Capitolo 5

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Mi giro sconvolta, dovrò avere la faccia da scema visto che la persona che mi ritrovo davanti ride di me.

È bellissimo nel suo completo grigio chiaro, che mette in risalto i suoi occhi color ghiaccio.
I capelli lunghi sono perfetti e il viso è sbarbato, facendolo sembrare ancora più giovane di quel che è.
Mi guarda con un sorriso che farebbe sciogliere chiunque, anche me se non fossi così poco propensa ai rapporti umani.

"Lucas" sono sorpresa, e il suo nome esce dalle miei labbra come se avessi visto una celebrità.

Non mi aspettavo di vederlo qui per tantissimi motivi, in primis, perché era sparito nel nulla e nessuno aveva sue notizie, o meglio, essendo uno stagista nessuno si preoccupava di ricordare il suo nome o di capire che fine avesse fatto.

A me invece importava. Io non ero una stagista, ma per me ogni singola persona lavorasse in quel posto meritava rispetto e attenzione, indipendentemente dal ruolo che rivestiva.

"Ciao Natalie, è bello vederti" il modo in cui pronuncia il mio nome mi fa venire i brividi.

Non so se è una mia semplice impressione o se è la verità, ma il modo in cui pronuncia il mio nome è diverso dal modo in cui pronuncia tutto il resto della frase. Il tono di voce è più basso, quasi seducente, così come il modo in cui i suoi occhi per qualche secondo mi scrutano dalla testa ai piedi.

Un angolo delle sue belle labbra rosse si piega leggermente in quello che sembra un ghigno, ma è una microespressione che mi sarei sicuramente persa se non avessi concentrato tutta la mia attenzione su di lui.

"Ciao Lucas, ma che fine hai fatto?"

Da un lato adoro la mia schiettezza, penso che sia uno dei miei pregi migliori, dall'altro credo che avrei potuto essere poco più gentile nei suoi confronti.

Sapeva che gli avrei rivolto quella domanda, lo capisco dal modo in cui mi sorride e dal modo in cui non si scompone minimamente. In questo momento è tornato il Lucas che ho conosciuto il mio primo giorno, il ragazzo un po' timido che si offriva di aiutarmi.

"È terminato il mio periodo da stagista, scusami se non ho fatto in tempo a salutarti. Ero in ritardo quel giorno e ho fatto giusto in tempo a prendere le mie cose e ad andare in aeroporto per tornare a casa, se fossi passato da te avrei perso il volo."

Effettivamente ha senso come spiegazione, un po' come aveva pensato Dimitri.

Mi stampo un sorrisino di circostanza sulla faccia e lo rassicuro come meglio posso, e subito dopo veniamo interrotti dal richiamo del sindaco, che richiede la mia attenzione.

Saluto Lucas frettolosamente e mi dirigo da lui. È circondato da quattro elegantissimi uomini vestiti di tutto punto, che mi squadrano dalla testa ai piedi.
C'è chi è abbastanza scettico nel vedermi, chi borbotta qualcosa con chi gli è accanto e infine chi percorre la mia figura con lussuria e desiderio.

Quasi mi gira la testa a causa delle loro occhiate, ma mi sforzo di mostrare il mio sorriso migliore. Cerco di dimostrarmi sicura e aumento la presa sul bicchiere di champagne per evitare che la mano mi tremi visibilmente.

"È lei. L'assessore di cui vi parlavo, sta lavorando al caso dei Loghenberd e ha delle intuizioni brillanti" il sindaco è a dir poco eccitato mentre parla, i suoi occhi si accendono di una luce strana e le labbra gli si piegano in un sorriso.

"Il piacere è tutto mio, sono Natalie Worren" detto ciò porgo la mano e aspetto che mi venga stretta.
Arrivati all'ultimo uomo quasi sussulto quando sento il suo nome.

Avrà all'incirca sessant'anni e indossa un completo nero composto da giacca e un pantalone elegante; al di sotto della giacca indossa una camicia bianca quasi acecccante.

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