TRUST

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"È andata esattamente come ha detto Berthold. Mi ha accolto un uomo con una tunica e una maschera nere. Mi ha portato al primo piano. C'è un corridoio con una ventina di stanze, dieci per lato. Mi ha portato da un ragazzo libero. Li trattano come animali, Erwin. L'appellativo pet non è solo simbolico. Quel ragazzo sarà maggiorenne per disgrazia. Era legato al muro con un collare..."

Levi riferisce tutto al suo superiore e amico di una vita. Ormai stringe così forte i braccioli della sedia che ringrazia sia fatta d'acciaio, altrimenti sarebbe già da buttare. L'espressione vitrea e l'innata compostezza tendono sempre a farsi da parte quando racconta le ingiustizie a cui assiste nel suo lavoro. Erwin al contrario è sempre così pacato nell'accogliere i suoi racconti infuocati.

"Tutto come raccontato dal testimone allora. Anche se Berthold non ha mai menzionato un collare o trattamenti simili, sbaglio forse?"

La voce profonda di Erwin resta ferma come i suoi occhi celesti. Mani appoggiate tranquille sulla scrivania e capelli biondi perfettamente immacolati dal gel mentre Levi assottiglia lo sguardo e digrigna i denti nell'approfondire quello che ha visto tre sere prima.

"Il tizio che mi ha fatto da guida dice che hanno preso quella misura preventiva perchè il ragazzo ha aggredito qualche cliente in passato. Comunque, collare o non collare, è deperito e vorrei vedere. Vivono in uno stanzino con solo un letto e un bagno che non ho ancora avuto modo di ispezionare, ma dubito ci siano finestre. Quella villa è un bunker. Una volta entrato puoi dimenticarti la luce del sole e abbandonare ogni speranza di uscire. Il tizio tiene tutte le stanze chiuse a chiave."

Levi inspira dal naso. Magari bastasse quel filo d'aria a calmare la tempesta che gli annoda lo stomaco. A volte il suo istinto omicida lo porta a pensare di essere più adatto a fare il serial killer che il detective.

"Levi, comprendo come ti senti. Anche io non sono mai stato contento nell'ascoltare i racconti di Berthold. Ma finalmente grazie alle sue gentili confessioni abbiamo trovato uno dei ritrovi di questa setta e tu sei riuscito a farti dare il benestare per frequentarli. Tieni duro e pensa che tra qualche mese sarà finita. Un po' di indagini, registrazioni, riprese e la cosa importante. Come ci siamo detti non devi mollare finchè non arrivi al grande capo. Se inchiodi la sua identità, li butteremo tutti in galera."

Giusto... Erwin ha il magico potere di concentrare la carica di Levi nella giusta direzione. Adesso il corvino ripassa mentalmente il piano. Estorcere informazioni dal ragazzo che gli hanno affibiato per capire come si incontra il capo supremo della setta.

"Certo, Erwin. Ricordo bene il fulcro dell'operazione."

"Lo so, sei l'uomo giusto per queste missioni Levi. Allora, hai avuto modo di studiare un po' quel ragazzo? Se non erro, il primo incontro ti concede un quarto d'ora in solitaria"

"Sì, siamo rimasti soli per quindici minuti, ma il ragazzo non ha spiccicato parola. Era troppo impaurito e comunque l'uomo incappucciato si è fermato dietro alla porta. Devo attendere il prossimo incontro per iniziare a capirci qualcosa."

Levi tiene lo sguardo fisso in quello di Erwin. Il cuore a mille nel ricordare quello che sta volutamente omettendo. In tre giorni ha provato a concentrarsi sul caso senza pensare a dettagli irrilevanti, ma la sensazione di vergogna giace ancora lì tra le gambe e la paura che sia evidente anche nei suoi occhi glaciali gli impedisce di dormire sonni tranquilli.

"Allora vai subito lunedì. Dobbiamo avere ritmi serrati, Levi. Non siamo mai stati così vicini a prenderli dopo tanti anni. Cambiano talmente di frequente le loro postazioni che è quasi impossibile capire dove si svolgano gli incontri. Risalire a Berthold tramite il suo dna ritrovato sul cadavere a Shiganshina è stato un macabro colpo di fortuna. Facciamo in modo che la morte di quel povero ragazzo non sia stata più vana del dovuto."

DARK ROOM (ERERI) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora