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Sua moglie cerca di calmarlo, ma lui continua nonostante tutto, riferendosi direttamente a me «Perché sei venuto qui? Chi ti ha lasciato entrare?» il suo tono duro e severo, con la voce urlata a pieni polmoni, non mi fanno reagire in alcun modo

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Sua moglie cerca di calmarlo, ma lui continua nonostante tutto, riferendosi direttamente a me «Perché sei venuto qui? Chi ti ha lasciato entrare?» il suo tono duro e severo, con la voce urlata a pieni polmoni, non mi fanno reagire in alcun modo.

«Sono stato io a portarlo qui.» risponde subito dopo Jisung senza nessuna paura, quasi avendo la voglia di fronteggiare il padre nella sua decisione.

«Come hai potuto portare una persona del genere in casa mia?!» l'uomo continua ad urlargli contro, ma lui non sembra cedere in alcun modo, rimane fisso con lo sguardo su di lui.

Li vedo fronteggiarsi a vicenda, uno di fronte all'altro e la mia paura che Jisung possa venir colpito un'altra volta, è abbastanza notevole. «L'ho portato qui perché lo amo. Noi due stiamo insieme ed è ora che tu lo accetti, perché non puoi cambiare ciò che sono, né tu, né nessun altro.» ribadisce il concetto, riuscendo a reggere lo sguardo intimidatorio del padre.

«Se non vuoi vedere 'persone' come il mio fidanzato, allora non vedrai nemmeno più me.» imitando le virgole con le dita, mentre il termine 'fidanzato' mi regala una sensazione di formicolio nell'addome, provocandomi gioia.

«Io ti...» cerca di caricare un altro schiaffo, ma la moglie lo ferma giusto in tempo, impedendogli di portare a fine l'azione. «Basta!» sento subito dopo il tono sparato nella stanza dalla signora, poi aggiunge «Perché ti fatica accettare la cosa?» ma anche l'uomo alza i toni «Perché non è naturale!».

«Stai parlando di nostro figlio!» lo corregge la moglie, ribadendo un ennesimo concetto «Non uccide nessuno, è felice così com'è, perché privargli di questa sensazione?» non si aspetta una risposta, dal suo sguardo noto che si aspetta di farlo ragionare.

«Solo per evitare che la gente nel paese parli? Che parlassero. Per avere dei nipotini? Li adotteranno in un altro paese. Solo per il matrimonio? Si sposeranno in un'altra nazione, certo non sarà valido in Corea, ma io voglio vedere il mio bambino con il sorriso per l'eternità.» finisce il suo discorso tenendo stretta a sé Jisung, poi aggiunge le ultime parole «E se questo significa dover rinunciare a tutto il resto, allora accetto».

L'uomo rimane un attimo senza parole, ma sembra essersi calmato almeno un po'. «Ti ricordi che nemmeno mio padre avrebbe voluto che io ti sposassi?» comincia a fargli ricordare pian piano, ma il marito la interrompe, giustificando il tutto «È una cosa diversa. Non c'entra nulla».

«Allora perché ti comporti proprio come lui? Lui non voleva che ti sposassi perché eri coreano, mentre voleva che io sposassi un ragazzo giapponese.» prende una piccola pausa, facendo sedere il marito e poi concludendo ancora una volta «Tutto perché ci fa paura quello che è diverso, perché ignoto».

La vedo accarezzare il volto di suo marito «Mi sono combattuta per avere ciò che volevo e quando ti ho sposato sono diventata la donna più felice dell'intero mondo.» mostrano un sorriso nel ricordo dei vecchi momenti.

Too Different || MinSungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora