zayn malik prostitute 2

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Pov's Zoe

Mi sveglio piangendo e mi guardo intorno, sono nel mio letto e affianco a me c'é Zayn che dorme abbracciato a me "amore tutt'apposto?" dice Zayn stropicciandosi gli occhi annuisco iperconsapevole che lui non mi possa vedere. Le coperte si muovono e una manina mi scuote leggermente "mama" mi giro verso la voce che mi ha chiamato "amore ciao" lo afferro da sotto le ascelle e me lo tiro in grembo allungo la mano verso il mio comodino e accendo la piccola lampada che si trova li sopra.

La stanza viene illuminata da quella piccola luce, mi giro verso il mio bambino che mi guarda sorridendo, lo osservo bene e vedo che li manca un calzino ne approfitto per fargli un po' di solletico inizia a ridere e non posso far altro che sorridere, la sua risata è un suono così puro e innocente.

Un braccio mi si posiziona dietro le spalle, guardo Zayn e vedo che ha gli occhi lucidi, mi da un leggero bacio sulla guancia ovviamente non prima di averlo dato a Micheal, si appoggia alla mia spalla e guardiamo il nostro bambino che ride, innamorati sempre di più. Micheal si appoggia sul mio petto e lentamente tutti e tre ci addormentiamo.

Una voce mi richiama dolcemente dal mio mondo dei sogni, lentamente apro gli occhi e metto a fuoco la figura che mi ritrovo davanti il mio futuro marito "buongiorno amore, ci alziamo?" annuisco e mi stiracchio, mi alzo dal letto e mi butto tra le braccia di Zayn. Li do un bacio e prendo a Micheal e esco dalla camera scendendo le scale con Zayn dietro di me che mi segue.

Appoggio Micheal dentro il box mentre io li preparo la colazione "amore mi puoi fare un caffè?" chiedo a Zayn "certo" lui si alza dal divano e viene in cucina dove ci sono io intenta a preparare il biberon di Micheal. Il rumore del microonde mi distrae dai miei pensieri, lo apro e prendo il biberon appoggiandolo sopra il seggiolone. Zayn torna con Micheal in braccio e tutti e tre facciamo colazione.

È l'ora di pranzo è ho appena finito di lavare i piatti quando delle mani forti mi afferrano i fianchi "a cosa pensi?" appoggia il suo mento sulla mia spalla destra, "tra una settimana ci sarà il nostro matrimonio, sta notte ho fatto un brutto sogno riguardo a questo, niente di particolare" dico andando verso il divano, ma la mano di zayn afferra il mio polso "che cosa hai sognato? e da sta mattina che sei strana" mi afferra il viso dolcemente lasciandomi delle carezze "tu mi ami giusto?" alzo lo sguardo verso di lui "certo che ti amo" dice "non mi lasceresti all'altare per scappare con Jennifer vero?" lui mi guarda confuso e ride leggermente ma smette subito notando che non sto ridendo "è questo quello che hai sognato?" annuisco "non hai risposto alla mia domanda" mi guarda "no certo che no" mi abbraccia accarezzandomi la schiena. Annuisco in risposta e chiudo gli occhi beandomi delle accarezze che mi sta porgendo il mio futuro marito.

-due giorni dopo-

In casa c'è un casino, gente che corre, cose che vengono tirate, il mio abito da sposa che viaggia avanti indietro indecisi su dove metterlo. Io intanto mi limito ad osservare sorseggiando una camomilla "Zoe sta sera passiamo una serata tra ragazze, andiamo alle 16 a fare shopping poi alle 20 andiamo a mangiare e andiamo a ballare e poi all'1 torniamo a casa" dice Marta afferrandomi le mani "io non vorrei interrompere il tuo entusiasmo ma io ho un bambino a cui badare" faccio un sorrido rassegnato ma anche di soglievo.

Dalla porta d'ingresso spunta Trisha "Zoe amore ciao" viene ad abbracciarmi "ciao, come sta?" dico staccandomi dall'abbraccio "non darmi del lei, mi fai sentire vecchia" rido leggermente "dov'è il mio nipotino?" chiede guardandosi intorno "e con il suo papà" dico indicando Zayn intento a parlare con Harry, Louis, Niall, Liam e Oliver. Trisha si gira e corre a prendere Micheal, io mi soffermo a guardare il mio futuro marito ha indosso una maglietta bianca un po' larga, invece come pantaloni dei jeans neri con degli strappi, una mano sventola davanti alla mia faccia "lo so che tuo marito è bello ma noi dobbiamo prepararci, forza su su" mi afferra per il polso e mi trascina su per le scale sotto lo sguardo divertito di tutti i presenti, dio che imbarazzo.

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