Vol-di-Morte

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Hagrid era entusiasta di stare con Harriet e anche lei, superato il primo impatto, cominciava a fidarsi di lui. I suoi sguardi aggressivi si erano sostituiti a sorrisi e a risate, a domande interessate e a rapporti sempre più amichevoli. Rubeus era la tipica persona che dimostra al mondo che le apparenze ingannano, e lei si era promessa di non dimenticarlo mai.
Le fece un regalo quel giorno: per i suoi undici anni, una delle date più importanti per i maghi, le regalò un gufo. Lei scelse un gufo reale Europeo, dai grandi occhi scarlatti.
Il commento di Hagrid fu:
- sei sicura? È addirittura più grosso di te!

Karry si guardò in modo fugace, era esile. Sottopeso forse.
- Non è che sia facile essere più grossi di me! - lui la guardò e sorrise.
- Di certo un'impresa più facile che essere più grandi di me!

Dopo una fugace occhiata d'intesa scoppiarono a ridere. Ma dopo aver preso i libri, la divisa per la scuola, il calderone e la bilancia, Harriet si trovò nel momento più opportuno per porgere all'amico la domanda.
E tutta la serenità vissuta fino a quel momento sembrò abbandonarla per un po'.

- Hagrid - il gigante si girò verso lei, senza smettere di bere il suo wisky incendiario - ha ucciso i miei genitori. La persona che mi ha fatto questa.

La ragazza si toccò la cicatrice. Il gigante di rabbuiò. Sospirò e disse:
- non tutti i maghi e le streghe sono buoni. Ricordalo sempre. Anni fa ce ne era una che è diventata cattivissima...

Harriet ascoltò. Ascoltò come se intorno tutto si fosse spento e l'unica cosa a emettere ancora suoni fosse la bocca dell'uomo. Ascoltò di una Strega di nome Vol-di-morte che entrava in casa sua, uccideva Jamy Evans e Louis Potter e poi tentava su di lei. Una bambina di un anno che aveva avuto la meglio contro la strega più potente e malvagia del secolo cavandosela con una sola cicatrice. Era un po' attonita, ma si fidava di Hagrid. Sapeva che non le avrebbe raccontato una bugia su un argomento tanto delicato. Lei annuì e basta. Cercando di assimilare tutto.

Il gigante sentì la sua confusione nell'aria.
- Sai..... tu somigli tanto a tua madre.... tranne gli occhi. Tu hai gli occhi di tuo padre. Erano i migliori maghi del loro anno, sono sicuro che li avresti resi fieri.
A proposito, questo è il biglietto per l'espresso per Hogwarts!

Il gigante sorrise, e Harriet non poté che contrabbiare tutta quella naturale dolcezza.

Era il 1 Settembre, era passato un po' dal suo ultimo incontro con Hagrid durante il suo compleanno, il 31 Luglio. I Dursley l'avevano lasciata da sola alla stazione, deridendola perché alla ricerca di un binario inesistente.

- mi scusi. Sa dirmi dov'è il binario 9 e 3/4?
- Mi prende in giro ragazzina?!

Lo guardò in cagnesco, e tra sé pensò "babbano...", quando sentì qualcuno che le aveva appena letto nella mente.

- Aah pieno zeppo di babbani qui. Frennie! Georgie! Andate! Peggy tocca a te!

Tutti i ragazzi chiamati scomparvero all'interno del muro al centro del binario 9 e 10.
Harriet si avvicinò.
-... mi... mi scusi...- disse lei. Ancora a bocca aperta per gli studenti appena risucchiati da un muro. Un signore dai corti capelli rossi, come tutti i suoi figli la guardò :
- cosa... oh! Anche tu a hogwarts per la prima volta eh! Non ti preoccupare cara! È così anche per Ronnie! Non devi fare altro che correre verso il muro.

- voglio andare anch'io papà ... - disse un bambino che sembrava un anno più piccolo di lei.
- ormai manca solo un anno, Jim...

La ragazza dai capelli perennemente scombinati si chiese dove quel bambino trovasse tutta la voglia di andarsi a schiantare contro un muro.

rettoP yrraHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora