CLOSER

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"Sto raccogliendo tutto nel rapporto che mi hai consegnato."

"Vorrei ben vedere."

Levi risponde con ironia ad Erwin. Sa che sta sorridendo anche se non può vederlo in viso. Sono ormai otto settimane che vive da completo infiltrato. La cosa che odia di più di quella fase è abbandonare del tutto l'identità di detective. Gli mancano il suo ufficio, le sue carte. Gli manca persino l'odore nauseabondo delle sigarette di Hanji che si ostina a fumare all'interno quando va a trovare Erwin. Ora invece può parlargli solo per l'aggiornamento mensile che avviene nel solito bar fuori città, all'imbocco dell'autostrada. Lui su una sedia e il superiore su quella dietro, così che sembra che non stiano neanche interagendo. Ma da dietro al giornale che finge di leggere, Erwin riesce comunque a rispondergli.

"Lo sai che sono scrupoloso con i tuoi rapporti. Piuttosto, hai fatto altri incontri degni di nota?"

"No, non secondo il mio sesto senso. Vado agli appuntamenti dalle due alle tre volte a settimana per farmi vedere devoto. C'è chiaramente una prevalenza di uomini, anche se ho visto qualche donna."

"Davvero?"

"Sì. Sono per lo più compagne. Ci sono coppie che frequentano il circolo e condividono una persona. Ma nessun personaggio da segnalare. Sto più che altro cercando di costruire una rete relazionale per poter carpire informazioni."

"Ottima strategia come al solito, ma in che modo si intrecciano rapporti lì dentro?"

"Negli incontri puoi fare amicizia, per così dire. Ho imitato quel X di cui ti ho parlato. Mi offro di fare scambi con altri e viceversa. Quando un cliente si trova bene con un altro cliente gli dà appuntamento a un incontro tramite un biglietto che fa recapitare alla sua porta"

"Perchè non darsi appuntamento faccia a faccia?"

"Lì tutto deve passare per R. Credo sia un modo per lui di riferire ai piani alti chi sono i clienti più intraprendenti. Quindi se in serata conosci un adepto e vuoi rivederlo, dici a R la sua lettera e data e ora. R poi recapita il messaggio all'interessato. Ho fatto in modo di ricevere diversi appuntamenti per far vedere a R quanto sono apprezzato. Speriamo che porti a qualcosa il più in fretta possibile."

"Lo spero anche io e non solo per il bene dell'indagine."

Levi sapeva e temeva che sarebbe arrivato questo momento. Erwin si concede solo una breve pausa prima di sferrare il colpo.

"Come stai, Levi? Come state tu ed... Eren?"

Levi espira. Cerca di restare in piedi dentro di sè, ma è cosi difficile.

"Non lo so. Sai che sono bravo in quello che faccio. Quando sono lì azzero il cervello e divento quasi meccanico. Mi dico che è a fin di bene e so che lo è. Ma dopo... Devo farci i conti."

"Lo so. O meglio no, non lo so. Posso solo immaginarlo e dirti che ci sono, Levi. Per te e anche per Eren quando sarà finita questa storia. E per tutti quei ragazzi. Ho una vita agiata, l'ho sempre avuta, ma comprendo chi non ha la mia fortuna. Sto già organizzando un percorso di supporto psicologico e riabilitazione sociale per tutti. Darò fondo a ogni mia risorsa per ripagarli per quanto successo."

Levi assorbe la determinazione dell'amico. È stata quella a convincerlo a seguirlo anni fa. Erwin è stato uno dei pochi a guardarlo, a guardare tutti i ragazzi di Shiganshina, come
esseri umani. E ancora oggi la sua empatia gli scalda il cuore.

"Ah che tu sia dannato Erwin Smith."

Erwin restituisce un risolino sommesso.

"Dannato o no, ora io vado. Tu prima di uscire devi andare al bagno."

DARK ROOM (ERERI) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora