Addio Amelia

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Monastero, 5 luglio 1970, ore 01.00

Amelia si sveglia nella sua camera e con meraviglia si accorge che sono passati solo pochi minuti da quando si è addormentata. Si veste in fretta e raggiunge l'aereo che è stato riportato nel punto in cui sono atterrati. Il Custode la sta aspettando e le dice:" Dobbiamo metterlo a dormire, fino a quando non sarà il momento di farlo tornare a volare."

Davanti all'aereo è stato attaccato un piccolo trattore. Lentamente lo sta portando verso la sponda del lago, circa 200 metri a nord-est. Amelia ed il Custode lo seguono a piedi. Arrivati sulle sponde del lago, dove un pontile tiene ormeggiate alcune barche, il trattore si ferma. Viene staccato dall'aereo e fa ritorno verso il monastero.

Ad attenderli c'è un frate che porge al Custode uno strano oggetto. Sembra una tavoletta di colore nero, del tutto simile a quelle che ha visto nei musei, usate dai romani per scrivere. Questa è però di colore nero e sembra essere fatta di un materiale lucido. Le sembra molto simile a quella che ha visto a bordo del Nautilus, solo un poco più grande.

"Bene Amelia," dice il Custode, "mettiamo a dormire l'aereo."

"Si chiama Fifi, lo abbiamo chiamato così in onore delle W.A.S.P. Abbiamo anche fatto dipingere il loro simbolo sul radar. È un peccato che nessuno se ne sia accorto." Dice Amelia.

Il Custode sembra stupito, come se non si aspettasse quanto detto da Amelia. Dalla sua borsa estrae un piccolo oggetto che sembra una scatola grigia, poco più grande di una scatola di fiammiferi. Dopo averla toccata su un lato si accende una piccola luce verde. Il Custode lancia in aria la piccola scatola che si apre e spuntano quattro piccole eliche, le quali cominciano a ruotare immediatamente. Ora la scatola è sospesa in aria a circa un metro da terra.

"Che cosa è?" Domanda Amelia stupita.

"Si tratta di un piccolo elicottero automatico. Molto utile in certi casi. Mi ha incuriosito quello che hai detto e voglio controllare." Risponde il Custode.

Toccando lo schermo della tavoletta che ha in mano e muovendo le dita su di essa il piccolo elicottero si muove fino a portarsi sopra l'aereo a circa dieci metri di altezza. Sullo schermo compare una immagine. È una vista dall'alto dell'aereo. Amelia rimane stupita e muove un braccio per capire se siano davvero loro due, quelli che vede sullo schermo. Con suo grande stupore vede che sono proprio loro. Vede chiaramente il radar su cui Steven ed Arnold hanno dipinto la mascotte delle W.A.S.P.: Fifinella.

"Questo non me lo aspettavo." Dice il Custode con aria stupita. "Siete stati molto originali. Mi complimento. Mettiamo Fifi a dormire allora."

Toccando la superficie della tavoletta il piccolo elicottero torna a terra e si richiude. Ora Amelia vede che sullo schermo sono comparsi tanti piccoli disegni dalle forme bizzarre. Alcuni sembrano frecce, altri scale graduate, altri numeri e lettere. In risposta al tocco di uno di questi simboli, qualche cosa si muove nel lago ed una piattaforma lentamente emerge in superficie a circa una cinquantina di metri da loro. Le acque si increspano appena e mentre si avvicina, Amelia nota che ha le dimensioni di quella su cui è atterrata, quella del Nautilus. Ma questa sembra che non abbia niente al di sotto. Non appena arriva vicino alla sponda, il Custode fa scorrere il dito su quella che sembra una scala graduata e l'aereo sembra alzarsi da terra di qualche centimetro. Poi lentamente si dirige verso di essa. Amelia rimane stupefatta da quello che vede. Sembra che l'aereo stia fluttuando senza peso nell'aria. Non lo aveva visto ancora dall'esterno e le sembrava ancora più stupefacente. Dopo alcuni secondi, Fifi è nel centro della piattaforma. Il Custode agisce nuovamente sulla scala graduata e l'aereo si appoggia delicatamente su di essa. Alla pressione di un simbolo simile ad una chiave si sente un rumore quasi metallico e l'aereo sembra essere diventato un corpo unico con la piattaforma. "Bene Amelia, saluta Fifi, la rivedrai fra qualche tempo, quando sarà giunto il suo momento." Dice il Custode.

"Ma come è possibile tutto questo? Cosa è quello strano oggetto che hai in mano e come è possibile che l'aereo... la piattaforma... l'elicottero." Amelia rimane senza parole.

"Questa tavoletta che vedi è molto simile a quella che ho usato sul Nautilus, serve per gestire e comandare diverse apparecchiature. In particolare, l'ho usata per richiamare la piattaforma dal fondo del lago e farla arrivare fino alla riva. Poi l'ho usata per attivare la radio secondaria di Fifi e farla alzare da terra il minimo indispensabile e poi ho attivato la primaria per farla andare verso l'hotspot creato dalla piattaforma. Ovviamente non abbiamo bisogno di grandi potenze e di grandi velocità."

Ad Amelia sembra avere un senso. Del resto, è quello che è successo quando è atterrata sul Nautilus e quando è arrivata qui.

"L'elicottero," continua il Custode" è un piccolo oggetto che abbiamo sviluppato per alcuni piccoli compiti di sorveglianza e monitoraggio. Fra alcuni anni saranno molto comuni. Adesso generiamo la cupola protettiva e riportiamo la piattaforma sul fondo del lago insieme alle altre."

Il Custode preme una immagine a simbolo di semicirconferenza e dalla base della piattaforma si alza una specie di cupola trasparente che avvolge l'aereo. Poi lentamente si muove verso il centro del lago dove si immerge fino a scomparire alla vista, senza emettere bolle e senza increspare l'acqua. "Ora Fifi è andata a dormire. Vieni, domani sarà una giornata impegnativa e dovremo pianificare la tua nuova vita insieme a Noi."

Lentamente Amelia ed il Custode si dirigono verso il monastero.

"Hai detto che non posso incontrare i miei vecchi amici direttamente, però posso comunicare con loro? Posso fargli avere degli oggetti?" Chiede Amelia.

"Sì, puoi comunicare con loro e puoi mandare loro oggetti. Ribadisco però che non possiamo svelare la nostra presenza. Pertanto, devi agire in maniera molto discreta e devi stare molto attenta altrimenti saremo costretti a tagliare ogni tipo di rapporto e cancellare il tuo ricordo definitivamente." Risponde il Custode con aria molto seria.

"Ho capito." Dice Amelia. In cuor suo spera di riuscire a rivederli, in un modo o in un altro. Dovrà escogitare una maniera per contattare Steven ed Arnold e sicuramente i loro prossimi appuntamenti saranno molto diversi ma altrettanto interessanti.

Amelia lancia una occhiata verso il lago ma non scorge niente sulle acque appena increspate dal vento ed illuminate dalla luce della luna. La fiamma sulla cima del monastero emana una calda luce rossa che la conforta e le dà pace.

Oggi è stata una giornata intensa, l'ultima di Amelia come pilota.

Domani sarà il primo giorno della nuova Amelia, la Viandante.

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