano la notte di Amelia la cullano dolcemente fra i ricordi della sua infanzia ed episodi più recenti. Le serate con Steven ed Arnold, che si augura stiano bene, e le scorribande a cavallo, nei prati e nelle spiagge vicino a Wilmington, dove è cresciuta. Mentre sta correndo sul suo cavallo in spiaggia, il suono delle onde del mare e del respiro del cavallo vengono raggiunti anche da una strana musica. Una musica che non dovrebbe sentirsi nel luogo dove si trova. Sono decisamente i Led Zeppelin.

Arnold le ha fatto ascoltare qualche canzone dal loro ultimo album. Ricorda con un poco di vergogna quei momenti perché, quando ha chiesto se fossero americani Arnold, sentendosi colpito nel vivo, si è dimostrato piccato dicendo che sono la miglior band inglese in circolazione. "Loro ed i Black Sabbath cambieranno il mondo della musica, vedrai!" Diceva con orgoglio.

"Da dove viene questa musica?" Sì domanda Amelia. Lentamente apre gli occhi e capisce che la musica viene dal Nautilus. Il mare fuori dalla finestra è ancora nero, ma del resto a qualche centinaio di metri di profondità la luce del sole non arriva mai. La voce angelica di Robert Plant la riporta alla realtà. Deve scoprire da dove arriva questa melodia.

Si prepara velocemente ed indossa dei vestiti civili presi dall'armadio. Le vanno perfettamente e sono anche molto comodi. Anche la biancheria è perfetta, una gradita sorpresa. Apre la porta e quasi travolge il Custode. Sta uscendo dalla cabina che si trova proprio di fronte alla sua.

"Oh, scusa Amelia. Spero che la musica non ti abbia svegliata. Mi piace molto il sound di questi anni. Ti va di fare colazione?"

Amelia è distratta da uno scorcio di cabina che riesce ad intravvedere oltre le spalle del Custode. Ci sono libri, mobili dalle forme bizzarre, alcuni vasi contenenti chissà cosa. Sente anche un aroma particolare, forse incenso. La porta si chiude.

"Allora che ne dici?", Chiede il Custode.

"Certo, ma siamo già a Venezia? Dove ci troviamo?" Chiede incuriosita Amelia.

"Beh, siamo quasi arrivati. Non c'è molto traffico lungo la strada che abbiamo fatto. Però dobbiamo essere cauti perché c'è parecchio traffico sopra le nostre teste e dobbiamo rimanere in incognito." Risponde il Custode. "Forse ci vorrà un poco di tempo. e poi ho un paio di commissioni da sbrigare qui, prima di andare al monastero."

Girandosi verso la sala comune fa qualche passo e girandosi verso Amelia aggiunge: "Vedo che ti sei messa i vestiti che ti ho preso. Direi che ti vanno bene." Amelia fa un cenno di assenso con il capo. "Bene, allora andiamo a fare colazione. Accomodati."

Il Custode apre la porta ed entra nella stanza.

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