Titolo della parte

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Mi chiusi in bagno, volevo rimanere un po' sola per riflettere.
Nessuno mi aveva mai fatto sentire in questo modo, sono sempre stata distaccata con tutti e soprattutto non avevo mai sentito il mio cuore battere così per qualcuno.
Il mio stomaco era in subbuglio...ed io che avevo sempre pensato che fosse impossibile che qualcuno potesse far scaturire una reazione del genere in un'altra persona.
Sono ancora chiusa in bagno, sento dei passi...
-ESTELA! APRI!
Oh è Arline...apro la porta e le chiedo gentilmente di non fare domande e di tornare a casa perché non ne potevo più di questa festa. Arline mi asseconda, andiamo dalle altre e finalmente possiamo andare via.

Arrivo finalmente a casa, saluto le mie amiche e mi dirigo alla porta. Prendo le chiavi e lentamente la apro. Sono le 4:00 di notte non vorrei che mia madre si svegliasse.
Salgo al piano di sopra e vado in camera mia, non ho voglia di cambiarmi, mi butto a letto e mi metto immediatamente a dormire.
Il giorno dopo al mio risveglio vado in cucina, trovo mia madre con un sorriso sul volto.
«Finalmente sei uscita, come hai passato la serata?»
"Ehi mamma, buongiorno, a proposito di ieri sera devo dirti cosa mi è successo", disse Estela, il suo volto esprimendo una combinazione di confusione e preoccupazione.

La madre di Estela, seduta accanto a lei sul, alzò lo sguardo dal computer e si concentrò attentamente su di lei. "Va bene, cara. Raccontami tutto", rispose con calma.
Presi un respiro profondo e iniziai a raccontare gli eventi strani che avevano avuto luogo durante la serata. Parlai delle strane coincidenze e degli eventi che sembravano accadere intorno a me, del ragazzo misterioso e della sua ragazza.
"Sembra tutto così irrazionale, mamma. Sai che non sono mai interessata a nessuno. Non so cosa pensare", sospirai, cercando di capire cosa c'era dietro a tutto ciò.
La madre di Estela prese la mano della figlia e la strinse delicatamente. "Cara, potrebbe essere che tu ti sia solo spaventata. La mente umana è capace di giocarci brutti scherzi ed è normale che alla tua età ti interessi una persona", disse in tono rassicurante.
Estela annuì, apprezzando il sostegno della madre. Era incoraggiante sapere di poter contare su di lei in momenti di incertezza. Estela si è sempre confidata con sua madre, era l'unica a capirla davvero, e lei si fidava ciecamente.

Dopo aver chiacchierato a lungo con sua madre, Estela andò a prepararsi, voleva prendere una boccata d'aria fresca. Una volta in strada decise di fare una sosta al bar del quartiere per prendere un caffè.
Era ancora turbata dagli eventi della sera precedente, ma sperava che una pausa potesse aiutarla a mettere a posto le idee.

Mentre mi sedetti al bancone del bar, notai Asher, era con i suoi amici seduto a un tavolo vicino. Era davvero affascinante, gli occhi di Estela brillavano. E Asher sembrava quasi irraggiungibile.
Solo che avevo bisogno di tempo, e sopratutto Asher non mi avrebbe aiutata a capire.
Mente stavo per andarmene, all'uscita, notai che Herman, il ragazzo che non sopportavo, era seduto al bancone e mi stava salutando ,con un sorriso malizioso stampato sul volto.
"Herman, lasciami in pace!" esclamai, cercando di ignorarlo. Ma lui non voleva arrendersi così facilmente.

"Ah, Estela, sempre così sensibile! Hai paura che ti faccia uno scherzo, vero?, ma tranquilla perché qui sono io ad aver paura di te, spirito maligno" disse Herman, ridendo con fare diabolico.
Sentì la rabbia crescere dentro di me.
Non potevo sopportare il modo in cui Herman mi prendeva in giro e mi dava un fastidio. Così, colma di frustrazione, decisi di urlare per farlo smettere.
Ma prima che potesse farlo, Asher intervenne. Si mise davanti a me e mi prese la mano, proteggendomi da Herman. Il mio cuore batteva, sentivo le gambe tremare, il mio stomaco sembrava potesse parlare. Non avevo mai sentito nulla di tutto ciò...

"Basta, Herman. Lascia stare Estela", disse Asher con fermezza, il suo sguardo intenso fissato su di lui.
Herman sembrò sorpreso per un istante, ma poi rise di nuovo. "Oh, guarda chi abbiamo qui, il cavaliere che viene a salvare la principessa! Che tenera coppia!
La nostra dolce Estela ha sempre qualcuno a difenderla".

"Herman, smettila. Non è affar tuo e non hai il diritto di trattare così le persone". disse Asher.

(Ero sorpresa): "Asher, non ti preoccupare. Posso gestire da sola questa situazione"...gli dissi.
"Lo so, ma non ho intenzione di lasciare che ti tratti in questo modo. Meriti rispetto".

Herman (rimpallando): "Ed eccolo qui, Asher il difensore dei deboli, pensavo fossi un ragazzo più duro".
Asher (guardandolo intensamente): "Non confondere la gentilezza con debolezza. Ora, se non ti dispiace, va via".

"Scusami se mi sono intromesso, ma ho notato che Herman, sembra darti un po' fastidio, e non è la prima volta. Non deve azzardarsi a farlo mai più, non è giusto che ti tratti così, io sono qui per difenderti."

"S-si-si lo so, é un'eufemismo. Non sopporto quel ragazzo, è ossessionato dal provocarmi." Riposi con tono turbato, non so nemmeno perché ero lì a risponderlo, infatti ero terrorizzata, volevo solo scomparire nel nulla.

La tensione nell'aria era palpabile. Asher sembrava un eroe, ma c'era qualcosa di strano nel suo modo di comportarsi. I suoi occhi sembravano bruciare con un fuoco misterioso e il suo sorriso sembrava nascondere qualcosa di insondabile.
Senza pensare troppo, presi una decisione istintiva. Scappai via dal bar, lasciando dietro di me Herman, Asher e tutto il caos che mi circondava.

Asher rimase immobile non capì come mai Estela fosse scappata, diede una spallata ad Herman, dal suo viso si poteva vedere tutto il disprezzo che provava per lui.

Io avevo bisogno di tempo per riflettere su ciò che era appena successo e capire cosa fare ora, e soprattutto tutto ciò non aiutava a calmarmi dalla sera prima.
Mentre correvo via, mi chiesi se avessi fatto la scelta giusta. Ma una cosa era certa: non avrei mai dimenticato quell'incontro strano e misterioso al bar, e mi chiedevo chissà cosa mi riservasse il destino.

~LA TELA DELL'AMORE~ Quando la sfiducia minaccia i legami il cuore vacilla.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora