🟡Lewis Hamilton

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sono venuta a questa gara solo per Lewis.

la verità è che non sono un appassionata di
gare di formula uno, affatto, almeno non come il resto della famiglia.

mio padre è sempre stato affascinato da questo mondo, per non dire ossessionato, ed ha passato quest'ossessione a mio fratello George.

che adesso guida una monoposto, proprio in formula 1.

e oh, quando mio fratello è nato, mio padre era su di giri, perché finalmente aveva un maschio da poter mettere in una macchina a gareggiare.

perché secondo la sua mentalità retrograda una donna non poteva guidare una monoposto.

per fortuna la cosa non mi era mai pesata, perché come ho già detto la Formula uno non mi appassiona particolarmente.

la ragione per cui però sono venuta qui, adesso, era soltanto una.

ed è Lewis Carl Davidson Hamilton, il TeamMate di mio fratello.

in realtà non volevo vederlo affatto, perché in 28 anni di vita è stato l'unico uomo a farmi provare le farfalle nello stomaco e questo me lo fa odiare più di qualsiasi altra cosa.

ma più cercavo di evitarlo, più lui cercava di starmi attaccato.

più cercavo di non vederlo, più lui trovava un modo per venire a casa mia.

maledetto Hamilton, maledetto maledetto Lewis Hamilton.

<<Rose>> la sua voce mi fa fare un sussulto, facendomi girare.

vederlo in tutto il suo splendore con la sua fireproofs nera che gli fascia perfettamente i muscoli e la tuta da corsa calata alla braghe.

<<hamilton>> gli dico in tono freddo, cercando di non fargli notare l'effetto che mi fa.

<<sei venuta>> dice quasi incredulo ma allo stesso tempo soddisfatto di se.

<<sai volevo sostenere George, sono qui solo per questo>> dico cercando di mantenere un'aria di superiorità, cosa che mi rimane molto difficile.

e che diventa impossibile quando dall'altro del suo metro e ottanta mi sovrasta facendomi indietreggiare fino ad andare a finire contro un tavolo.

<<dimmi principessa, sicura di essere qui solo per George e non per me?>> chiede fin troppo sicuro di se.

anche se ha ragione.

e dal basso del mio metro e cinquantadue lo guardo spostarmi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio in attesa di una mia risposta.

e durante quel contatto non posso fare a meno di
inspirare profondamente, lasciando però si che il suo odore di bagnoschiuma al muschio mischiato con l'odore di colonia mi entri nelle narici facendomi quasi venire un capogiro.

la mia risposta non tarda ad arrivare, anche se balbettata.

<<certo, certo che sono venuta solo per mio fratello, per, per c-chi altro sarei dovuta venire>>

<<sicuro, sai, Rose Russel non sei per niente brava a mentire>> traccia una linea invisibile sul mio collo facendomi scordare del tutto come si respira.

<<sai, credo fermamente di meritarmi un bacio porta fortuna prima della gara>> sento il suo respiro sul mio collo prima che con le labbra inizi a lasciare dei baci umidi sul mio collo.

e mentre continua la sua tortura che mi induce a infilargli le mani nei capelli raccolgo tutto il coraggio che possiedo e decido di tornare a respirare <<mio fratello cosa penserebbe di tutto questo se lo venisse a sapere?>>

mi esce un mezzo tono di sfida, nemmeno troppo convincente.

si stacca dal mio collo e mi guarda pochi secondi negli occhi per poi tornare a continuare la sua tortura dall'altro lato, per poi sussurrarmi con voce colma dal desiderio <<lo sa già, ed anzi gli va più che bene, finché sono io>>

spalancò gli occhi a quella sua dichiarazione e lo sento sorridere sulla mia pelle mentre continua con i suoi baci.

<<la prima volta che ti ho visto, 2 anni fa, ho capito una cosa Rose, che se non saresti stata tu la futura signora Hamilton allora non lo sarebbe stata nessun'altra>> mi confessa finalmente guardandomi negli occhi.

<<voglio che tu mia dia una possibilità, voglio portarti a cena, voglio portarti in giro per il mondo con me, voglio tenerti al letto tutto il giorno facendoti cose sporche, voglio sposarti e darti dei figli, ma devi lasciare che ti dimostri quello che provo per te Rose, perché hai stravolto la mia vita>> a queste parole non riesco a fare altro se non unire le nostre labbra.

ricambia subito il bacio trascinandomi in un vortice di passione.

le nostre lingue si intrecciano oscenamente e i nostri corpi fanno lo stesso lasciando che lui mi tiri su e mi faccia allacciare le gambe dietro la sua schiena.

il bacio continua per diversi minuti fin quando il bussare della porta non ci fa staccare e tornare nel mondo reale.

mio fratello entra dalla porta e dopo averci fissato per alcuni secondi e dice semplicemente <<la gara inizia tra 20 minuti, Toto ci vuole sotto , sbrigati>> e poi richiude la porta sorridendo.

<<cosa ti avevo detto>> mi dice spostandomi dei capelli che si erano mossi durante il bacio.

<<mettiamo in chiaro una cosa Hamilton, ti lascerò fare tutte quelle cose solo se vincerai la gara di oggi, quindi vedi adesso che hai avuto il tuo bacio fortunato cosa devi fare>> dico spingendolo lontano da me verso la porta.

<<non spero di vincere, so che lo farò>> mi lascia un ultimo bacio sulla tempia prima di correre fuori con il casco in mano e lasciarmi li a sorridere come una scema.

ah per la cronaca, si, la gara l'ha vinta.

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